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Fiat -> FCA -> Stellantis - Filosofia su una holding multinazionale

Al mio segnale scatenate ... il CEO Autoparerista 125 voti

  1. 1. Oggi il CEO Autoparerista chiude il seguente o i seguenti brand:

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Featured Replies

Inviato

19 minuti fa, Kay195 scrive:

Tutte cose che Don Antonio può risolvere solo lungo termine, quindi staremo a vedere se sarà in grado.

Tutte cose che IMHO può risolvere per lo più il patrone, Don Antonio alla fine è solo un dipendente inoltre al contrario degli altri ex dipendenti come Carlos o la Buonanima penso che non abbia nemmeno un mandato così forte per imporre ad oggi un investimento su un determinato marchio nemmeno se si tratta di cambiare il badge alla Panda. Ergo se vuole far risorgere una tra: Autobianchi, Innocenti, Simca, Plymouth, ecc il patrone lo manderà a dirigere la AP Motor Company. D


Per quanto riguarda la FCA US, IMHO il grosso dei problemi è stata la stessa FCA US con le varie Wagoneer e GC "overpriced" tutta roba deliberata ben prima dell'avvento di Carlos (che comunque i suoi danni li ha fatti anche a quelle latitiduni).

Modificato da nucarote

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  • HF integrale
    HF integrale

    Su 228 offerte di lavoro in Stellantis in Europa allargata....1 tirocinio in Italia per categoria protetta alla Maserati   Tutti gli altri 203 in Francia, ingegneri, qualità.... tutto..persi

  • Ma quando scrivete che le Audi te le tirano dietro come auto a nlt e che quasi costano come una panda, cosa intendete di preciso? Chiedo eh, perché allora mi sa tanto che mi son fatto fregare.  

  • Sono in malafede, perchè la situazione è questa:  Durante la pandemia del 2020, FCA ha beneficiato di un prestito di 6,3 miliardi di euro dalle banche garantito dallo Stato italiano per sostenere

Immagini Pubblicate

Inviato

...

Il termine “consegne” identifica i volumi di veicoli consegnati alla rete, ai distributori o direttamente ai clienti finali e alle flotte, che determinano la rilevazione dei ricavi.

...

.....ma quindi è sufficiente che abbiano "obbligato" ogni rivenditore a prendersi delle auto in più per falsare i numeri?

Chiedo per capire....

LanciaDeltaS4_open_mini.jpg.5d11965fd7512efc3fa6bdb812cce295.jpg 

Inviato
1 ora fa, led zeppelin scrive:

Ma quale parte di

Nessun B suv, eccetto Yaris Cross, DS3 e Mokka (queste due rispettivamente con 7 e 5 anni sul groppone) viene prodotto in uno Stato dell'Europa Occidentale diverso dalla Spagna?

Perché, al contrario, in quei medesimi stati si producono solo auto dal segmento C in su?

Se persino la produzione di Polo (che regalata non è mai stata) è stata spostata dalla Spagna al Sudafrica...

C'è scritto da qualche parte che non si possono fare auto di segmento B fuori dai paesi dell'est o extra UE? Non mi pare.

Anzi, ora i vari produttori UE spingono per riportare in auge city car che sembravano avviarsi al definitivo declino perchè non remunerative.

Renault ha in canna la Twingo(probabilmente fatta in francia essendo su base Renault 5), VW avrà l'ID1, Fiat avrà(ad oggi) nuove generazioni di 500 e Panda fatte tra Torino e Pomigliano.

Boh, non capisco il senso di dire che non si possono fare auto di certi segmenti in certi paesi.

Semmai c'è un discorso da intavolare con le parti sociali per farle, quello si(un po' come per la Panda 312 a Pomigliano), ma li è un discorso ancora più complesso.

Nell'automotive nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si ricarrozza.

Inviato

Twingo will be built by Ampere in Slovenia. If the E-Car class by EU gets reality I can imagine A segment Citroën and even Peugeot/Opel in Pomigliano. Recently some brand managers indicated the option to go into A segment again.

