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Inizio del crollo economico?


Guest DESMO16

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beh, sottovoce qualcuno nelle settimane scorse parlava di bad bank....sempre sottovoce per non turbare la pubblica euforia dopo l'elezione del nuovo presidente usa, che secondo alcuni dovrebbe salvare anche l'europa, italia compresa.. :D

Si è vista l'euforia di Wall Strett alla presentazione del piano di salvataggio :lol: -4% :lol: una seduta terribile.

Ero uno di quelli che pensava che a Wall Street serviva il nome di Obama come Presidente ed invece sia alla vittoria elettorale,sia all'insediamente e sia alla presentazione del primo piano di salvataggio il NYSE ha sempre risposto con cali preoccupanti....è questo che mi fa più paura,molto più che tanti documenti da X-files :roll:

 

花は桜木人は武士

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secondo me ha ragione Tony, immagina quale conseguenze potrebbe avere pubblicare notizie simili: la mia domanda inerente all'art linkato, era ovviamente retorica

Comunque tutti i ministri riuniti sono nel panico, perché se é vero che "ufficialmente" non si sa quale sia la proporzione della crisi, é altrettanto vero che molti responsabili delle finanze a vario titolo, non sanno più dove sbattere la testa..

..il problema é che nella diga si é aperta una falla, e non si sa come, quando e dove tale massa colpirà e quali effetti sortirà.

Modificato da wilderness
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Si è vista l'euforia di Wall Strett alla presentazione del piano di salvataggio :lol: -4% :lol: una seduta terribile.

Ero uno di quelli che pensava che a Wall Street serviva il nome di Obama come Presidente ed invece sia alla vittoria elettorale,sia all'insediamente e sia alla presentazione del primo piano di salvataggio il NYSE ha sempre risposto con cali preoccupanti....è questo che mi fa più paura,molto più che tanti documenti da X-files :roll:

sinceramente non capisco cosa pretendessero da Obama: forse un miracolo? un piano che risollevasse l'economia da un giorno all'altro? soldi e posti di lavoro per tutti e annullamento del deficit senza spendere un dollaro? e chi è, Dio?

penso che ci siano anche enormi speculazioni, scommettiamo che molti iper-ricchi faranno man bassa di azioni a prezzi stracciati casualmente appena prima di una ripresa globale?

da profano mi sembra un discreto piano, opere pubbliche per tacconare la disoccupazione come fece Roosvelt (se la gente non ha reddito non consuma, mi sebra una banalità), sgravi fiscali e ottimi mi sembrano gli investimenti sulle energie alternative per ingrandire un settore già in espansione pensate che in Europa contando l'indotto l'eolico dà lavoro a 150000 persone (non è molto ma se si pensa che 60000 posti sono nati negli ultimi 5 anni e che oltre all' eolico esiste il fotovoltaico, l'idroelettrico, le biomasse e le primissime applicazioni di centrali che sfruttano le onde, le maree e le correnti marine si intuiscono le potenzialità occupazionali del settore.......)

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ma non potevate continuare sull'altro ?

ora mi tocca pure di contenere anche di sabato :roll:,

ehmm un attimo di attenzione !

da questa parte !

mib.jpg

grazie per la collaborazione.

dal mio punto di vista (di uno che e' stato negli usa subito dopo l'elezione) il vero man in black l'euforia l'ha suscitata sopratutto nei media e in particolare in quelli europei ed in particolare in quelli italiani (che hanno assunto toni e metafore messianiche deicsamente imbarazzanti)

nella gente comune americana c'era soddisfazione e cauto ottimismo,

la borsa e le grandi aziende hanno invece reagito in modo tiepido (detto da me che anche solo per puro tornaconto personale speravo invece nella sua elezione per migliorare gli umori economici)

in ogni caso sta facendo quello che "e' stato" mandato li per fare: elargire senza troppi distinguo sovvenzioni ed incentivi (senza nemmeno 1 voto repubblicano...)

