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Ci Sarà Pure La Crisi


sadowa

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Penso che da "buoni" italiani difficilmente riusciremo a rinunciare ai piccoli piaceri della vita, vedi ad esempio al mangiare, ai centri benessere, mini vacanze, o ancora alle tradizioni (vedi festività e regali).

Piuttosto si taglia durante l'anno, si piange il morto, ma mai si rinuncerà alle cose che psicologicamente ci rincuorano... A maggior ragione nei periodi di crisi, quando queste cose servono ancora di più.

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...l'elettronica va ( ovviamente ) via come il pane...e non sono elettronica di consumo da pochi euro ma anche tv discrete e notebook ( io ero andato x quello ) nel giro di dieci minuti ho visto acquistare 3 notebook spesa minima 899 euro...

Sarebbe però interessante sapere quanti di quei prodotti andati via come il pane sono stati effettivamente pagati senza ricorrere a finanziamenti (parola che oggi va molto di moda come sostituta di "debiti") di sorta.

Indubbiamente il contrasto tra la grande crisi raccontata e l'apparentemente nulla crisi osservata è vistoso. Forse tanta gente ha in tasca molti più quattrini di quello che dice. Forse ci sono persone che pensano di concedersi un ultimo ballo sfrenato prima che l'acqua raggiunga il ponte. Forse ci sono persone che, non avendo ancora avuto segnali di crisi nel proprio orticello, pensano che la crisi non li sfiorerà nemmeno e che quindi non sia il caso di mettere da parte i soldi per essere in grado di affrontare senza troppo panico le difficoltà che l'immediato futuro potrebbe riservare. Forse la crisi è un'invenzione dei giornalisti (non mancano certo di fantasia) e in realtà le cose continueranno ad andare più o meno come sono andate finora.

Chi vivrà avrà l'onore di vedere.

Chi non avrà debiti potrà farlo meglio.

Chi non avrà debiti e avrà qualche palanca da parte potrà farlo meglio ancora.

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Cazzo è dal 2006 che parlano di "crisi" e italiani poveri...a gridare sempre al lupo poi uno non ci crede più e se ne sbatte

Prima c'era crisi perchè l'inflazione era alta, ora c'è crisi perchè le aziende licenziano, domani ci sarà crisi perchè gli italiani vogliono la botte piena e la moglie ubriaca...intanto però come qualcuno ha fatto notare la Rianscente ha fatto soldi a palate e il giorno dell' Immacolata c'erano 100km di coda sulla A22...se questa è crisi ben venga :lol:

 

花は桜木人は武士

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Quoto Ricky!! tra l'altro, nel Bel Paese, è dagli anni 50/60 del cosiddetto "boom economico" che gli appartenenti al "ceto medio" (e non solo, anche il ceto operaio) firmano cambiali per l'auto, per il frigorifero, per il televisore, etc...

Il problema grosso è che oggi QUEL ceto medio si è allargato a dismisura, che gli stessi comportamenti si sono estesi per effetto del costo della vita in rapporto alle retribuzioni (ricordiamolo, il rapporto + basso in Europa) specialmente nelle grandi città, e per l'innumerevole quantità di occasioni di spesa odierna (prima, 50 anni fa, non c'erano tutte queste "necessità").

Il tutto viene aggravato da un probabile effetto reazione di queste generazioni rispetto a quelle dei nostri nonni che hanno consolidato il paese durante il boom: si fatica a capire il perchè si dovrebbe rinunciare a qualcosa quando c'è la possibilità, seppur virtuale, di averla, solo per il la rinuncia in se (così leggono il "vecchio" modo di vedere).

E' impossibile fermare l'anelito di crescita sociale, che sia materiale o altro... se si arriverà ad un punto di non ritorno e arriverà un crash, beh, lo gestiremo.

"The great enemy of the truth is very often not the lie -- deliberate, contrived and dishonest -- but the myth -- persistent, persuasive and unrealistic"

(John Fitzgerald Kennedy)

"We are the Borg. Lower your shields and surrender your ships. We will add your biological and technological distinctiveness to our own. Your culture will adapt to service us. Resistance is futile!"