Inviato

Stellantis, i sindacati in Francia contro la riorganizzazione voluta dal ceo Filosa: troppi ex Fca ai vertici

Il piano di rilancio di Stellantis guidato dal nuovo amministratore delegato Antonio Filosa sta suscitando preoccupazioni tra i lavoratori francesi, timorosi che le attività d’Oltralpe vengano penalizzate a vantaggio di altri Paesi, in particolare dell’Italia e degli Stati Uniti.

Lo segnala Bloomberg ricordando che Filosa, al vertice del gruppo dal giugno scorso, ha avviato una profonda revisione della struttura interna della casa automobilistica nata dalla fusione tra Fiat Chrysler Automobiles (Fca) e Psa Group, un gruppo che oggi conta 14 marchi tra cui Peugeot, Jeep, Fiat e Alfa Romeo. L’ex manager di Fca, un italiano con una lunga esperienza in Sud America, ha scelto diversi collaboratori di fiducia per ruoli chiave in Europa e la mossa sta alimentando i timori di un ridimensionamento del peso francese all’interno del gruppo.

I sindacati francesi: troppi ex Fca al vertice di Stellantis

Secondo il sindacato Cfe-Cgc, che rappresenta soprattutto i lavoratori impiegatizi, le ultime nomine e le linee strategiche «potrebbero mettere in discussione l’equilibrio raggiunto dopo la fusione Psa-Fca, soprattutto in termini di produzione e sviluppo dei futuri modelli». E in effetti in Stellantis sono tornati molti «Marchionne Boys», come spiegato nei giorni scorsi da MF-Milano Finanza. L’organizzazione sindacale denuncia inoltre che il know-how francese sta «venendo marginalizzato» e che alcuni stabilimenti in Francia e in Europa rischiano di diventare «una variabile d’aggiustamento».

Il nuovo amministratore delegato illustrerà i dettagli del piano industriale all’inizio del prossimo anno. Dalla partenza di Tavares lo scorso dicembre, vari dirigenti di provenienza Psa hanno lasciato il gruppo, mentre Stellantis ha temporaneamente sospeso la produzione in alcuni impianti europei per il calo della domanda.

Stellantis investirà pesantemente negli Usa

Filosa sta preparando un piano di investimenti per circa 10 miliardi di dollari negli Stati Uniti, mercato considerato cruciale per i margini operativi. La decisione di puntare sull’America, unita alla revisione degli investimenti europei, ha provocato allarme tra i sindacati sia in Francia sia in Italia, dove la produzione di auto è scesa del 36% nei primi nove mesi dell’anno. Alcuni rappresentanti dei lavoratori italiani hanno paventato il rischio di chiusure forzate di stabilimenti.

Arrivano però anche i primi segnali positivi: nel terzo trimestre le consegne globali di Stellantis sono aumentate del 13%, spinte da un +35% in Nord America, grazie al ritorno sul mercato di modelli di successo come il Ram 1500 con motore V8.

Il 20 ottobre Filosa incontrerà i sindacati italiani

Filosa incontrerà i sindacati italiani il 20 ottobre per illustrare le strategie del gruppo nel Paese, mentre i governi di Italia e Stati Uniti sono in contatto con la società per le future decisioni produttive. Il ceo ha già cercato di smorzare i timori interni di una «guerra di appartenenza» tra ex Fca e ex Psa, dichiarando in settembre, durante una conferenza di Kepler Cheuvreux di aver «vietato le etichette ex-Psa ed ex-Fca» perché «siamo semplicemente Stellantis».

Bloomberg ricorda anche che Filosa ha voluto compiere la sua prima visita ufficiale proprio nello stabilimento francese di Sochaux, dove vengono assemblati i Suv Peugeot 3008 e 5008, un chiare segnale di continuità e di attenzione verso la componente francese del gruppo. (riproduzione riservata)

Nell'automotive nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si ricarrozza.

