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NOVITA' GRUPPO APRILIA-MOTO GUZZI


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Inviato

APRILIA

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EICMA: IL MOTORE 45.V2, NOVITA’ ASSOLUTA

Una scelta senza precedenti, un progetto di grande respiro. Un motore tutto nuovo, pensato e realizzato per aprire una nuova dimensione nel settore off road. Con il 45.V2, Aprilia esplora i confini della tecnologia per applicarli al mondo Off Road. Due cilindri a V, dimensioni ultracompatte, alta potenza specifica, leggerezza da record. Sembrava impossibile sfruttare i vantaggi del bicilindrico nelle competizioni Off Road: solo Aprilia poteva tentare una strada così innovativa e coraggiosa, con grande fiducia nei propri mezzi.

La passione per il fuoristrada non è nuova in casa Aprilia. Al mondo dell’Off Road sono legate le prime passioni e i primi successi sportivi ottenuti nel Cross e nel Trial. Settori dove Aprilia si è sempre distinta per l’innovazione tecnologica che è stata capace di apportare. E l’innovazione segna anche il grande rientro di Aprilia nel mondo dell’Off road. Un rientro non in punta di piedi ma in grandissimo stile, con soluzioni tecnologiche mai viste prima in questo settore, idee rivoluzionarie con cui ancora una volta Aprilia va a tracciare un nuovo sentiero sulla strada dell’innovazione.

45.V2 pone le basi per la rivoluzione del settore. Il progetto è stato interamente sviluppato all’interno del reparto R&D Aprilia: motoristi e telaisti hanno lavorato parallelamente per rendere realtà un’idea rivoluzionaria. Mesi di lavoro intensissimo, che hanno portato in tempo record al primo prototipo funzionante, che ha già dato i primi positivi riscontri durante i tests. Un progetto nato, come tradizione Aprilia, per le competizioni, ma studiato per essere destinato a tutti gli appassionati di questo settore in continua crescita. Settore in cui Aprilia vuole mettere la sua firma di esclusività e tecnologia.

IL PRIMO MOTORE OFF ROAD BICILINDRICO

Scelte innovative, addirittura azzardate. Dopo aver analizzato ogni tipo di soluzione si è deciso per un motore bicilindrico a V di 77°, una scelta dettata dalla necessità di ottenere il massimo livello di potenza possibile, aumentando allo stesso tempo il range di utilizzo. La sofisticata elettronica di gestione del motore, sviluppata internamente dal Reparto Corse Aprilia, introduce numerose novità nel settore. Grazie alla limitata cilindrata unitaria, è stato possibile realizzare un albero motore estremamente compatto e altrettanto leggero, che permette di avere un motore assolutamente reattivo ai comandi del gas, ma anche una moto rapida e maneggevole grazie allo scarso effetto giroscopico. Inoltre in decelerazione o staccata è minimizzata l’inerzia tipica dell’utilizzo di grandi alesaggi e corse.

Nel fuoristrada le dimensioni di un motore sono importanti quanto le prestazioni. L’avanzatissimo know how di Aprilia ha permesso di ovviare a tutti i limiti di ingombro tipici dei motori bicilindrici e ha consentito di realizzare un vero miracolo di compattezza. L’ingombro di questo motore bicilindrico è, infatti, persino più ridotto dei motori monocilindrici attualmente in commercio. Un lavoro di affinamento incredibile che ha portato anche a definire soluzioni quali la distribuzione monoalbero in testa come il miglior compromesso tra compattezza, leggerezza e performance.

Ogni singolo particolare del motore è stato ottimizzato non solo per le massime prestazioni, ma anche per la massima silenziosità di funzionamento, al fine di rientrare già da oggi nei limiti fonometrici che si prospettano per il settore; uguale attenzione è stata posta nel limitare le emissioni inquinanti

E il peso non è da meno, stabilendo un vero record per un motore con questa architettura, perdipiù dotato di avviamento elettrico, il solo presente sul 45.V2. Per ottenere tale risultato non si è lesinato sull’impiego di materiali nobili e ultraleggeri. I carter centrali sono realizzati in lega Alluminio Silicio, tutti i coperchi sono in magnesio, le valvole in titanio, e tutta l’ingranaggeria è profondamente alleggerita.

