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Fiat 130


Abarth03

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Lo studio di questa automobile è stato alquanto difficile per due motivi.

Il primo era rappresentato dall'archetipo preesistente del Coupè 2300 Ghia di un decennio prima e comunque l'unico riferimento in fatto di tipologia di vettura ed il secondo era dato dal condizionamento della vetusta architettura del motore, soprannominato "Il campanile" per la sua altezza.

Per cercare di ridurre i volumi, i primi schizzi erano abbastanza sinuosi nella fiancata, ma un pò per volta si è arrivati ad una linea rigorosa, tesa e direi molto classica.

Molta cura è stata posta nello studio dell'interno, i sedili molto ricchi in velluto, la strumentazione abbastanza ricercata e, per quei tempi, una novità è stata lo studio dell'autoradio integrata, come stile, alla grafica della strumentazione.

L' Autovox (marca di autoradio molto in voga in quegli anni) presentò in quel periodo un modello di apparecchio, la "Linea Azzurra", che rispecchiava il design della strumentazione.

Purtroppo, inspiegabilmente, la produzione di quest'auto durò solo un paio di anni nonostante le molte richieste.

Probabilmente le motivazioni di questa decisione sono da ricercare nelle gelosie intestine e nella inefficente organizzazione della Fiat dell'epoca.

Molti addetti ai lavori hanno definito questo modello come il più bel coupè Fiat del decennio.

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Fiat 130 Coupé (1970), di Paolo Martin

Ancora disegni e ricordi in merito ad una vettura-simbolo dell’automobile italiana anni ‘70: la Fiat 130 Coupé. Fonte delle notizie è, ancora una volta, l’abile creatore della sua linea: il designer Paolo Martin.

La Fiat 130 Coupé, vettura dalla linea ancora oggi affascinante, ebbe in realtà una genesi piuttosto travagliata. Due i motivi principali, come ci racconta Paolo Martin: «l’archetipo preesistente del Coupé 2300 Ghia di un decennio prima, ma comunque l’unico riferimento in fatto di tipologia di vettura» e «il condizionamento dato dalla vetusta architettura del motore soprannominato “il campanile”», a causa della sua altezza.

Mentre i primi schizzi, dunque, proponevano una linea di fiancata piuttosto sinuosa «per cercare di ridurre i volumi», poco per volta si è giunti alle linee tese e alla carrozzeria rigorosa, di impianto classico, della vettura di serie.

«Molta cura è stata posta nello studio dell’interno: i sedili molto ricchi in velluto, la strumentazione abbastanza ricercata» e, novità per quei tempi, «lo studio dell’autoradio integrata, come stile, alla grafica degli strumenti». La stessa Autovox fece uscire a breve un modello di apparecchio che richiamava il medesimo design, denominato “Linea azzurra”.

Molti hanno, a ragione, denominato la 130 Coupé come «il più bel coupé Fiat del decennio», insieme alle interessanti concept Pininfarina Opera (a 4 porte) e Maremma (versione 3 porte sw); nonostante questo, la produzione dell’auto durò soltanto pochi anni (1971-1977), certo per motivi di austerity, ma probabilmente anche di «gelosie intestine» e di organizzazione poco efficiente.

- Paolo Martin per Virtual Car

da VirtualCar.it

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130 era fatta meglio di MB ( all'epoca BMW non era neanche considerata nel segmento )

Il vero problema era che, a parte la potenza del motore ( A pro po' : fiat faceva v6 quando alfa faceva solo 4 cilindri ....:) ) in Italia per tali auto non c'era mercato, ed all'estero ( i.e. Germania Francia Inghilterra ) ognuno comprava le sue.

inoltre soffriva di "gammite" cioe' coupe' bellissima, berlina cosi' cosi'.

