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Messaggio aggiunto da J-Gian,

 

Featured Replies

Inviato
1 ora fa, 4200blu scrive:

Intervista con Philipp Seidel, Pricipal automotive ad Arthur D. Little

 

Vogliamo davvero renderci dipendenti?

 

Signor Seidel, quando due anni fa abbiamo parlato di una possibile rimonta degli europei, lei sembrava ancora cautamente ottimista.

E oggi?

 

Seidel: Ora sono decisamente più pessimista. Se si guarda alla mappa europea, si nota che solo nell'ultimo anno sono stati dismessi circa 500 gigawattora di capacità produttiva di celle. In Europa esistono anche gigafactory realizzate, ma sempre più spesso da produttori asiatici di celle. Noi, aziende e consumatori, dovremmo investire molto denaro per colmare il divario con la Cina. Ma manca la disponibilità a investire.

 

Per quali motivi esattamente?

 

Seidel: Uno dei motivi è che la Cina produce elevate sovraccapacità e le immette sul mercato mondiale a prezzi non sostenibili. Un chilowattora di capacità della batteria LFP costa solo 35-50 dollari USA a livello di cella sul mercato spot, e questo già da un anno. Apparentemente non ci sono restrizioni alle esportazioni, poiché i cinesi hanno bisogno di sfruttare il loro potere e vendere le celle in tutto il mondo. In questa situazione, avviare una produzione europea è una sfida estrema. Un altro problema che ci ha colti di sorpresa è la grande tendenza verso la chimica LFP. La maggior parte degli attori ha puntato sull'NMC nella pianificazione, ma ora è chiaro che sono necessarie celle al litio-ferro-fosfato per costruire auto elettriche accessibili nel segmento di massa intorno ai 20.000 euro.

 

 

Anche se avessimo le fabbriche, non potremmo produrre ai prezzi cinesi...

 

Seidel: ...perché la nostra struttura dei costi non lo consente.

E perché i finanziatori non sono disposti a operare con rendimenti bassi o negativi.

E perché le condizioni di lavoro e la situazione energetica da noi sono molto diverse rispetto alla Cina. E perché la regolamentazione a Bruxelles e Berlino, pur perseguendo obiettivi ben intenzionati, crea in realtà incertezza. Non esiste ancora un obiettivo chiaro e concordato, né un sostegno coerente alla politica industriale su larga scala.

 

Dove saranno i costruttori automobilistici europei tra qualche anno?

 

Seidel: Uno scenario positivo sarebbe quello di poter creare a medio termine joint venture per la produzione di batterie che sfruttino il know-how asiatico. Se poi, forse a metà degli anni 2030, le gigafactory, le catene di fornitura e anche il riciclaggio funzioneranno a costi competitivi, si sarà raggiunta una certa indipendenza. Lo scenario negativo prevede che l'Europa non riesca a gestire la produzione e rimanga permanentemente dipendente dai fornitori asiatici.

 

Cosa significherebbe questo a lungo termine?

 

Seidel: La batteria è una questione geopolitica strategica, al pari dei semiconduttori, della tecnologia per le energie rinnovabili e dell'intelligenza artificiale.

Naturalmente in Europa possiamo dire che altri sono in grado di produrre a costi inferiori. Ma vogliamo davvero dipendere da loro in questi settori?

 

A lungo termine, la conseguenza potrebbe essere quella di rinunciare alla nostra industria automobilistica e guidare solo auto cinesi.

 

(auto motor und sport, Johannes Köbler / traduzione Deepl)

 

 

 

l'unione europea ha ucciso la sua prestigiosa industria dell'automotive ultracentenaria. complimenti. 

"quello che della valle spende in 1 anno di ricerca io lo spendo per disegnare il paraurti della punto." Cit.

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Inviato

Per più di un secolo abbiamo comprato miliardi di tonnellate di petrolio dal resto del mondo e lo abbiamo bruciato e continuiamo a bruciarlo, ma nessun produttore di auto si è mai fasciato la testa per questo.

 

Oggi invece ci preoccupiamo del fatto che le batterie al litio le dobbiamo comprare dalla Cina, che riesce a produrle a basso costo perché ci ha investito molto, ma diversamente dal petrolio una batteria è garantita almeno 8 anni e poi si può riutilizzare o riciclare.

 

Tornando al discorso poco più sopra non ho mai sentito nessuna casa automobilistica lamentarsi del fatto che devono comprare gli LCD dalla Cina o comunque da un paese asiatico perché in Europa nessuno li produce.