Massima attenzione è stata posta al rendimento fluidodinamico grazie a potenti programmi di calcolo che hanno consentito di ottimizzare non solo la parte termodinamica ma anche gli impianti di aspirazione e di scarico.

IL MOTORE 45.V2 IN SINTESI

· Cilindrata: 450 cc.

· Architettura: bicilindrico a V di 77°

· Distribuzione: monoalbero in testa comandato da catena silenziosa, quattro valvole per cilindro in titanio

· Regime di rotazione massimo previsto: 14.000 giri

· Avviamento: elettrico

· Cambio: a innesti frontali, a 4 / 5 marce

· Frizione: multi-disco a bagno d’olio con comando idraulico o a richiesta meccanico.

· Potente e compatto il generatore alle “Terre Rare” è in grado di garantire l’energia sufficiente per l’impianto di iniezione, avviamento elettrico, ricarica batteria e per il funzionamento dei servizi ausiliari

· Lubrificazione: doppio circuito separato. L’olio motore è separato da quello della trasmissione. Il circuito dell’olio in pressione prevede un filtro a cartuccia in carta, un serbatoio di recupero, una valvola di non-ritorno

· Raffreddamento a liquido forzato con pompa centrifuga.

Aprilia guarda avanti, e il motore 45.V2 guarda al futuro, anche a quello dei regolamenti. Con una cilindrata unitaria più piccola è più facile rientrare nei limiti fonometrici previsti per gli anni futuri e con la gestione totalmente elettronica del motore, si migliorano le emissioni, voce ormai importantissima anche quando si parla di motori da fuoristrada o da competizione.

MOTO GUZZI

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Breva V 1100

Ritorno al futuro

Il vento del Lago di Como soffia sempre più impetuoso con la Breva V 1100. Una moto completamente nuova, che condivide con la Breva V 750 I.E. il nome, il leggendario schema del motore a V di 90° e, naturalmente, un’anima 100% Moto Guzzi.

L’identica denominazione è anche un’indicazione per il futuro, e le due Breva sono i primi modelli di una famiglia destinata ad allargarsi, dove le moto non saranno legate tanto dalle caratteristiche tecniche quanto dall’attitudine.

Ambedue fanno della versatilità e della guidabilità altrettanti punti di forza. Adatte all’impiego quotidiano, anche cittadino, non rinunciano alla vocazione turistica, a medio raggio per la 750 cc, a medio e lungo raggio per la 1100 cc. Facili e divertenti da guidare, si rivolgono a un pubblico diverso: anche alle prime armi per la cilindrata minore, più esperto per la cubatura superiore.

L’idea alla base per entrambi i modelli è comunque il desiderio di riconquistare un terreno d’elezione del marchio, il turismo senza esasperazioni velocistiche. In particolare, Breva V 1100 eredita dalla mitica V7, il punto di riferimento del settore in passato, solo lo spirito di infaticabile macinatrice di chilometri, affidabile e semplice da gestire. Per il resto è la sintesi dello stato dell’arte nella tecnologia motociclistica, e si concede anche il lusso di un’innovazione esclusiva, la compatta trasmissione a cardano reattivo, un brevetto Moto Guzzi.

Moto Guzzi V7. Nella storia delle moto turistiche.

Quando apparve, nel 1965, la Moto Guzzi V7 destò impressione per la modernità della concezione e per l’impiego di un bicilindrico di grossa cilindrata, una soluzione già individuata alla fine degli anni ’50, ma mai messa in pratica per i dubbi sulle reazioni del pubblico. Incertezze che vennero rapidamente fugate dall’accoglienza favorevole e dall’interesse suscitato anche nei mercati stranieri.

La V7, disponibile in Italia dal 1967, nelle sue varie successive incarnazioni divenne la moto turistica per eccellenza, con le famose versioni per il mercato americano denominate Ambassador, Eldorado e, naturalmente, California.