"Everyone is entitled to their own opinion, but not their own facts!"

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Anche nel Salento i centri commerciali sono strapieni ma noto che un buon 60% delle persone hanno le mani vuote, un 20/30% ha 1/2 buste, poche acquistano alla grande.

La crisi, mi spiace illudere qualcuno, c'è e ce ne accorgeremo tra qualche mese, per come la vedo io questi sono gli ultimi fuochi perchè bene o male tutti dovremo fare i conti con i vari licenziamenti e quando non hai un lavoro non credo che andrai in un centro comemrciale a spendere.

Dico questo perchè nella mia zona circa 5 anni fà 2 grosse aziende calzaturiere hanno delocalizzato la produzione in Cina mandando a casa qualcosa come 5.000 operai complessivamente (senza contare l'indotto), le 2 aziende erano distanti tra loro 30km e in una zona "chiusa" geograficamente come la mia è qualcosa di gravissimo. In caso di difficoltà a capire il termine "chiuso" prendete una cartina e nadate ad osservare il tacco d'Italia, siamo circondati dal mare 8-).

Diciamo che nei primi anni tra cassa e mobilità l'economia ha retto ma da circa 2/3 anni a questa parte si notano: negozi che hanno chiuso, pub vuoti durante la settimana, venerdì e sabato và meglio ma niente di impossibile, se vai senza prenotare un posto lo trovi quasi di sicuro, le auto sempre meno nuove, le targhe dal '01 al '05 sono una marea poi man mano diminuite e quelle del '08 sono delle rarità e quelle poche sono belle "grosse", oppure A/B segno che il famoso ceto medio (esiste?) oserei dire il ceto "impiegatizio/operaio" non compra, compreso io!

Una volta finita l'euforia del Natale bisogna vedere quello che accadrà...noi saremo qui a parlarne...io spero di essere contraddetto alla grande ;) ma ho dei dubbi:(

L'ammiraglia: Lancia Delta 1.4 tjet 120cv Oro ecochic 2010: 335.000 km + 13.500 km al traino di Eiffeland 495TF Treno lungo: 11,70 mt!!!

Il muletto: Punto 1.2 8v ELX GPL 2001 339.000 km

Moto Guzzi Norge 1.200 2007: 21.000 km

 
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Popy purtroppo guardando alla nostra esperienza visiva e diretta di tutti i giorni finiamo anche per essere catapultati indirettamente nel classico problema "italia a due velocità" ;) e lo dico senza offesa sia chiaro, ma che certe zone del Nord se la passino ancora un po decentemente bene non è una novità...io continuo a vedere offerte di lavoro sia nelle agenzie interinali,sia in univeristà sia sulla mia email dell'università ;)

Certo è che una bella ridimensionata dei prezzi e dei centri commerciali doppioni sarebbe cosa buona e giusta, ma quando sento di gente che ha cacciato 700€ per una borsa di Vuitton capisco che forse è giusto che i prezzi rimangano assurdi

 

花は桜木人は武士

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oggi pomeriggio sono finito...dopo coda di 40 minuti buoni..nel carnaio di un enorme centro commerciale alla periferia di firenze...parcheggio l'auto nel piazzale e risalendo il parcheggio mi accorgo che nella corsia le auto + piccole parcheggiate erano la mia ( audi a3 vecchia ) e una bravo ( nuova).....ovviamente luogo strapieno di persone tanto che non serve nemmeno camminare basta farsi trasportare dalla corrente...carrelli stra-pieni fino all'inverosimile.....cesti natalizi scomparsi alla velocità della luce...file infinite alle casse....l'elettronica va ( ovviamente ) via come il pane...e non sono elettronica di consumo da pochi euro ma anche tv discrete e notebook ( io ero andato x quello ) nel giro di dieci minuti ho visto acquistare 3 notebook spesa minima 899 euro..il vestiario idem con patate...e le scarpe...si stavano portando via anche lo scaffale...