 

Inviato
14 minuti fa, xtom scrive:

Tornando al discorso poco più sopra non ho mai sentito nessuna casa automobilistica lamentarsi del fatto che devono comprare gli LCD dalla Cina o comunque da un paese asiatico perché in Europa nessuno li produce.

 

Si ma se un giorno decidono di fartele pagare care ti mettono automaticamente fuori mercato e chiudi la baracca. Se sei autonomo e hai una tua filiera la cosa è molto diversa...

Inviato
35 minuti fa, xtom scrive:

Oggi invece ci preoccupiamo del fatto che le batterie al litio le dobbiamo comprare dalla Cina, che riesce a produrle a basso costo perché schiavizza la gente e se ne frega delle normative ambientali

Fixed.

Inviato
5 ore fa, xtom scrive:

Per più di un secolo abbiamo comprato miliardi di tonnellate di petrolio dal resto del mondo e lo abbiamo bruciato e continuiamo a bruciarlo, ma nessun produttore di auto si è mai fasciato la testa per questo.

 

Oggi invece ci preoccupiamo del fatto che le batterie al litio le dobbiamo comprare dalla Cina, che riesce a produrle a basso costo perché ci ha investito molto, ma diversamente dal petrolio una batteria è garantita almeno 8 anni e poi si può riutilizzare o riciclare.

 

Tornando al discorso poco più sopra non ho mai sentito nessuna casa automobilistica lamentarsi del fatto che devono comprare gli LCD dalla Cina o comunque da un paese asiatico perché in Europa nessuno li produce.

 

È vero che il petrolio arriva dal resto del mondo ma credo che una buona parte delle oil Company che lo estraggono (pagando ovviamente royalties ai paesi che forniscono le concessioni) siano occidentali (oltre ad arabi e Russia)

Inviato

Il tema è che prima l'auto era meccanica e qualità, cosa che per i Cinesi era un concetto ignoto, tant'è che erano loro a rimarchiare e ad avere gli occidentali in casa.

 

Oggi invece l'automobile è un trionfo di elettronica, campo dove loro sono leoni, con l'unica differenza che hanno pantografato il sistema anni '80 della sveglietta "Made in China" sull'automobile e con la sfiga per gli europei che, hanno fatto un salto quantico dalla DR rimarchiate che si affacciavano timidamente nei primi anni 2000.

 

Moriremo tutti, secondo me sì.

Sarebbe bello che l'europa proponesse un'alternativa tornando a fare auto dal gusto europeo, ma ahimè "lucine&schermini" (e i più importi ADAS) ce li devi comunque mettere e sempre con i cinesi ti vai a scontrare.

 

Temo che l'auto abbia imboccato una strada senza ritorno, nel mio piccolo posso dire che qualcosa è cambiato.

Sono abbonato a Quattroruote e Ruoteclassiche, con il primo che ormai leggo svogliatamente.

Ma un tempo non era così, facevo scorpacciata di Auto Oggi, Gente Motori, Auto ecc.. perchè le novità mi appassionavano veramente.

Nel mio caso, sono pure motociclista e ahimè anche lì si sta affievolendo o spendi tanto o vai a prendere cinese, con la differenza che per assurdo tra le moto ha preso di più senza stravolgere troppo il settore.

 

Perdonate la pappardella, ma mi rattrista tutto ciò.

Inviato

...Ve lo ricordate "Ritorno al futuro" quando, nel '55, Doc rimane stupito per l'orologio di Marty che arriva dal Giappone? 😜

Modificato da AndreaB

LanciaDeltaS4_open_mini.jpg.5d11965fd7512efc3fa6bdb812cce295.jpg 

Inviato

Se l'EU vuole, ha le risorse umane e economiche per non rendersi del tutto dipendente dalla Cina. Si tratta di investire in ricerca tecnologica e scientifica per essere competitivi. Si devono (i nostri governanti locali e europei) pero' dare una mossa perche' piu' tempo passa e piu' difficile diventera' colmare il divario tecnologico accumulato in certi settori (batterie per autotrazione in primis)

Inviato
On 29/07/2025 at 16:31, Alain scrive:

 

l'unione europea ha ucciso la sua prestigiosa industria dell'automotive ultracentenaria. complimenti. 

Mi viene in mente una "semi-citazione" della famigerata scena...

 

Burocrate x: "l'industria è in ginocchio, gran parte del popolo è senza lavoro, e le auto costano un botto, ormai la gente è in miseria, manca anche il pane"

 

U.v.d.L.: "mangino brioches"

 

 

 

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