Un primato da riconquistare.

La V7 nell’allestimento per la Polizia Californiana entrò rapidamente nell’immaginario collettivo, e Moto Guzzi riuscì nel compito quasi impossibile di vendere moto nella patria delle “custom” e delle “cruiser”.

Fu una consacrazione dello stile, della creatività e della tecnologia del marchio italiano, un primato che Breva V 1100 si propone di riconquistare. Moto dalla grande personalità, unica nel suo genere e atipica, ha il compito di recuperare tutti gli appassionati che, nel periodo di “latenza” del marchio, si sono diretti verso altri lidi. In realtà il desiderio di salire di nuovo in sella a una Moto Guzzi di prestigio, a una turistica di grande cubatura con le caratteristiche di erogazione tipiche della casa di Mandello del Lario, non è mai venuto meno.

Lo testimoniano le numerose richieste da parte di vecchi e nuovi Clienti, che non hanno mai smesso di sperare in un grande ritorno della moto che li aveva fatti sognare. E i presupposti ci sono tutti. Bicilindrica ad aria di grande cubatura, Breva V 1100 è docile e facilmente gestibile, ha un’erogazione controllabile e progressiva, ha un’anima turistica ma può tranquillamente essere usata tutti i giorni, anche nel percorso casa-ufficio. Insomma, è una vera Moto Guzzi, antica nello spirito e modernissima nella tecnologia.

Breva V 1100. Una nuova generazione di turistiche.

Il motore.

Del motore bicilindrico a V di 90° che ha scritto la storia del motociclismo rimane il nome, perché il resto è completamente riprogettato. Nuovo l’alternatore e diversa la sua posizione, nuova la coppa dell’olio, nuove le bielle che ora sono più lunghe mentre i pistoni sono più leggeri, per ridurre l’inerzia del manovellismo e le conseguenti vibrazioni.

Dal punto di vista della guida, il propulsore della Breva V 1100 ha un’erogazione lineare e progressiva, anche grazie all’iniezione elettronica con “stepper motor” che garantisce un minimo sempre regolare e partenze facili in tutte le condizioni, e permette di superare la severa normativa Euro 3. L’accensione a doppia candela e il nuovo sistema di alimentazione con iniettori Pico sui collettori di aspirazione migliorano la combustione, riducendo allo stesso tempo le emissioni.

“Cardano Reattivo”, affidabilità brevettata

L’innovazione tecnologica più significativa è rappresentata dalla trasmissione a cardano reattivo, brevettata da Moto Guzzi con la denominazione “CA.R.C.” (cardano reattivo compatto). La trasmissione cardanica è incorporata nel forcellone in lega di alluminio. Il pignone e l’albero di trasmissione oscillano all’interno del forcellone e l’albero di trasmissione ha un doppio giunto cardanico con parastrappi torsionale incorporato, per ottimizzare la risposta della trasmissione.

La particolarità di questo originale sistema estremamente compatto è l’eliminazione dell’effetto di “sollevamento” (anti-shaft) causato normalmente dalle trasmissioni cardaniche. Inoltre, il cardano reattivo brevettato da Moto Guzzi, rispetto a sistemi analoghi, permette l’adozione di un forcellone monolitico, migliorando la rigidezza. L’asta di reazione infine è più sicura, perché non è portante. Per il pilota, tutto questo si traduce in una marcia sempre fluida, senza i “saltellamenti” in accelerazione e rilascio tipici delle trasmissioni a cardano, e con tutti gli altri vantaggi: la pulizia, la silenziosità e la pochissima manutenzione richiesta.

La ciclistica

La parola d’ordine alla base del progetto Breva V 1100 è “guidabilità”. Per il suo carattere eclettico, questa moto deve essere scattante e reattiva nel traffico urbano, maneggevole sui percorsi tortuosi, stabile come una roccia nei rettilinei.