Inviato

I vari quadricicli elettrici Stellantis oggi sono prodotti a Kenitra.

Voglio proprio vedere dove produrranno le "e-car", magari anche in Unione Europea, certo, ma dubito seriamente che se l'obiettivo finale è quello di democratizzare l'auto elettrica, riescano ad assemblarle in Italia, Francia o Germania.

A meno che non si abbia un intervento pubblico o para-pubblico, nel qual caso tutto può essere.

Ma in quel caso si è fuori dalle logiche del libero mercato.

Inviato

Stellantis, alta tensione sul caso Jeep Compass: il Canada minaccia azioni legali

Cresce la tensione tra il governo canadese e Stellantis dopo l’annuncio del gruppo automobilistico di trasferire la produzione della Jeep Compass dallo stabilimento di Brampton (Ontario) a un impianto in Illinois, negli Stati Uniti. La decisione, che fa parte del maxi-piano di investimenti da 13 miliardi di dollari presentato martedì, ha provocato una forte reazione da parte di Ottawa, che accusa l’azienda di aver violato gli impegni assunti in cambio dei consistenti incentivi pubblici concessi per mantenere la propria presenza industriale in Canada. La ministra dell’Industria Mélanie Joly ha inviato una lettera al Ceo del gruppo, Antonio Filosa, in cui avverte che un eventuale spostamento della produzione costituirebbe «un’inadempienza contrattuale. Qualsiasi decisione che non rispetti gli impegni presi sarà considerata un default dell’accordo», scrive Joly, aggiungendo che il governo è pronto a «esercitare tutte le opzioni, comprese quelle legali».

Secondo fonti citate da Reuters e inizialmente riportate da Bloomberg, la mossa di Stellantis rischia di innescare un contenzioso tra l’azienda e il governo federale, in un momento non molto facile per il settore automobilistico nordamericano. La tensione arriva infatti dopo la sospensione dei lavori di riconversione del sito di Brampton decisa a febbraio, conseguente ai dazi statunitensi sui prodotti canadesi introdotti dall’amministrazione Trump. Una misura che ha già messo in discussione l’integrazione industriale tra Canada e Stati Uniti, storicamente molto stretta nel comparto automotive.

Il primo ministro Mark Carney ha ribadito che Ottawa «si aspetta il pieno rispetto degli impegni verso i lavoratori canadesi. Stiamo collaborando con l’azienda per individuare le misure necessarie a tutelare i dipendenti di Stellantis», ha dichiarato. Sulla stessa linea il premier dell’Ontario Doug Ford, che ha espresso «profonda delusione» per la scelta del gruppo. L’Ontario genera circa il 40% del PIL nazionale e ospita gran parte dell’industria automobilistica del Paese.

Da parte sua Stellantis ha cercato di stemperare i toni, sottolineando che il Canada “resta un mercato strategico” per il gruppo. L’azienda ha annunciato l’intenzione di aggiungere un terzo turno produttivo nello stabilimento di Windsor e ha assicurato che per Brampton «sono previsti ulteriori piani, che saranno comunicati dopo ulteriori discussioni con il governo canadese».

Magari avessi visto in sto paese una roba simile per l'annuncio della produzione della G.Panda in Serbia al posto di Pomigliano, o di 600/Junior/Avenger in Polonia invece di Melfi...

Nell'automotive nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si ricarrozza.

Inviato
9 ore fa, AndreaB scrive:

...che vuol dire che il mercato italiano è il 45% di quelle vendite..... e qui qualcuno continua a sostenere che quello nostrano non è poi così importante per i marchi italiani di Stellantis......

Può essere così. Ma in Corea del Sud e in Giappone comprano per il 90% marchi locali, in Germania e in Cina comprano per il 65% marchi locali, in Francia comprano per il 50% marchi locali. In Italia, tutti i marchi italiani messi insieme hanno una quota di mercato del 12%.

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