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Inizio del crollo economico?


Guest DESMO16

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Il "non merito" costa all'Italia

tra il 3 e il 7,5% del Pil

17 aprile 2009

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Il merito come risorsa per uscire dalla crisi. Anche perché il "non merito" in Italia costa tra il 3% e il 7,5% del Pil. Un costo macro-economico stimato limitandosi a considerare le inefficienze presenti nell'istruzione secondaria e universitaria e nella ricerca e quindi assimilando il merito alla qualitá degli esiti conseguiti in questi comparti. A stimare l'impatto economico del "non merito" è il rapporto "Generare classe dirigente", realizzato dall'Università Luiss Guido Carli e da Fondirigenti e presentato oggi a Roma. terzo appuntamento annuale di una riflessione avviata nel 2007 sui temi della formazione, della selezione e del ricambio della classe dirigente, che ha visto impegnati esponenti della Luiss, dell'Universitá Politecnica delle Marche, dell'Universitá di Bologna, dell'Univesitá 'La Sapienzá di Roma, della Liuc di Varese e della Societá Ermeinia.

Se poi si guarda agli aspetti dinamici, secondo il Rapporto, la stima degli effetti del non merito sul tasso di crescita medio annuo risulta pari a 0,43 punti percentuali del Pil pro-capite (percentuale collocabile tra l'effetto minimo 0,27 e quello massimo 0,58), quantificabile a sua volta in una perdita di Pil dell'ordine medio di circa 2.300 euro pro-capite in dieci anni. «Si tratta di valori significativi - osserva lo studio - soprattutto per un Paese come il nostro che da un quindicennio soffre di un problema di bassa crescita, relativamente ai Paesi a noi più simili e in considerazione dei vincoli strutturali che l'Italia sopporta (alto debito pubblico, aumento dell'etá media della popolazione)».

Otto cittadini su 10 riconoscono che oggi è opportuno sfruttare l'applicazione diffusa del merito nella formazione e nel lavoro per far fronte alla crisi e alla recessione, poiché se si è effettivamente più bravi si recupera meglio come singoli e come Paese. Per uscire più forte dalla crisi, ha sottolineato il presidente della Fiat, Luca Cordero di Montezemolo nella prefazione, l'Italia deve «dare impulso a una vera, piena e condivisa apertura di credito nei confronti del merito, puntando sulla valorizzazione del senso di responsabilità, sulla promozione della fiducia e sul "credito del merito"». Per il numero uno del Lingotto serve, «una coraggiosa apertura di credito verso i più bravi, i più credibili, quelli con più capacità di intervento».

La crisi sollecita una chiamata all'assunzione di responsabilità in alto come in basso, nel mercato come nello Stato. Una esigenza che diventa necessaria per affrontare la crisi. Dopo il progressivo sgonfiarsi di tante "bolle" c'è un ritorno al reale, nella finanza, nell'economia, nell'abbandono dell'individualismo dai toni egoistici. Si riprende in considerazione il peso dell'interesse collettivo, di una rinnovata attenzione al futuro, della sostanza rispetto all'apparenza. Se si vuole uscire dalla crisi, sottolinea il rapporto, «non si può più vendere un futuro (improbabile), ma si può invece ricostruire un futuro (possibile)». Da qui un nuovo concetto di merito: personale e collettivo, istituzionale e aziendale, statuale e di mercato. Guardandosi, avverte il rapporto, dalla tentazione del pendolo, che prima ha attribuito tutti i meriti al mercato e oggi corre il rischio di attribuirli all'intervento dello Stato, senza però arrivare a una declinazione di merito allargato e misurato che diventi contemporaneamente qualità istituzionale e qualità del mercato. E la classe dirigente deve dimostrare di saper promuovere un leverage positivo di sviluppo anche in un momento di crisi.

E la «stagione del merito» richiede, sottolinea Montezemolo anche «un più stretto collegamento, che é compito anche delle nostre università, tra ambiti formativi diversi e tra questi ambiti e quelli professionali: una vera e propria filiera virtuosa tra il mondo formativo e quello produttivo». È necessario dunque promuovere un sistema di alleanze tra famiglia e scuola, da un lato, e tra formazione e luoghi di lavoro, dall'altro e lanciare «un programma nazionale dedicato all'apprendimento, al merito, alla valorizzazione dei talenti, che coinvolga le strutture formative secondarie e universitarie, nonché i sistemi aziendali e le relative rappresentazioni associative». (N.Co.)

Il "non merito" costa all'Italia  tra il 3 e il 7,5% del Pil - Il Sole 24 ORE:b26:b26:b26:b26:b26


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7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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Che si cerchi l'eccellenza nel lavoro e sacrosanto.

Ma questa eccellenza va PREMIATA, e non solo a parole.

Perchè quaggiù tutti pretendono gente di prim'ordine pretendendo di pagarla come il garzone del lattaio :roll: E poi si stupiscono che non trovano nessuno.....

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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A proposito delle selezioni "meritocratiche" nelle aziende :mrgreen:

Dilbert comic strip for 03/08/2009 from the official Dilbert comic strips archive.

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Se e' per questo una che sparla di mobilita' e merito e' la nostra amata presidentessa di confindustria, che e' li' solo perche' figlia di suo padre...:)

Ha anche detto che ormai la crisi è finita mah se lo dice lei..........cmq tanto per sdramatizzare i toni già una dozzina di anni fa dal vivo era molto peggio che in TV:):)

Senza cuore saremmo solo macchine.......

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Che si cerchi l'eccellenza nel lavoro e sacrosanto.

Ma questa eccellenza va PREMIATA, e non solo a parole.

Perchè quaggiù tutti pretendono gente di prim'ordine pretendendo di pagarla come il garzone del lattaio :roll: E poi si stupiscono che non trovano nessuno.....

e poi anche avendo delle persone valide ci metti "in coppa" un manager da foglio excel che non ha la piu' pallida idea di cosa si stia parlando e prende decisioni unicamente sulla base delle politiche interne :roll:

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7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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hai ragione........io sono completamente pelato......:mrgreen:

meglio la pelata...

manag_marcegaglia.jpg

icon10.gif

@owluca: ma allora il foglio di excel è una pratica comune... non credevo!

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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E la "one pager" in powerpoint dove la mettiamo?

Tra un pò qua la usiamo anche per chiedere la carta igienica....

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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meglio la pelata...

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@owluca: ma allora il foglio di excel è una pratica comune... non credevo!

occhio che il foglio excel, volenti o nolenti, è la base di ogni decisione in ambienti complessi e in cui sono richeste le approvaizoni di più livelli decisionali. non se ne può prescindere, cambia solo il buono o cattivo utilizzo del mezzo. in ogni caso penso che ogni azienda/realtà ha delle particolarità su cui andrei piano prima di generalizzare giudizi di merito..

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