infatti la bad bank alla fine scoporando i titoli dubbi (perhce' nessuno sa con esatezza, altrimenti sarebbe gia stato "cancellato" :twisted:)finche' hanno /avevano ancora un valore e'/ sarebbe stata meno onerosa nel lungo termine che far andare giu' tutto il "listino" e poi ripianare le perdite dando soldi ad aziende che oltretutto distribuiscono Bonus ai manager

...e a proposito dell'entusiasmo mediatico vi ricordo che le lobby le hanno inventante negli stati uniti e che molti sapevano gia' da tempo del problema solo che fin all'ultimo hanno tentato di rilanciare e di tenerlo nascosto

tant'e' che anche la regina Elisabetta ha chiesto "perche' nessuno ci ha avvisato per tempo "

accc ! mo' mi tocca ri-neuralizzarvi ?

d'altro canto per me spero si riveli l'uomo giusto al posto giusto nel momento giusto: determinati provvedimenti li puoi prendere solo quando i tempi sono maturi , ovvero dopo che una crisi ha mostrato senza ombra di dubbio l'imbecillita' di certi meccanismi: fosse anche stato eletto 4 anni fa' non avrebbe potuto fare "nulla" :

riformi una finanza che sulla carta (solo su quella ) va a gonfie vele ? nemmeno un presidente USA che VOLESSE avrebbe potuto farlo

Modificato da owluca
Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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Io cerco di informarmi da vari siti, quanto più possibile indipendenti.

La crisi e le sue proporzioni le avevo lette circa un anno fà su un sito che in questo topic veniva spesso segnalato;), mentre tutti vivevamo tranquilli nella bambagia c'era già qualcuno che lanciava allarmi e prevedeva...

Ora il problema è che i deficit sono ingenti, addirttura non basterebbero interi PIL nazionali di molti stati a coprirli quindi la situazione è gravissima. La vera crisi ancora non ha colpito, stiamo solo percependone l'arrivo.

Riporto una frase che ho letto: "prima di uno tsunami il mare si ritira leggermente (deflazione) ed è calmissimo (stagnazione) e poi...la grande onda (iperinflazione). "

Qui sono cavoli! :(b

E' uno scenario che io spero che non accada mai però...però: ora le aziende in crisi mandano i lavoratori in cassa integrazione, questa non è infinita e quando finirà? Ci saranno alternative?

Forse un pò di sano protezionismo ci permetterebbe di restare a galla e sopravvivere...:roll:

L'ammiraglia: Lancia Delta 1.4 tjet 120cv Oro ecochic 2010: 335.000 km + 13.500 km al traino di Eiffeland 495TF Treno lungo: 11,70 mt!!!

Il muletto: Punto 1.2 8v ELX GPL 2001 339.000 km

Moto Guzzi Norge 1.200 2007: 21.000 km

 
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Forse un pò di sano protezionismo ci permetterebbe di restare a galla e sopravvivere...:roll:

Protezionismo con dazi e leggi speciali no :roll: è quanto di peggio ci sia,per tutti e l'autoarchia sappiamo che non serve ad una mazza...protezionismo dato da scelte personali,nostre e libere...beh forse non fa poi così del tutto male,sopratutto in un paese come il nostro.

Non a caso ho smesso di regalare (Natale e oggi S.Valentino) puttanate varie, peluches e plasticoni cinesi e privilegio un sano kg di Parmigiano Reggiano 36 mesi per tutti :lol: alla fine nessuno lo butta via di sicuro :D e penso di aiutare un minimo il lavoro locale delle mie zone ;)

 

花は桜木人は武士

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Quelle puttanate varie si dovrebbe evitarle sempre, per te il parmigiano, per me il vino primitivo e sicuro che non sfiguri

Le 5 iniezioni hanno questo scopo:

