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Bmw Active Steering:


FEDELELLA

Domanda

Inviato

Dove sta la genialità? Nel fatto che risolve il conflitto tra sterzo diretto e sterzo demoltiplicato, dubbio che affligge i progettisti di auto da sempre, costretti immancabilmente a trovare il giusto compromesso tra uno sterzo perfetto per le strade piene di curve e uno per gli interminabili rettilinei autostradali.

L'Active Steering è una serie infinita di sterzi: dal rapporto direttissimo da posteggio (meno di due giri di volante, al posto di tre per una sterzata completa) a quello lungo da rettilineo in velocità. Con il vantaggio, in termini di sicurezza, di consentire al pilota di tenere sempre le mani sul volante, evitando incroci di braccia per chi guida come Schumi o che si stacchino come fa la maggior parte alla prima rotonda.

Non solo, ma Active Steering e Dynamic Stability Control, vanno a braccetto assicurando il controllo anche in situazioni critiche: l'elettronica permette allo sterzo di modificare in modo mirato l'angolo di sterzata impostato dal guidatore, stabilizzando la vettura più rapidamente di quanto non possa fare il pilota stesso. Si pensi al problema di evitare un ostacolo improvviso che si materializza davanti a noi, anche a velocità ridotte.

Il sistema di "sterzo attivo" si coordina anche con il Servotronic, il servosterzo che controlla elettronicamente lo sforzo al volante: quindi, sterzo leggero nel traffico e nelle curve strette, sterzo più pesante a velocità elevate. In questo caso la rapportatura diventerà più indiretta impedendo movimenti del volante indesiderati.

Dal punto di vista tecnico Active Steering si basa sul principio della sovrapposizione degli angoli di sterzata: un regolatore elettromeccanico montato tra il volante e la scatola dello sterzo somma un angolo di sterzata supplementare, positivo oppure negativo, all’angolazione delle ruote impostata dal guidatore.

L’elemento centrale è il cosiddetto sterzo in sovrapposizione, un ingranaggio planetario integrato nel piantone dello sterzo diviso in due metà, completo di due alberi in entrata e uno in uscita. Uno degli alberi in entrata è collegato allo sterzo, il secondo viene azionato da un motore elettrico, attraverso un ingranaggio elicoidale autobloccante, di demoltiplicazione.

L’angolo complessivo di sterzata generato all’albero in uscita è composto dall’angolo di sterzata e dall’angolo imposto dal motore elettrico. Gli altri componenti dello Sterzo attivo sono una centralina dedicata e una serie di sensori per la rilevazione dello stato di guida, delle condizioni del manto stradale (in caso di pioggia per esempio) e delle richieste del guidatore.

Tratto da motorbox :wink:

AUTOTECNICA BRESCIA

1 risposta a questa domanda

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Inviato

L'idea in se non è male, anche se la realizzazione è parecchio complessa e aumenta nn poco il numero di pezzi... ciao!!

Equipment: Nikon D700 | 20 g2.8 AF-D | 35 f2 AF-D | 50 f1.8 AF-D | 60 f2.8 Micro AF-S | 85 f1.8 AF-D | 70-300 f4-5.6 AF-S | SB400 | SB600 | Nikon D50 | 18-70 f3.5-4.5 AF-S |

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