Personalmente nel mio garage virtuale una 130 coupe' non mancherebbe.

bha stev, non so se fosse fatta meglio, proprio questo mese du automobilismo d'epoca c'e un confronto appunto tra Fiat 130 berlina e Mercedes 280, la 130 è si valida ma confrontata con la 280 ne esce con le ossa rotte...

la Bibbia del nuovo Alfista: Per il futuro dell'Alfa Romeo è meglio un pianale più economico che poi tanto l'elettronica e le gommature esagerate risolvono i problemi

www.alfaromeo75.it - http://web.tiscali.it/alfetta.gt.gtv - www.arocalfissima.com/vodcast

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Tra l'altro bmw non è proprio assente dal segmento visto che 2500 e 3000 (tra l'altro già dotate di iniezione in alcune versioni) cominciano a farsi preferire alle solite mb.

Certo 130 coupè è a mio parere un'altra classe stilistica rispetto a qualsiasi concorrente, giusto le 3000CSi sono bellocce.

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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Si però mi sembra molto parziale come articolo.

Tra l'altro non è firmato non so se si possa attribuire a Massimo del Bo' (e questo spiegherebbe l'amore per le stelle -cadenti- ;);) ) o ad altro.

Però è tutto posizionato sul distruggere 130 ed esaltare 280S.

E' vero che 130 ebbe una gestazione lunga e S no (ovvio Mercedes era nel segmento da sempre :| ), che i motore di 130 venne modificato dopo un solo anno mentre MB era già ok al momento del lancio (ovvio anche questo, il motore di 130 era nuovo, MB faceva 6cil da sempre)

Esalta la linea di 280 S dipingendo invece 130 come una 124/5 vitaminizzata.

Sarà anche, ma mentre MB era ancora ai fanaloni verticali 130 aveva una linea più moderna e dinamica.

Gli interni di MB somo più curati, 130 dopo poco ebbe un cambio di cruscotto ecc. ecc.

...poi si arriva alle sospensioni, e sul posteriore MB aveva un famigerato sistema (di cui non ricordo il nome esatto in tedesco) che ha provocato più morti della peste......................ma qui si sorvola velocemente dicendo che alle alte velocità poteva provocare degi sbandamenti :?

Insomma MB era per alcuni aspetti superiore e questo è dovuto senz'altro alla esperienza dovuta alla continuità di produzione in un segmento.

Fiat ci era arrivata dopo decenni di assenza, e a mio avviso c'era arrivata bene.

Il fatto stesso di poter rivaleggiare con MB unica player di un certo livello, sul mercato europeo, lo dimostra.

Certo anche BMW aveva, ma aveva meno rappresentanza e più sportivo.

Poi c'era Opel, ma a mio avviso era qualche gradino sotto.

Alfa purtroppo dopo la meteora 2000/2600 si ritirò da mercato per oltre 15 anni :?

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Ecco una spiegazione del sistema di sospensioni pneumatiche (ma come cavolo si chiamavano??) presenti su 280

(da wikipedia)

Nel 1965 vennero conseguentemente presentate le W108 (con passo corto o lungo e sospensioni "classiche") e le W109 (con passo allungato di 10cm e sospensioni a regolazione pneumatica). Il circuito pneumatico era composto da un compressore d'aria, azionato dal motore, un serbatoio di accumulo posto all'interno del parafango anteriore sinistro (a ridosso del fanale anteriore), da una valvola distributrice principale, da due valvole di regolazione di livello anteriori e una posteriore, oltre che da quattro "cuscini" in gomma che sostituivano le tradizionali molle. Oltre ad isolare e filtrare le asperità della strada il vantaggio di questo sistema era quello di essere autolivellante, mantenendo costante l'assetto del veicolo indipendentemente dal carico.
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Ho passato la serata a leggere questo topic bellissimo. Non potrei aggiungere nulla sulla 130, avete detto tutto il bene che si poteva dire di lei.

Da canto mio quoto tutti coloro che coi loro pensieri hanno espresso il fatto che "la Fiat quando ci si metteva...." eh già, faceva paura a tutti, quando voleva.

Poi... sapete che io sono quello dell'amarcord spy shots...

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(il cerchietto indicava la scoperta del logotipo 130 ;) )

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(queste credo siano le stesse di qualche pagina fa, della rivista francese, però sono "nature" e non colorate di azzurro)

Fonte: Quattroruote

"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

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