- pilot: ridurre rumorosità, vibrazioni, stress meccanico generati dalla main - Heritage

- pre-main: ridurre NOx - 5 dadi

- main: principale..... - Tre bocchette tonde

- post-main: ridurre PM10 - Quadrilatero

- last: favorire la rigenerazione del DPF

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Guest DESMO16

grembiuli compassi e squadrette unitevi: il Nuovo Ordine Mondiale sta arrivando

entro 4 mesi il rapporto sullo sviluppo di un insieme condiviso di principi e regole

Il G7: «Crisi severa, pronti a tutto»

Tremonti: «Puntiamo al nuovo ordine»

Le conclusioni del vertice: «Sosterremo crescita e occupazione. La stabilizzazione dei mercati è priorità»

ROMA - I Paesi del G7 utilizzeranno tutti gli strumenti per sostenere la crescita e l'occupazione. È quanto affermano i ministri dell'economia e delle finanze dei Sette Grandi nel documento finale del vertice che si è svolto a Roma in cui si ribadisce anche l'impegno ad evitare il protezionismo. I Sette Grandi contrasteranno il «grave» rallentamento economico che persisterà per buona parte del 2009. La stabilizzazione dei mercati e dell'economia è la «priorità più alta» dei Sette Grandi e nel documento finale del vertice si evidenzia anche la necessità di evitare l'«eccessiva volatilità» delle valute.

REGOLE COMUNI - Le sette maggiori economie avanzate ribadiscono la loro determinazione a «ristabilire la piena fiducia» nel sistema finanziario. Questo considerando anche che «il grave deterioramento dell’economia globale ha già implicato significative perdite di posti di lavoro, e ci si attende che persista per la maggior parte del 2009». I Paesi del G7 riaffermano poi la loro determinazione a «evitare misure protezionistiche e a non erigere nuove barriere che non farebbero altro che esacerbare la fase negativa». I ministri finanziari hanno incaricato i loro rispettivi numeri due di redigere entro i prossimi quattro mesi un "legal standard", vale a dire un rapporto su un insieme di regole universalmente condivise su proprietà, integrità e trasparenza nell’attività economica e finanziaria internazionale. Ma il G7 mette anche in rilievo che misure di risposta «pronte e vigorose» sono state già messe in piedi, e che operando assieme «le azioni dei singoli ne risulteranno rafforzate».

TREMONTI - «Il lavoro impostato dal G7 - ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti - parte dall'assunzione che in questa situazione c'è in giro per il mondo un deficit di fiducia e che tra le principali cause della crisi c'è soprattutto un deficit di regole. Credo - ha chiarito Tremonti - che il punto fondamentale sia l'impegno fortissimo su nuove regole per un nuovo ordine economico coerente con la struttura del capitalismo e del mercato globale». Il protezionismo «credo sia oggettivamente un pericolo» ha sottolineato il ministro dell'Economia «anche per gli effetti di progressiva aggressività che il fenomeno comporta. Non credo - ha osservato - che le formule finora utilizzate siano per ora pericolose». In particolare rispetto alla formula Usa del "Buy American" (confermata dal segretario al Tesoro americano Timothy Geithner) Tremonti ha precisato che «si tratta di uno slogan più che di un disegno politico» poiché c'è comunque «la volontà e l'affermazione degli impegni all'interno della Wto che è garanzia sufficiente per escludere effetti protezionistici».

DRAGHI - Al G7 «ho riferito sul lavoro che il Financial Stability Forum ha fatto e presenterà al G20. Le regole sono riassumibili in tre punti: più capitali, più riserve e standard più rigorosi per i vigilanti» ha detto il governatore della Banca d'Italia e presidente del Fsf, Mario Draghi, durante la conferenza stampa della presidenza italiana del G7. Da Draghi è arrivato anche un monito alle banche sulla trasparenza: «Tutti gli istituti devono tirare fuori tutti gli asset tossici dai loro bilanci». «La cosa più importante - ha sottolineato il numero uno di Bankitalia - è che si faccia luce esattamente sulla qualità dei bilanci bancari». «La velocità di peggioramento» della crisi economia, ha aggiunto Draghi, «sta diminuendo» ma partiamo da una situazione talmente negativa, ha sottolineato, che «è difficile capovolgerla in corso d'anno».

