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Nuova abitazione con riscaldamento a pavimento


francesco147

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infatti è solo un tentativo che imho vale la pena fare perchè richiede molto poco.

sui vetri precedenti ad es. benchè doppi (*) a volte si formava parecchia condensa ora che è tutto coibentato no.

* si trattava di una realizzazione curiosissima: 2 serramenti distinti ma previsti fin dall'inizio (196x) per essere fisicamente uniti insieme,

non di una aggiunta posticcia, posta a qualche cm di distanza successivamente.

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7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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io sono convinto che (ok, fatto salvo un discorso di peculiarità dell'abitazione) ad oggi una soluzione molto efficiente ed efficace per l'inverno è abbinare una sana caldaia ad un recuperatore attivo di calore che svolge anche la funzione di umidifica/deumidifica (che spesso è un buon primo gradino della richiesta totale). Pompe di calore ad oggi se non hai la possibilità di abbinarle a pannelli non sono conveniente per la classica abitazione media (con quel che costa l'elettricità), e forse anche con quelli la reale efficienza andrebbe calcolata. Per l'estate, un chillerino e la deumidifica del recuperatore. Per casa mia abbinerò anche un plc per la gestione anche di altre cosine.

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tanto più che se un pavimento radiante funge anche da raffrescatore

spiega come (cit.), si fa correre acqua fresca invece che acqua calda? ma è una cosa che deve aver predisposto chi ha costruito la casa o è il funzionamento "base" di tutti i pavimenti radianti?

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spiega come (cit.), si fa correre acqua fresca invece che acqua calda? ma è una cosa che deve aver predisposto chi ha costruito la casa o è il funzionamento "base" di tutti i pavimenti radianti?
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Cito il sito di casaclima che per queste cose è sempre affidabile (ho fatto alcuni seminari con i loro tecnici e sono molto preparati)

potizzando di voler mantenere una temperatura interna di 25°C, in base alle esigenze di comfort estivo, la temperatura superficiale minima deve essere compresa fra 14°C e 21°C al variare dell’UR dal 50% all’80%. Tali valori sono stati dedotti attraverso il diagramma psicrometrico (vedi figura sotto): si consideri il punto A rappresentativo della condizione ambiente 25°C e UR = 50%; il punto di rugiada si colloca all’intersezione fra la parallela all’asse delle ascisse passante per A e la curva UR = 100%. In questo modo, è possibile individuare le soglie limite di temperatura superficiale, al di sotto delle quali si forma la condensa. Per mantenere, però, le condizioni desiderate di temperatura interna, la temperatura di mandata (e quindi quella superficiale) deve essere mantenuta sufficientemente bassa.

domanda_condensa.jpg

In alcuni casi può essere quindi necessario installare un deumidificatore che, per temperature superficiali limite eccessivamente basse, diminuisce il tenore di umidità dell’aria interna evitando la formazione di condensa. Il sistema di regolazione deve quindi agire sulla temperatura di mandata e sul funzionamento del deumidificatore in funzione delle condizioni ambientali interne, di quelle esterne e verificando che non si crei condensa al collettore di distribuzione. Fenomeno, quest’ultimo, indice della possibile creazione di condensa superficiale.

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Posso assicurare che a livello di comfort percepito il raffrescamento + deumidificatore è un altro pianeta... :)

Contando anche che il deumi ha il suo bel perché anche d'inverno: non solo tira giù l'umidità d'estate, ma in tutte le stagioni fa anche da diffusore di aria in temperatura (è collegato al circuito dell'acqua), dando quel "colpo" in più che il solo radiante non può fare -perché non è il suo mestiere- e tenendo sempre in movimento l'aria in casa.

Tipicamente: tieni aperta una porta-finestra perché stai spostando cose ==> stanza gelata; il solo radiante ci metterebbe parecchio a rientrare in temperatura, mentre la massa d'aria riscaldata soffiata dal deumi compensa immediatamente la perdita. Ovviamente, dato l'alto tasso di dispersione, fatto troppo a lungo o in troppe stanze il gioco non funziona più perché vengono a mancare stanze calde da cui pescare, e devi aspettare che il radiante si rimetta a spingere.

Chiaro che non si può campare solo dell'uno o dell'altro, vanno accoppiati sia nel progetto che nella gestione.

Comunque, dato che in casa abbiamo montato entrambe le soluzioni, mi sento di consigliare ampiamente i pannelli a soffitto piuttosto che nel pavimento, per una serie di motivi che se volete discutiamo.

Unica riserva sul bagno: perché è gradevole sentire pavimento e piatto doccia scaldati d'inverno, e perché è la stanza in cui più spesso si apre la finestra e d'estate ci si fotte un po' meno fresco se viene dal basso.

Modificato da Wilhem275

There's no replacement for displacement.

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Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

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COnfermo che non tutti i sistemi radianti nascono per un utilizzo indistinto caldo/freddo...in ogni caso, va sempre posta paricolare attenzione a raffrescare con i sistemi radianti perchè se uno se ne esce di casa e dimentica una finestra aperta rischia veramente di tornare a casa e trovare una piscina...il raffrescamento radiante è ottimo ma solo se abbinato ad un sistema in grado di controllare realmente bene l'umidità dell'aria...inoltre, ribadisco che si tratta di un raffrescamento, non di una vera e propria climatizzazione, così come detto da Cosimo! ;)

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