Cosa vogliono fare gli inglesi ora la so, fare mega suv da 100.000 euro per i veri ricconi che poi quando incominciano a rompersi o finito il leasing vengono alienati e vengono comperati da coglionciotti che pensano di fare l'affare e poi incominciano a rompersi con costi di ripristino spropositati per un privato.

11 ore fa, mikisnow scrive:

Lo so benissimo. Io mi riferisco al design. Qualcuno parlava di mantenere ancora a galla il Marchio. 

Come con Lotus del resto. Un conto e' piazzarsi un 1.8 Toyota per esempio, un altro è stravolgerla nell' estetica. 

Pure una Giulia è un mix, ma ha un design che la identifica. 

 

Le altre due producono delle 128, certo. L'estetica l'hanno mandata a ramengo da un pezzo, infatti ormai la massa le riconosce soltanto guardando la calandra. Anonime e con calandre semore più grandi, ed infatti si parlava di quegli anni e non di oggi. 

"Ogni costruttore aveva più o meno la propria identità e ben visibile a distanza (Rover Saab BMW Mercedes...), e migliorandola avrebbero ottenuto un prodotto esteticamente più valido di una VW e non solo, mantenendolo pure nel corso del tempo. " 

Di quegli anni o poco dopo c'era la Rover 75 british come design e con una meccanica moderna e dignitosa (soprattutto dal punto di vista dell'affidabilità) e comunque sono falliti, per non parlare delle poco successive X-Type/S-Type che per certi versi simili alla Rover 75 come idea di fondo. Rimpiangere delle Honda sostanzialmente rimarchiate IMHO non è rimpiangere la tradizione motoristica Inglese.

On 2/2/2020 at 6:46 PM, mikisnow said:

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/02/01/brexit-per-me-il-discorso-daddio-di-nigel-farage-al-parlamento-europeo-e-di-una-verita-lampante/5692281/

 

Il discorso d’addio, di quattro minuti appena, di Nigel Farage al Parlamento europeo – con il quale il più noto dei politici inglesi anti-euro ha salutato l’Unione – è una miniera di spunti di riflessione. E non solo, si badi bene, per i cosiddetti populisti e sovranisti, ma anche per tutti gli altri. Persino per chi ha sempre creduto, e ancora crede, alla prospettiva di una integrazione libera e democratica fra gli Stati del Vecchio Continente. Analizziamolo, allora, passaggio per passaggio......... 

indisponente faccia da rana pazza, però dice un riassunto di grande verità ... e non può dire che il motivo è un desiderio di un paese in particolare di controllare con delle regole disegnate da se stesso tutti gli altri per antiche manie egemoniche

Peccato si sia dimenticato di citare la parte in cui si scusa del fatto che l’unione europea sia zoppa a causa dei tanti veti inglesi a una maggiore integrazione non solo burocratica ma anche politica.

Han poco da fare i paladini della libertà dopo aver fatto ostruzionismo per loro convenienza.

 

Ah, poteva anche citare come sta andando il negoziato con gli USA, che ha già fatto gentilmente notare che UK da sola è solo nella posizione di accettare condizioni altrui senza imporre alcunché 

On 27/2/2019 at 20:06, nucarote scrive:

nota è la storia della gestazione della Metro che fu alquanto travagliata.

 

Per favore racconta!

10 hours ago, TonyH said:

Peccato si sia dimenticato di citare la parte in cui si scusa del fatto che l’unione europea sia zoppa a causa dei tanti veti inglesi a una maggiore integrazione non solo burocratica ma anche politica.

Han poco da fare i paladini della libertà dopo aver fatto ostruzionismo per loro convenienza.

 

Ah, poteva anche citare come sta andando il negoziato con gli USA, che ha già fatto gentilmente notare che UK da sola è solo nella posizione di accettare condizioni altrui senza imporre alcunché 

Vero, ma ha gioco facile incalzando certe pessime storture della EU che sono fatti, comunque ogni paese ha imposto veti su qualcosa 

On 3/2/2020 at 19:26, pixhell scrive:

indisponente faccia da rana pazza, però dice un riassunto di grande verità ... e non può dire che il motivo è un desiderio di un paese in particolare di controllare con delle regole disegnate da se stesso tutti gli altri per antiche manie egemoniche

I tuoi attuali vicini di casa sono il primo ostacolo alla vera integrazione europea e la prima causa dei movimenti antieuropeisti. I secondi sono i loro vicini occidentali, che non sono in grado di fare danni solo perché non contano niente e si muovono solo con bugie e doppi giochi (vedasi la Libia o la disparità di trattamento tra acquisti francesi in Italia e acquisti italiani in Francia).

Ciò non toglie che per un paese che si è deindustrializzato diventando un polo di servizi per la UE e la fabbrica su commissione dei giapponesi in UE, uscire dalla UE mi sembra segare il ramo su cui si è seduti.