Il G7: «Crisi severa, pronti a tutto» Tremonti: «Puntiamo al nuovo ordine» - Corriere della Sera

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  • 3 settimane fa...

Irlanda, il mito europeo fa crac

Oltre 100 mila persone sono scese in piazza a Dublino per protestare contro i tagli decisi dal governo

Dal nostro corrispondente Fabio Cavalera

(Afp)LONDRA - «Consumata dal consumismo». La signora Mary McAleese, presidente dell'Irlanda, ha spiegato con queste parole il crollo della Tigre Celtica. Avendo alla spalle due professioni come quelle di avvocato e di giornalista, Mary McAleese, in carica ormai da una dozzina d'anni, ha saputo sintetizzare con efficacia ciò che è accaduto in un Paese considerato fino a qualche mese fa un «esempio virtuoso» per tutta quanta l'Europa. Dublino si è ritrovata, di punto in bianco, a dovere ripartire da zero: aveva scalato le classifiche delle migliori performance economiche a livello continentale (il suo Pil fino al 2007 cresceva annualmente del 7 per cento) ma, alla fine, si accorge che è stata solo una finta. Una gigantesca bolla che una volta scoppiata lascia in eredità un cumulo di macerie.

È vero, gli irlandesi negli ultimi dieci anni hanno consumato come pochi altri al mondo. Ma, in maniera speculare, si sono pure indebitati come pochi altri al mondo. «Consumati dal consumismo», analisi impietosa che calza alla perfezione. Le stime ufficiali dicono che, mediamente, ogni contribuente è oggi scoperto per 100 mila euro. La montagna complessiva, per i quattro milioni di cittadini della Repubblica, è dunque di 400 miliardi di euro. E, siccome sono soldi che non si vedranno mai più, lo Stato deve correre ai ripari perché l'effetto moltiplicatore è drammatico. Le sei banche più importanti hanno concesso mutui e prestiti come coriandoli, alimentando il sogno di un boom immobiliare che si è materializzato nella costruzione di 128 mila nuovi edifici nell'arco di un biennio (2005-2007). Un cantiere gigantesco, simbolo di un'Irlanda che si presumeva prospera e felice. Invece, gli istituti di credito sono con l'acqua alla gola. La Anglo-Irish Bank è stata nazionalizzata a metà gennaio nel giro di un pomeriggio e con un comunicato del ministero delle Finanze: «Dopo un consulto con il consiglio di amministrazione, l'esecutivo ha deciso di effettuare i passi necessari alla nazionalizzazione». Per le altre cinque banche più importanti lo Stato ha messo sul piatto, fra l'autunno e l'inverno, una decina di miliardi di euro.

Le proteste dei poliziotti a Dublino (Ap)Una terapia d'urto per evitare il crac. Ma il pozzo è senza fine. E non passa giorno senza che il bollettino della disfatta non si arricchisca di nuovi dettagli. Persino le scorte di gas e petrolio sono di molto sotto ai livelli di guardia. Se dovesse trovarsi alla prese con una crisi energetica, l'Irlanda avrebbe autosufficienza per una cinquantina di giorni (contro i novanta suggeriti dalle istituzioni internazionali) poi si fermerebbe. Il Times di Londra ha scritto, citando uno studio del ministero dell'Energia, che il Paese «non sopravviverebbe». Discorsi teorici perché nessuno abbandonerebbe mai Dublino al suo destino (e l'Europa dà l'esempio, nonostante il referendum col quale gli irlandesi nel giugno del 2008 hanno bocciato la ratifica del Trattato di Lisbona) ma la Tigre celtica, per tornare alla metafora più in voga, ha perso gli artigli e forse qualcosa di più.