ora a me sta cosa ha fatto pensare....vedi i tg ( tutti ) e leggi i giornali ( tutti ) e si parla di crisi enorme si prospettano scenari di povertà e indigenza...e credo che da una parte sia vero perchè in toscana licenziano...molte aziende chiudono..altre sembra manderanno in cassa integrazione centinaia di persone...tipo le acciaierie di piombino..e poi a cosa assisto...auto potenti...spese senza appartente economia....alla fine uno dei meno carichi ero io..che sono andato via con cinque buste della spesa...oppure tutti coloro che "possono" si erano dati appuntamento oggi..proprio lì....ma non dovevamo quest'anno..essere tutti....."economici" ??? che ne pensate ?

a livello puramente teorico, uno dei sintomi di una crisi economica è proprio questo: il fatto che la gente, piuttosto che spendere in beni a "lunga durata" (auto, mattone), non abbia fiducia nel futuro e spenda in qualcosa di più "immediato", dalla cena in pizzeria al viaggio di capodanno, passando per la spesa nel centro commerciale..

renault25v6turbobaccarazi3.jpg

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Non voglio mancare di rispetto a chi per la crisi ha perso lavoro oppure è in cattive acque, ma io che il mio lavoretto c'è l'ho pari a prima non posso negare di averci guadagnato dall'esplosione della bolla speculativa che da tempo si era formata. Benzina precipitata, offerte di ogni genere (ho preso un pc a 650€, diciamo che le sue caratteristiche a pari "modernità" rispetto a cosa offre il mercato, l'anno scorso mi sarebbe costato almeno 900€) le case sono leggerissimamente scese (e a me questo fà solo che un gran piacere). Insomma.. io ho solo da guadagnare e mi gusto come un sogno la benzina a 1.08€/l.

Forse modificherà il suo stile di vita solo colui che ha effettivamente vissuto al di sopra delle sue possibilità, che oggi non potrà piu farlo, chi ha vissuto responsabilmente senza indebitarsi, potrà mantenere il suo stile di vita.

Insomma 200k€ di mutuo per una casa non ci pensavo manco per scherzo di farlo prima e ora che la possibilità non c'è piu beh in fin dei conti non ci ho perso nulla. idem per il finanziamento del pc, non lo avrei fatto prima e tanto meno l'ho fatto ora.. non ho perso nulla perchè non avendo mai deciso di attingere al credito al consumo, ora che questa possibilità si è ridimensionata a me non cambia nulla..

Modificato da Motron

Fiat Punto I 55 sx '97

Fiat Punto II restyling 1.2 60cv '04

Toyota Prius V2 '06

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aldila' di tutti i discorsi che si possono fare la crisi (lo ripeto ) ancora non'e arrivata veramente si sente di aziende che mandano in cassa integrazione (ma sono anche sicuro ) che la gente pensa che sono cose transitorie si sente di gente che perde il lavoro (ma sono anche sicuro ) che molti avevano 2 stipendi e che pensano di rimettersi in piedi in poco tempo senza voler fare comizi politici in tv sento dire che bene o male l'italia rispetto agli altri paesi e' messa meglio sara' vero? o sara' solo propaganda? sta di fatto che la gente un po' ci vuole credere un po' per motivi personali (difficolta' all'abbondono totale di un certo stile di vita ) e un po' per motivi politici (fiducia totale in chi governa attualmente ) Lo ripeto finche la gente non sara' alla fame non si rendera' conto qual'e la vera situazione che ci circonda !!!

NON C'E PEGGIOR VIGLIACCO DI CHI SPUTA SENTENZE SENZA AVERE IL CORAGGIO DI AFFRONTARTI

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Intanto qualche dato sui consumi relativi al cenone di quest'anno

ROMA - Meno caviale, ostriche, salmone e champagne. Più bollito, cappelletti in brodo, pizze rustiche. Valgono 2,5 miliardi di euro i cibi e le bevande che sono stati consumati a tavola da oltre 23 milioni di famiglie tra il cenone della vigilia e il pranzo di Natale, che per nove italiani su dieci sono stati trascorsi a casa con parenti o amici. È questo il bilancio stimato dalla Coldiretti sui consumi alimentari delle festività, mentre la Cia (la Confederazione italiana degli agricoltori) conferma che non c'è stato alcun crollo nei consumi alimentari: a Natale la crisi, almeno a tavola, non si è vista. Per la Cia per imbandire i cenoni di Natale gli italiani hanno speso ancora di più: poco oltre i 3 miliardi di euro.

