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Inviato

ALESSANDRO MONDO

TORINO

Immaginatevi lo stupore di Davide Trinchero, insegnante di Filosofia in una scuola di recupero e papà di tre bambini, quando si è visto contestare dai vigili urbani non tanto il fatto di aver attraversato la strada con il semaforo rosso quanto l’uso del telefono cellulare mentre era alla guida... della sua fidata bicicletta. Il che non gli ha risparmiato una seconda multa, questa sì volta a sanzionare il mancato rispetto del «rosso». Due verbali in un colpo solo: uno da 148 euro per l’utilizzo del telefonino e l’altro da 143 euro per non aver osservato il semaforo. Non solo: su entrambe le multe è stata sbarrata la casella relativa alla decurtazione dei punti dalla patente. Quanti possano essere Trinchero non lo sa, ma la paradossalità di questa vicenda apre scenari sconfinati al pessimismo. I fatti, come li racconta l’interessato. Mercoledì 11 giugno, ore 15, via Accademia Albertina angolo via Mazzini, temporalone in arrivo.

Trinchero è come al solito sulla sua bicicletta da passeggio, munita di due seggiolini per il trasporto dei bambini. Ha fretta. La prospettiva di buscarsi una grandinata lo spinge a pigiare sui pedali. Si ferma al semaforo, controlla la strada e poi passa con il rosso mentre sta telefonando con sua moglie: «Proprio allora due agenti della Polizia municipale in moto mi hanno tagliato la strada». Sorpresa: la prima contestazione riguarda l’uso del cellulare. Scatta il verbale da 148 euro, articolo 173 del Codice della strada. «Dice che su motoveicoli e autoveicoli non si può tenere una mano occupata», racconta Trinchero scorrendo la motivazione. La consapevolezza di non guidare né l’uno né l’altro lo porta a protestare. Ed ecco la seconda multa. Alcune persone solidarizzano con lui. Qualcuno discute con gli agenti. L’iniziativa di un ragazzo, che fotografa la scena con il cellulare, crea altro scompiglio. «All’inizio volevano sequestrarglielo - racconta Trinchero -. Poi gli hanno chiesto documenti e recapito telefonico». Il professore torna a casa con due multe in tasca. Beppe Borgogno, assessore alla Polizia municipale, è categorico: «Ricordo che esiste lo strumento del ricorso. Se questo signore lo vincerà, buon per lui. Tengo a sottolineare l’ottimo servizio svolto tutti i giorni dai vigili urbani a tutela dei cittadini».

Dal Comando della Polizia municipale distinguono i piani. La sanzione per il mancato rispetto del semaforo è inattaccabile. Di togliere punti dalla patente non se ne parla, «visto che il provvedimento può essere applicato solo a veicoli che, per l’appunto, presuppongono la patente di guida». E l’uso del telefonino? La faccenda è controversa: alcune sentenze hanno respinto il ricorso di chi si è beccato una multa analoga, altre l’hanno accolto. In linea di massima, par di capire che l’articolo 173 del Codice con le bici non ci azzecca nulla. Orientamento confermato da una fonte molto particolare: «La Voce dei vigili urbani». In un’articolo uscito qualche tempo fa si legge che «questa rivista esprime il proprio parere del tutto negativo» rispetto all’operato di una vigilessa che a Brescia aveva multato un ciclista pizzicato mentre telefonava. Il dibattito è aperto.

Telefona in bici, multato - LASTAMPA.it

trovo insopportabile il piglio di questo articolo, che difende apertamente il ciclista anche per il passaggio col rosso, poverino aveva fretta, stava per piovere..............

l'avesse fatto un automobilista sarebbe stato dipinto come un criminale ma si sa l'auto è sporca e cattiva mentre la bici è politically correct quindi può fare cosa vuole...........

però se poi stiro un ciclista perchè passa col rosso parlando al cellulare non dovete rompermi le balle!

Inviato

Han fatto solo bene a multarlo. e, anzi, sono troppo poche le multe del genere

le bici mica sono esenti dai c.d.s.

e se veniva tirato sotto mentre faceva la cazzata?:pz

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

Inviato

Sacrosanta la multa (mica se sei in bicicletta non esiste il codice della strada), pure doppia.

Un po' più controversa la questione dei punti tolti. Non ha molto senso, visto che la patente di guida non influenza la guida di una bicicletta: non la richiede, ne i punti sulla patente influenzano la possibilità di usarla.

Inviato

l'articolo è preso dalla cronaca di Torino de LaStampa e nella rubrica locale "Specchio dei tempi" in cui i lettori scrivono alla redazione sui più svariati temi il ciclista in questione risponde:

Un lettore scrive:

«Sono il ciclista multato, il professore che, come il lettore che ha scritto a Specchio dei tempi sostiene, dovrebbe (ed è, glielo assicuro) essere convinto dell’importanza delle regole.

