Non bisognerebbe ridere sulle sciagure altrui...

Non bisognerebbe ridere sulle sciagure altrui...

Non si sta ridendo certo delle sciagure o della vittima.

Si ride dello scivolone del titolista del giornale.

Certo, ma sai com'è: chi legge focalizza l'attenzione sulla vicenda e ci associa la risata, non pensa al titolo goffo e imbranato.

Mi dispiace per le loro limitate capacità di giudizio, in questo caso

Vi ricordate che i giorni dell'affondamento della nave al Giglio?

Se aprivi completamente il giornale avevi da un lato la crociera inclinata in 1a pagina, mentre nell'ultima facciata (che quindi risultava accanto) avevi la pubblicità di un'altra compagnia di crociere...

Se non ricordo male ai tempi dell'11 settembre 2001 e della relativa sciagura, fece scalpore (in un senso e nell'altro, ossia le risate - amare - che procurava, e l'indignazione verso chi ci si divertiva... questione di punti di vista o meglio di "livelli" cui si è soliti praticare o meglio ancora "capire" l'umorismo) una campagna pubblicitaria non ricordo di quale compagnia aerea, che per sottolineare l'efficienza e la rapidità nonchè l'estrema copertura dei voli, aveva da poco coniato lo slogan "vi porteremo direttamente in ufficio".

Anche qui, mille interpretazioni. Che suonasse buffo, non ci piove, e questo non si può nascondere anche se si è alle prese con una tragedia che colpisce tutti. Poi partivano i vari discorsi "eh ma non si dovrebbe ridere", "eh però dai, fa ridere"... e via dicendo, cose che secondo me ci stanno tutte, perchè ognuno l'umorismo lo interpreta e lo applica a modo suo. Che non ci fosse nulla da ridere, è ovvio. Però dire che tal frase non lasciava scappare almeno un sorrisetto sulla bocca, pur nell'ambito di una tragedia, non è onesto. Poi si può sempre scuotere la testa dopo, e dare la colpa al caso, senza doversi vergognare o reprimere.