Questi obiettivi sono stati raggiunti con un meticoloso lavoro sulla ciclistica, con interventi sulla geometria del telaio e sulle sospensioni. La distribuzione dei pesi, fondamentale per garantire una guida naturale, è ideale, grazie alla collocazione del motore, che è più in alto e più avanti rispetto alla posizione tradizionale. Una soluzione che assicura un ingresso “facile” in curva, e permette anche ai piloti più alti di assumere una posizione ergonomica in sella.

Il telaio e il forcellone oscillante sono rigidissimi, e chi guida una Breva V 1100 entra immediatamente in sintonia con la moto, che ha un comportamento prevedibile e sempre preciso, in tutte le condizioni.

La sospensione posteriore è un monobraccio con leveraggio progressivo, che lavora insieme a un monoammortizzatore con regolazione idraulica del precarico, per il massimo comfort di guida e la possibilità di adattare l’assetto alla presenza del passeggero e del bagaglio.

Robustissima la forcella con steli da 45 mm, mentre la prontezza e la sicurezza negli arresti sono garantite da un impianto frenante con un doppio disco anteriore flottante da 320 mm azionato da pinze a 4 pistoncini contrapposti, e da un disco posteriore singolo da 282 mm con pinza fissa a 2 pistoncini contrapposti.

L’equipaggiamento.

Dal classico faro anteriore al gruppo ottico posteriore con luci LED, le linee della moto richiamano lo spirito delle origini ma lo interpretano in chiave moderna, con un’equilibrata distribuzione delle masse e un’impressione di solidità e affidabilità tipica di Moto Guzzi.

Che ci troviamo nel ventunesimo secolo lo racconta, tra l’altro, il cruscotto “communicator” con schermo LCD a matrice attiva, predisposto per pacchetti opzionali “info-entertainment”. Si può inoltre dialogare con il computer di bordo mediante comandi alle manopole, senza bisogno di staccare le mani dal manubrio.

Per chi vuole sfruttare fino in fondo l’anima turistica della Breva V 1100, è a disposizione un allestimento esclusivo, che comprende le borse laterali dal design coordinato a quello complessivo della moto, e il pratico parabrezza che devia le turbolenze aerodinamiche dal busto del pilota, particolarmente apprezzato nei lunghi viaggi e quando si mantiene una velocità di crociera elevata. Per i più esigenti, sarà disponibile in opzione anche l’ABS. Chi spera che la strada non finisca mai, guarderà con interesse anche la capacità del serbatoio, di ben 24 litri.

Inviato

Complimenti ad Aprilia, creare un bicilindrico di 450cc per il cross è veramente un segno di grande innovazione! peccato che la moto non sia ancora pronta.

Bella anche la naked Guzzi anche se lateralemente la vedo troppo simile alla Bmw serie R, comunque se il target che cercano è lo stesso si tratta di una bella mossa.

Hola

Il Korova era un sosto di quelli col latte corretto e forse, O Fratelli, vi siete scordati di com'erano questi sosti, con le cose che cambiano allampo oggigiorno e tutti che le scordano svelti, e i giornali che nessuno nemmeno li legge...

Inviato
Ok Desmo ma una foto della splendida MOTO GUZZI GRISO??

..considero l'erede della Monster

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..quello che mi affascina particolarmente in questa moto, é la totale mimetizzazione tra scarici e telaio..dà l'idea di essere uno la prosecuzione dell'altro, quasi non si capisce dove incomincia l'uno e finisce l'altro...una idea straordinaria di unione che abbracciano il motore in maniera straordinaria...e che dire del serbatoio o del manubrio largo basso (molto più comodo da usare rispetto al Monster perché meno sportivo)..in più c'é la chicca della nuovo trasmissione con la novità di questo albero reattivo che risulta ancora più comodo e confortevole dei tradizionali..se non costerà cifre esorbitanti, direi che manderà in pensione Monster e Raptor...Galluzzi & soci sono avvertiti.

Grazie luvi per le foto, domani inserirò le mie (circa 20)

Inviato
e' sicuramente bellissima, e se dovessi comprare una naked la considererei sicuramente... pero non manda in pensione la monster...

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