«Dato il suo richiamo alla franchezza, però, le chiedo se “francamente” non le sia mai capitato, da fermo, davanti alla strada deserta o magari soprappensiero o di fretta, di passare con il rosso a piedi o, se lei è ciclista, in bici. Davvero può rispondermi con cristallina certezza: no, assolutamente, mai? E se fosse capitato, invece, davvero secondo lei questo sarebbe sufficiente a fare di lei un “trasgressore?”, una persona che non ha rispetto delle regole e quindi sanzionabile con 300 euro di multa?

«Ancora e sempre “francamente”, poi, le dirò che da insegnante ciò che cerco di trasmettere ai miei ragazzi è certamente, come lei dice, il rispetto delle regole (che in questo Paese in pochi rispettano), ma prima ancora il senso della misura e della giustizia: lei trova giusto che in una città dove gli automobilisti contravvengono continuamente e con prepotenza il codice debbano essere innocui ciclisti a pagare in maniera così sproporzionata?

«Anche io sto con i vigili soprattutto se l’“atteggiamento persecutorio” di cui sono stato oggetto è rivolto verso i giusti, commisurati obiettivi».

DAVIDE

LASTAMPA.it

la mia teoria è confermata, l'opinione del ciclista è che siccome gli automoblisti sono brutti e cattivi devono pagare mentre gli "innocui ciclisti" politically correct, salvatori del pianeta sono esentati dal rispettare il CDS.

Bellissima la conclusione, quali sarebbero i giusti obbiettivi? far rispettare il CDS a tutti meno che a lui?

Inviato

io odio tutti quei ciclisti che non rispettano minimamente le regole del CDS credendo di esserne esenti..........odio sopratutto coloro che si fanno i controsensi e vogliono anche aver ragione!(cosa che dalle mie parti capita ogni giorno). Per cui ben vengano questo tipo di multe!

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Inviato

Ma Davide è scemo? Dopo il suo richiamo alla franchezza mi chiedo: ma quando lui è passato col rosso non ha notato i vigili in moto? Non è vero che non c'era nessuno - c'erano i vigili!

Si, è vero, molti di noi magari attraversa col rosso a piedi (non in bicicletta), dopo aver verificato che nessuno sta passando e perlomento che non ci siano vigili....

IMHO lE multE se le è meritate. Discorso diverso per i punti sulla patente.

Inviato
l'articolo è preso dalla cronaca di Torino de LaStampa e nella rubrica locale "Specchio dei tempi" in cui i lettori scrivono alla redazione sui più svariati temi il ciclista in questione risponde:

Un lettore scrive:

«Sono il ciclista multato, il professore che, come il lettore che ha scritto a Specchio dei tempi sostiene, dovrebbe (ed è, glielo assicuro) essere convinto dell’importanza delle regole.

«Dato il suo richiamo alla franchezza, però, le chiedo se “francamente” non le sia mai capitato, da fermo, davanti alla strada deserta o magari soprappensiero o di fretta, di passare con il rosso a piedi o, se lei è ciclista, in bici. Davvero può rispondermi con cristallina certezza: no, assolutamente, mai? E se fosse capitato, invece, davvero secondo lei questo sarebbe sufficiente a fare di lei un “trasgressore?”, una persona che non ha rispetto delle regole e quindi sanzionabile con 300 euro di multa?

«Ancora e sempre “francamente”, poi, le dirò che da insegnante ciò che cerco di trasmettere ai miei ragazzi è certamente, come lei dice, il rispetto delle regole (che in questo Paese in pochi rispettano), ma prima ancora il senso della misura e della giustizia: lei trova giusto che in una città dove gli automobilisti contravvengono continuamente e con prepotenza il codice debbano essere innocui ciclisti a pagare in maniera così sproporzionata?

«Anche io sto con i vigili soprattutto se l’“atteggiamento persecutorio” di cui sono stato oggetto è rivolto verso i giusti, commisurati obiettivi».

DAVIDE

LASTAMPA.it

la mia teoria è confermata, l'opinione del ciclista è che siccome gli automoblisti sono brutti e cattivi devono pagare mentre gli "innocui ciclisti" politically correct, salvatori del pianeta sono esentati dal rispettare il CDS.

Bellissima la conclusione, quali sarebbero i giusti obbiettivi? far rispettare il CDS a tutti meno che a lui?

il tizio ha focalizzato in pieno il problema della nostra società:

si commette un'infrazione e si pretende pure di avere ragione.

o al limite si invocano tutte le scusanti e attenuanti possibili, della serie "poverino, in fondo che male ha fatto?"

tolleranza zero, si ma per gli altri. e non solo con il CdS.

"Io non ce l'ho co' te, ma co' quello che te sta vicino e nun te butta de sotto!"

Inviato

Ma multa a parte, sto "professore" (minuscolo, come conviene agli uomini piccoli) non si rende conto che nel caso qualcosa fosse andato storto, lui avrebbe avuto la peggio? poi altro che i figli sul seggiolino strappalacrime.

Ciclisti (moto e non) e pedoni non riescono a capire che sono loro i soggetti più deboli negli scontri. E a comportarsi di conseguenza.

Ed è vero che se l'avessero tirato sotto magari non gli davano il torto pieno, o addirittura ragione... ma sai che culo saperlo quando sei 6 piedi sottoterra....

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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