A leggere bene l'ultima dichiarazione non mi sembra però che vada a contraddire una qualche linea o dichiarazione passata.

Da qualche anno dice che in Italia, per i costi produttivi e la sottoproduzione ci perde soldi e quindi, se le cose fossero peggiorate, avrebbe chiuso almeno un impianto.

Adesso dice che non è conveniente chiudere in Italia e andare a produrre da un'altra parte, perchè quello che risparmi con l'impianto chiuso in Italia non copri gli investimenti da fare da un'altra parte, ma solo le spese per la chiusura.

Mi sembra che dica la stessa cosa: se riesco a vendere quello che produco in Italia, non mi conviene chiudere e costruire altrove; se non riesco a vendere quello che produco in Italia... produrrò meno in Italia.

Ma ovviamente in entrambi i casi l'obbiettivo è aumentare la produttività degli impianti Italiani, per cui se riesce a vendere, deve produrre più modelli negli impianti esistenti per saturarli; se non riesce a vendere, deve ridurre il numero degli impianti e saturare i rimanenti.

è vero quello che dici ed è un discorso di buon senso ; però spesso le sue dichiarazioni non vengono così ben analizzate e filtra solo il messaggio da titolone giornalistico

e questo secondo me è comunque controproducente per la sua immagine e per quella dell' azienda che rappresenta

è evidente che gli stabilimenti sottosaturati in italia non potevano continuare così per molto ma , verrebbe da dire, non se ne poteva accorgere prima ? o piuttosto, mio pensiero gomplottista , non era un tentativo di spaventare il governo italiano per ottenere qualcosa in cambio ?

al solito dichiaronne ha un grosso problema con stampa: parla troppo e non fa filtrare ciò che dice da un ufficio stampa serio. Per cui viene fuori di tutto e di di più.

Dovrebbe cambiare radicalmente strategia comunicativa perchè al momento è un ottimo bersaglio per molti attori politici ed economici nonchè maitre a pensèr del nostro paese. E direi che ci mette del suo.

al solito dichiaronne ha un grosso problema con stampa: parla troppo e non fa filtrare ciò che dice da un ufficio stampa serio. Per cui viene fuori di tutto e di di più.

Dovrebbe cambiare radicalmente strategia comunicativa perchè al momento è un ottimo bersaglio per molti attori politici ed economici nonchè maitre a pensèr del nostro paese. E direi che ci mette del suo.

quotonne

al solito dichiaronne ha un grosso problema con stampa: parla troppo e non fa filtrare ciò che dice da un ufficio stampa serio. Per cui viene fuori di tutto e di di più.Dovrebbe cambiare radicalmente strategia comunicativa perchè al momento è un ottimo bersaglio per molti attori politici ed economici nonchè maitre a pensèr del nostro paese. E direi che ci mette del suo.

d' accordissimo

la sua è comunque una strategia per mantenere viva l' attenzione su un marchio più morto che vivo a livello di vendite e ci riesce alla grande

peccato che sia una strategia rischiosa se non la si sa amministrare con oculatezza

al solito dichiaronne ha un grosso problema con stampa: parla troppo e non fa filtrare ciò che dice da un ufficio stampa serio. Per cui viene fuori di tutto e di di più.

Dovrebbe cambiare radicalmente strategia comunicativa perchè al momento è un ottimo bersaglio per molti attori politici ed economici nonchè maitre a pensèr del nostro paese. E direi che ci mette del suo.

E' anche vero che da diversi anni è braccato dalla stampa a caccia di qualcosa da attribuirgli e vengono trasformate in titoloni e articoli di prima pagina anche frasi estemporanee, discorsi non pubblici, mezze risposte carpite da dialoghi non con giornalisti, quando non addirittura cose che non ha detto.

E' un bersaglio, sopratutto per la stampa italiana, ma molto anche per quella oltre-oceano.

Dovessi fare una proporzione, delle frasi e dichiarazioni scomode o evitabili che gli si attribuiscono un 20% sono sue risposte esplicite, l'80% sono estrapolazioni e gonfiature di qualche giornalista/testata.

concordo, ma imho invece ha voluto far sapere che l'ipotesi è stata attentamente presa in considerazione .....

ora però dovrà estendere il contratto pomigliano a tutti gli stabilimenti

lo ha già fatto, Mirafiori con il referendum, Cassino dopo e Melfi gia lo aveva (infatti è stabilimento Sata non Fiat, come la newco di Pomigliano)

il contratto è gia esteso a tutti , in fga vale il contratto aziendale nazionale non il ccnl da quando è fuori da confindustria. Per altro il nuovo ccnl riprende e ricalca alcune migliorie del contratto aziendale fiat

Stupide e stucchevoli dichiarazioni della Camusso a cui domani succederanno le stupide e stucchevoli dichiarazioni di Landini, che rabbia e che noia dover leggere questi latrati

«La preparazione che è in

corso in queste ore per la giornata di domani, in cui a Melfi ci sarà

un grande affollamento con l'amministratore delegato della Fiat Sergio

Marchionne e con il presidente del Consiglio, la trovo proprio uno

spot elettorale e non una scelta di politica industriale». Così il

segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, parlando in un

confronto pubblico in vista delle elezioni regionali del 2013.

«Io non credo - ha aggiunto Camusso - che si possa fare un

accordo sulla politica italiana con una campagna elettorale. Se domani

a Melfi ci sarà tutto quell'affollamento, anche con una conferenza

stampa per annunciare, e speriamo che siano annunci positivi, nuovi

modelli produttivi, questo lo si deve al fatto che c'è una

organizzazione sindacale che in questi tre anni ha invocato giorno per

giorno la rivendicazione del nuovo piano industriale e che non si è

rassegnata a pensare che le politiche della Fiat fossero quelle

giuste».

«E bisogna pensare anche che durante la crisi - ha proseguito -

è necessario investire senza aspettarne la fine. In tanti invece

hanno applaudito in più occasioni l'amministratore delegato della

Fiat, invece di provare a chiedere conto alla Fiat del rapporto tra la

presenza in questo Paese e le necessità di investimento che ci

vogliono». «Se noi - ha concluso Camusso - non avessimo tenuto la

barra dritta, tanti avrebbero detto 'in fondo aveva ragione la Fiat a

lasciare il Paesè, mentre oggi l'azienda deve dire che cosa

continuerà a produrre in questo Paese e come continuare a difendere

l'occupazione».

E già, se la Fiat è ancora qua è proprio grazie alla camusso e landini...sarà innamoratonne (io prenderei landini, almeno è guardabile come uomo)

Tra la CGIL continua a non firmare nessun accordo, nemmeno quello sulla produttività dimostrandosi molto utile...