Tu tiri fuori la Finlandia.

 

Bene.

 

Fai 'sti discorsi ad un francese o ad un tedesco.

 

Poi dimmi cosa succede.

per esperienza personale in campo lavorativo i tedeschi sanno benissimo l'inglese, solo i francesi sono piu' ostici, perche' quando si tratta di lavoro, l'inglese è fondamentale, la lingua ufficiale del gruppo per politica aziendale è l'inglese, poi ovviamente le comunicazioni interne viaggiano anche in 4 lingue, mi trovo pienamente d'accordo con Matteo, noi italiani dovremmo e sarebbe auspicabile conoscere l'inglese, almeno per le nuove generazioni.

Modificato 26 Maggio 20169 anni fa da Akula

Tutti i tedeschi con meno di 60 anni che conosco, e sono molti vivendo in Germania parlano inglese, ok...siamo tra professionisti e gente mediamente istruita, ovvio che con la signora al panificio ci parlo in tedesco, anzi in swabisch

Modificato 26 Maggio 20169 anni fa da pixhell

Visto che ormai siamo partiti con l'OT vi racconto un paio di episodi.

Commissione Europea in Lussemburgo, nonostante sia un'istituzione sovranazionale commessi e personale della mensa parlano solo ed esclusivamente francese. Non vi dico ad ordinare il pranzo in francese...senza sapere il francese

Corte europea sempre a lussemburgo, di fatto se non parli francese non vieni assunto, eppure anche li siamo in un ente sovranazionale

1 ora fa, justjames dice:

Tu tiri fuori la Finlandia.

 

Bene.

 

Fai 'sti discorsi ad un francese o ad un tedesco.

 

Poi dimmi cosa succede.

 

i tedeschi l'inglese lo sanno (non come i nordici ma a un buon livello)

 

i francesi ZERO.

 

guarda tu ai francesi...

 

io guardo a chi fa meglio , non a chi fa peggio

Modificato 26 Maggio 20169 anni fa da Matteo B.

49 minutes ago, Matteo B. said:

 

i tedeschi l'inglese lo sanno (non come i nordici ma a un buon livello)

 

i francesi ZERO.

 

guarda tu ai francesi...

 

io guardo a chi fa meglio , non a chi fa peggio

Alcuni anni fa ad un congresso a Nizza, una ragazza francese aveva imparato il commento in inglese alle slides che prsentava m, alla fine, di fronte alla platea di centinaia di persone, fece scena muta perche' non capiva le domande che le facevano in inglese. Questa e' una lingua, oltre alla propria, che bisogna conoscere. Se si conoscono anche le altre, tanto meglio..

Ma, voglio dire, c'è ancora qualche dubbio sul fatto che l'inglese sia la lingua standard del mondo? E' come discutere se la pioggia deve venire giù o no... si può discutere quanto si vuole ma se piove, piove. Se non hai l'ombrello puoi comprarlo, o restare a bagnarti

 

Tutto il discorso nasceva da: Maciste deve imparare o no l'italiano? Io penso che sarebbe carino, per motivi più di simpatia che altro, ma operativamente e anche formalmente non gli serve a una mazza.

Di fatto la sua posizione (idem per i suoi predecessori) non interagisce mai direttamente col pubblico italiano. Le sue relazioni esterne dirette sono verso gli addetti ai lavori e con la stampa specializzata.

 

Personalmente trovo più importante che gli facciano presente certi concetti culturali/storici determinanti per il marchio e la cultura da cui viene, ma l'uso corrente della lingua è tutto extra.

 

Ieri sera ero a cena con un caro amico australiano, appassionatissimo d'Europa e affamato di storia e cultura. Gli abbiamo passato un cofano di nozioni e aneddoti, ma non è che a dirglieli in inglese si siano persi per strada i concetti...

6 ore fa, Wilhem275 dice:

Ma, voglio dire, c'è ancora qualche dubbio sul fatto che l'inglese sia la lingua standard del mondo?

 

Affatto  e si discuteva proprio di quello.

Esiste una lingua "standard" e si usa quella. Da parte di tutti.

 

Io italiano imparo bene l'inglese così posso parlare con un francese che ha studiato l'inglese per poi parlare con un tedesco che ha studiato l'inglese per poi approcciarmi a un tipico finlandese 

(Che ripassa la condizionale di terzo tipo)

 

Mentre nella realtà da queste parti ci chiedono a noi "giovino" di parlare in francese col francese, in tedesco col tedesco, in arabo con l'arabo e a grugniti col finlandese  perché noi dobbiamo essere "carini" a imparare la loro lingua per fare affari ma non possiamo presumere che loro si siano sforzati almeno di imparare l'inglese per fare affari e andare all'estero.

Imparare le lingue dopo magari una laurea quinquennale in ingegneria e un MBA.

Per i corsi di ramazzamento della stanza con scopa in culo si stanno organizzando in modo che possa essere curricolare  

Comunque a me sembra che Bigland sia uno che prende le cose sul serio. Ho visto la sua presentazione della 4c e credo che abbia fatto un ottimo lavoro. Non mi e' sembrato uno carente sulla storia del marchio.

On 25/5/2016 at 20:48, TonyH dice:

Ma una lingua comune commerciale mi sta bene. C'è sempre stata.

Prima il latino, poi il francese e adesso l'inglese.

 

Solo che mediamente....se lavori con i francesi devi sapere il francese per quando vai là e quando vengono qua. Se lavori coi tedeschi ti dicono che devi sapere il tedesco.

Coi russi idem.

Coi cinesi pure.

Con gli arabi vedi sopra.

 

Praticamente se lavori con più paesi dovresti passare più tempo a studiare lingue straniere che a lavorare  

 

Questa è una visione di dieci anni fa.

E' sempre utile sapere lingue in più, per tutta una serie di ragioni che a mio avviso riguardano elementi soft della contrattazione o della relazione.

Ma quando si tratta di affari, tutti (certo, non tutti allo stesso modo: ad esempio conosco moltissimi italiani che non hanno la minima preparazione nella loro lingua madre) si allineano sull'inglese.

E tutti lo parlano e sono in grado di mandarti affanculo in inglese corrente e forbito.

 

13 ore fa, justjames dice:

Tu tiri fuori la Finlandia.

 

Bene.

 

Fai 'sti discorsi ad un francese o ad un tedesco.

 

Poi dimmi cosa succede.

 

Senza offesa, ma hai il tipico approccio di chi con francesi e tedeschi o chichessia non hai avuto nulla a che fare in vita.

Ovvio non ti voglio convincere del contrario, ma c'è tantissimo di luogo comune in questa affermazione