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Hasta la Victoria siempre....

Featured Replies

Inviato
  • Autore
2 minuti fa, Martin Venator dice:

Veramente, nell'est ci sono un sacco di nostalgici del comunismo.

 

diciamo che sono più nostalgici del ruolo imperiale dell'unione sovietica e del relative benessere* degli anni '70 ed '80.

 

 

 

* uguale al nostro anni '50, ma venendo dopo carestie e guerre, sembrava il Paradiso :)

 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Inviato
Adesso, stev66 dice:

 

Ma infatti..quando nei '60 in pratica sia per motivi economici sia per motivi etico/formale* ci fu la possibilità di arricchimento e crescita sociale per moltissimi il social-comunismo , a parte per facciata e parole d'ordine , venne messo in soffitta. :)

 

 

....il problema è che molti sono rimasti "comunisti" (nel voto e nell'autodefinirsi) fino al 1989. continuavano coi "distinguo" , una serie infinita di "distinguo...c'era un "distinguo" per tutto.

 

a forza di "distinguo" siamo ancora nel XXI secolo con gente che non si professa più (o no lo è mai stato) "comunista" o "socialista in senso stretto", ma continua a propugnare una fricassea di idee del pre 1989. roba che ha dimostrato il fallimento più e più volte...ma si salvano sempre coi "distinguo".

 

I conti col passato (quelli veri) vengono sempre rimandati ( una prova è la morte di Castro, mi sto leggendo i commenti anche di gente che non leggevo da tempo) e si finisce per fare una marmellata di tutto.

 

 

Ripeto, uno che i conti col passato li ha fatti (e che è sicuramente di sinistra) è Saviano (articolo su morte di Castro), infatti lo hanno coperto di insulti.

 

ma è un under 40 e di molto. 

 

 

Inviato
2 minuti fa, stev66 dice:

Cerchiamo di restare in topic e di non affrontare la proibita politica italiana contemporanea.

Un'analisi storico/politico del passata italiano e non, è "border line", ma tollerabile ( fino a nuovo avviso )

 

 

Tornando al "de cuius" del topic: mi sembra che ogni rivoluzione parta "bene" per poi finire "male" (passatemi gli eufemismi), a partire dalla rivoluzione francese del 1789, passando per quella russa del 1917 per finire con quella di Cuba del 1959, ma ci metterei anche il Venezuela di Chavez: si prende il potere per salvare il popolo, lo si usa e poi lo si schiaccia, per mantenere il potere.

Finché la maggioranza, o almeno un'ampia minoranza ti sostiene, tutto bene. Poi caschi.

Statisticamente, il 98% dei ragazzi nel mondo ha provato a fumare qualsiasi cosa. Se sei fra il 2%, copia e incolla questa frase nella tua firma

Inviato
7 minuti fa, Martin Venator dice:

Veramente, nell'est ci sono un sacco di nostalgici del comunismo.

 

certo. ma (come appunto ho scritto) in Cile ce ne sono altrettanti di Pinochet.

Inviato
  • Autore
5 minuti fa, Sandro dice:

 

Tornando al "de cuius" del topic: mi sembra che ogni rivoluzione parta "bene" per poi finire "male" (passatemi gli eufemismi), a partire dalla rivoluzione francese del 1789, passando per quella russa del 1917 per finire con quella di Cuba del 1959, ma ci metterei anche il Venezuela di Chavez: si prende il potere per salvare il popolo, lo si usa e poi lo si schiaccia, per mantenere il potere.

Finché la maggioranza, o almeno un'ampia minoranza ti sostiene, tutto bene. Poi caschi.

 

In generale sì. c'è da dire che però ogni rivoluzione alla fine crea una situazione nuova e permette di mettere in movimento forze e movimenti fino a quell momento impensabili. 

Magari anche solo per contrasto ed odio ( si pensi al romanticismo Tedesco )
 

La Francia del 1816 pur sotto un Re è una Francia completamente diversa da quella del 1789. Idem l'Europa . La cuba di domain vedrà sicuramente finire il socialismo reale nella pratica , ma certo non tornerà la Cuba di Batista.

Così come la Polonia attuale , pur anticomunista fino al midollo, non è certo la Polonia del 1920.

 

 

p.S: non dimentichiamo che questo della ciclicità negativa delle rivoluzioni è un concetto molto anglosassone . e come tale di parte.

 

 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

Inviato
11 minuti fa, Sandro dice:

 

Tornando al "de cuius" del topic: mi sembra che ogni rivoluzione parta "bene" per poi finire "male" (passatemi gli eufemismi), a partire dalla rivoluzione francese del 1789, passando per quella russa del 1917 per finire con quella di Cuba del 1959, ma ci metterei anche il Venezuela di Chavez: si prende il potere per salvare il popolo, lo si usa e poi lo si schiaccia, per mantenere il potere.

Finché la maggioranza, o almeno un'ampia minoranza ti sostiene, tutto bene. Poi caschi.

 

quella americana è iniziata e finita bene, e ha costruito una Nazione che ha retto persino a una terribile Guerra Civile.

 

noi europei tendiamo sempre a dimenticarlo (vedo che anche tu non l'hai citata)

Inviato
Adesso, Matteo B. dice:

 

quella americana è iniziata e finita bene, e ha costruito una Nazione che ha retto persino a una terribile Guerra Civile.

 

noi europei tendiamo sempre a dimenticarlo (vedo che anche tu non l'hai citata)

 

Infatti non ho preso in considerazione le rivoluzioni di nazioni coloniali, come lo erano le 13 colonie fondanti gli USA, i paesi sudamericani, quelli africani.

Così, su due piedi, credo che gli unici a raggiungere bene lo scopo siano stati gli USA.

In centro e sud America, si sono trascinati per due secoli con colpi di stato militari e governi "civili" più o meno totalitari, fino in tempi MOLTO recenti.

Africa, non ne parliamo :roll: dove moltissimi "padri della patria" si son trasformati in "padroni della patria". L'unica, fulgida eccezione che mi sovviene è Nelson Mandela.

 

 

Statisticamente, il 98% dei ragazzi nel mondo ha provato a fumare qualsiasi cosa. Se sei fra il 2%, copia e incolla questa frase nella tua firma

Inviato
2 minuti fa, Sandro dice:

 

.

Così, su due piedi, credo che gli unici a raggiungere bene lo scopo siano stati gli USA.

 

 

Più che altro erano i presupposti che erano diversi.

 

Alla fine quella americana è una rivoluzione molto poco (o nulla) ideologica, religiosa o etnica. era una mera questione di soldi e tasse :mrgreen:.

 

 

Inviato
  • Autore
Adesso, Matteo B. dice:

 

Più che altro erano i presupposti che erano diversi.

 

Alla fine quella americana è una rivoluzione molto poco (o nulla) ideologica, religiosa o etnica. era una mera questione di soldi e tasse :mrgreen:.

 

 

 

In pratica volevano continuare a fare contrabbando coi Francesi e gli spagnoli, tenersi la schiavitù e discriminare I cattolici :lol:

 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

Inviato
1 minuto fa, stev66 dice:

 

In pratica volevano continuare a fare contrabbando coi Francesi e gli spagnoli, tenersi la schiavitù e discriminare I cattolici :lol:

 

 

in una parola: guadagnar soldi e tenerseli.

 

e checazzo...QUESTO E' UN MOTIVO VALIDO.

 

:mrgreen:

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