L'economia sembrava viaggiare che era una meraviglia. Dal 1995 in poi il tasso di disoccupazione era sceso da uno spaventoso 20 per cento a tassi (4,5 per cento nel 2006) di gran lunga migliori a quelli delle potenze industriali. L'innovazione e lo sviluppo non erano due parole magiche da inseguire ma, semmai, bandiere da sventolare. L'Irlanda era un motore che stava funzionando a pieno regime. «Prendete esempio», raccomandava il Fondo monetario. All'improvviso il giocattolo si è rotto, diventando il paradigma nella Ue, del terremoto globale. Alle spalle del boom nell'economia reale vi era una sconfinata palude di sofferenze finanziarie, una ricchezza più fittizia che materiale. I segnali sono comparsi all'inizio del 2008 quando i soldi non c'erano più. Se fino ad allora, con le migliori acrobazie, le banche erano riuscite a nascondere i buchi in bilancio, a quel punto la piaga si è aperta. La circolazione del credito si è interrotta, i debitori hanno dichiarato la loro insolvenza, le aziende sono asfissiate. E L'Irlanda da «esempio virtuoso» si è ritrovata ad essere la prima «malata» in Europa.

Ottobre 2008, dopo due trimestri negativi, Dublino dichiarava la recessione. La recessione per gli irlandesi equivale alla carestia, l'effetto psicologico è stato pesantissimo. Il 29 settembre la Borsa precipitava di quasi il 13 per cento. Una valanga. Le crisi hanno un percorso: l'ultimo gradino è la ricaduta sul lavoro e la società. Va in tilt il credito, si bloccano le imprese, partono i licenziamenti. La ex Tigre Celtica è stata travolta ed è nel mezzo della bufera. Il governo deve somministrare medicine amarissime: il premier Brian Cowen a metà febbraio ha presentato un piano da lacrime e sangue, due miliardi di euro da risparmiare entro il 2009, 15 entro il 2010. Dunque: per i dipendenti pubblici (compresi poliziotti, vigili del fuoco, insegnanti e spazzini) taglio medio delle retribuzioni del 7 per cento, tariffe al ribasso per i medici, riduzione dei sussidi per i figli più piccoli. Il sindacato è insorto e in piazza, cronaca della scorsa settimana, si sono visti a Dublino più di 100 mila manifestanti. Arrabbiati. «A noi portano via i soldi e alla nostra presidente?». Già, la signora Mary McAleese che, si sussurra (ma le cifre sono state pubblicate senza smentite), manterrebbe uno stipendio da 29.700 dollari al mese. Record o quasi fra i capi di Stato. La ex Tigre Celtica ha il morale davvero giù. A consolarla non bastano più la birra Guinness e il nuovo disco degli U2, mito nazionale e internazionale, appena uscito. I tempi sono cambiati. Al pub non si canta..

da corriere.it

Un solo commento...visto? :roll:

meno ricchezza FITTIZIA......questa è la sintesi della crisi attuale.......ci sono un mucchio di paesi al mondo che sono cresciuti TROPPO e troppo alla svelta....

io prevedo MENO deiezioni da noi che in altri Paesi.....con questo la situazione è dura..per carità....

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Già 15 anni fa le "tigri d'oriente" erano finite con le pezze al culo dall'oggi al domani (il sud-est asiatico l'ho girato abbastanza per avere un idea) ma vedo che qualche Tigre c'era anche in europa,certo con altre proporzioni ma il problema è sempre lo stesso: voler fare prograssi decennali in meno di un decennio...e dall'altor del nostro vecchiume :D forsi noi piangeremo si ma piangeremo meno, ormai si è capito che è e sarà così

 

花は桜木人は武士

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