TENGONO I CONSUMI - Tra la vigilia del 24 dicembre e per il pranzo del 25 dicembre i consumi alimentari degli italiani hanno registrato un calo, in quantità, appena apprezzabile: tra l'1 e l'1,5 per cento. Mentre la spesa, in termini monetari, a causa degli aumenti dei prezzi, è aumentata dell'1,8 per cento rispetto allo scorso anno. Consumi che, comunque, hanno visto affermarsi ancora la tradizione e il «made in Italy» a discapito di prodotti come il salmone, le ostriche, il caviale, la frutta esotica che si sono venduti con il contagocce. La spesa alimentare - secondo le stime della Cia - è stata così ripartita: in 1,1 miliardi di euro per carni e pesce, di 600 milioni per primi piatti e per il pane, di 450 milioni per dolci (con panettoni e pandori che hanno fatto la parte del leone); 400 milioni per vini e spumanti (per il 94 per cento italiani) , 300 milioni per formaggi e salumi (molti dei quali a denominazione di origine) e 180 milioni per frutta fresca o secca.

VINCE IL MADE IN ITALY - E non è stato un Natale opulento, ma neanche tanto «freddo» anche per la Coldiretti: gli italiani non hanno rinunciato a festeggiare a tavola, anche se gli acquisti, rispetto agli anni passati, sono stati molto più oculati con l'abbandono delle mode esterofile pagate a caro prezzo. La maggioranza delle tavole sono state imbandite con menù a base di prodotti o ingredienti nazionali con una spesa stimata - sottolinea la Coldiretti - in oltre 900 milioni di euro per carni o pesce, di 400 milioni per primi piatti e condimenti, di 500 milioni per dolci con gli immancabili panettone, pandoro e panetteria, 300 milioni per vini e spumanti, 200 milioni per salumi e formaggi e 200 milioni per frutta fresca o secca.

LE RICETTE - Nel 2008 esce rafforzata - osserva la Coldiretti - la tendenza alla riscoperta del legame del Natale con i prodotti del territorio che si è espressa a tavola nella preparazione delle ricette del passato: dai cappelletti in brodo della Romagna al cappone in Piemonte, dai Canederli in Trentino alla minestra di cardi in Abruzzo, dalla Brovada e muset con polenta in Friuli, alle scillatelle in Calabria, dal pandolce in Liguria alla Pizza de Nata’ nelle Marche e le molte altre specialità presenti in tutte le Regioni italiane. Un appuntamento che, nonostante i profondi cambiamenti negli stili di vita è fortemente radicato nella popolazione, come dimostrano - precisa la Coldiretti - gli spostamenti per tornare nei luoghi di origine e ritrovare i gusti, i sapori ed i territori dei quali è mantenuto saldo nel tempo il ricordo.

VINI - Una buona performance si è avuta dai vini, soprattutto i rossi. Secondo le stime della Cia, si sono stappate circa 80 milioni di bottiglie, con una crescita del 1,8 per cento rispetto allo scorso anno. Bene anche gli spumanti che hanno registrato un aumento negli acquisti del 2,1 per cento.

MERCATINI - La Cia sostiene che per gli acquisti dei prodotti agroalimentari consumati durante le feste natalizie, le oltre 23 milioni di famiglie italiane si sono rivolte in prevalenza alla grande distribuzione commerciale (56 per cento), seguita dai negozi tradizionali (24 per cento), dai mercatini locali (18 per cento), e da internet (2 per cento). Con molta attenzione per i tantissimi mercatini allestiti dagli agricoltori, in particolare nelle zone rurali. Acquistando in questi mercatini si è potuto anche risparmiare tra il 10 e il 15 per cento.

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