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Situazione economica greca e referendum


TonyH

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Guest EC2277

"La Grecia chiede aiuto all'Europa, ma firma gli accordi per il gas con la Russia"?

Scusate, ma poiché la Grecia è uno stato membro dell'Unione Europea e membro dell'Eurozona, mentre la Russia è una nazione fornitrice di gas, ma esterna all'Unione Europea, cosa doveva fare Atene: chiedere soldi alla Russia ed il Gas all'Unione Europea ed alla BCE?

Scusate la domanda stupida, ma mi sfugge la logicità di certe connessioni.

Modificato da EC2277
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ci sono due discorsi sovrapposti però

un conto è dire che l'euro è fuffa e non funziona in toto, ben altro conto invece è dire che l'euro non va bene per la Grecia ;)

un altro ancora dire che non va bene la attuale politica europea.

Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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A mio parere ci sono due modi per salvare la credibilità dell'Unione Europea: obbligare la Grecia a sanare realmente il proprio bilancio, dandole di conseguenza tutto l'aiuto finanziario necessario o buttarla fuori dall'Unione e dall'Eurozona.

Inutile dire che io preferisco il primo modo.

Allora preparati all riedizione sovranazionale della cassa per il mezzogiorno. Inutile dire che non funzionera' se non come elemento di mantenimento della convivenza sociale minima. 150+ anni di unione monetaria (e fiscale) italiana lo dimostrano.

- - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - -

Proposta Tsipras, presa da scenarieconomici.it. Se vuole far scendere il pil greco del 4% in un anno e' la scelta giusta. Oppure e' modo per beccare subito 7 mld e poi si vede come va?

ØCOSA PROPONE:

* AVANZO PRIMARIO DI BILANCIOØ[cioè differenza tra spesa pubblica ed entrate tributarie (ed extra tributarie), al netto degli interessi] ALL’1% NEL 2015, AL 2% NEL 2016, AL 3% NEL 2017 E AL 3,5% NEL 2018;

* RIDUZIONE DELLE AGEVOLAZIONI FISCALIØPER LEØISOLE TURISTICHEØ(ENTRO IL 2016);

* AUMENTOØDELL’ALIQUOTA IVAØAL 23% ANCHE PERØRISTORANTI E CATERING;

* AUMENTOØDELL’ALIQUOTA IVAØPERØALBERGHIØAL 13%;

* TAGLI ALLA SPESA MILITAREØPER 300 MILIONI (100 MLN NEL 2015 E 200 MLN NEL 2016);

* FINE DELLE AGEVOLAZIONIØFISCALI PER AGRICOLTORI E CARBURANTE;

* AUMENTOØDELLE TASSEØSUGLIØARMATORI;

* AUMENTOØDELL’IMPOSTA SUL REDDITO DELLE SOCIETA’Ø(DAL 26% AL 28%);

* REVISIONE CATASTALEØE AUMENTO DELLE TASSE SUGLI IMMOBILI, SOLO SE NECESSARIO;

* RISPARMI SULLA SPESA PENSIONISTICAØTRA LO 0,25%-0,50% DEL PIL NEL 2015 E DELL’1% DAL 2016, ANCHE ATTRAVERSO IL TAGLIO PROGRESSIVO DELLE BABY PENSIONI (CON DISINCENTIVI AL PRE-PENSIONAMENTO);

* INNALZAMENTOØDELL’ETA’ PENSIONABILEØA 67 ANNI (ENTRO IL 2022);

* AUMENTO DELLA TASSA SUI BENI DI LUSSOØ(DAL 10% AL 13%);

* RIDUZIONE DEGLI STIPENDIØDEI DIPENDENDI PUBBLICI (ENTRO IL 2019);

* ISTITUZIONE DI UN’AGENZIA AUTONOMA PER COMBATTERE L’EVASIONE FISCALE;

* PRIVATIZZAZIONIØNEL CAMPO DELL’ENERGIA ELETTRICA, AREOPORTI LOCALI E PORTI;

* PROGRAMMA DIØLIBERALIZZAZIONIØ(DELLE PROFESSIONI) E DI SEMPLIFICAZIONE PER IL RILASCIO DELLE LICENZE COMMERCIALI.

COSA CHIEDE

* “ØPRESTITO PONTE” (IMMEDIATO) DAØ7 MILIARDI;

* PRESTITO DI 53,5 MILIARDIØ(ATTRAVERSO IL MES) PER ONORARE I PRESTITI PREGRESSI;

* RINEGOZIAZIONE DEL DEBITOØ(NELLA MISURA DA VERIFICARE E CHE AL MOMENTO NON E’ DATO SAPERSI).

Ciao e buona giornata

Alfa_Milano

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certo il sito non è il massimo, ma riprende il parere di uno che è tutt'altro che uno sprovveduto

KRUGMAN, PREMIO NOBEL ECONOMIA: "COSA SUCCEDE IL GIORNO DOPO CHE LA GRECIA ESCE DALL’EURO"

Paul Krugman sul New York Times, con ancora fresca la notizia della vittoria di Podemos nelle maggiori città spagnole, torna brevemente sul tema della Grecia e della sua possibile uscita dalla moneta unica. La grande paura dell’ormai screditato establishment europeo, ragiona il premio Nobel, non è che la Grecia fallisca, ma che possa riprendersi a seguito dell’uscita dall’euro, diventando così un esempio per tutti gli altri.

di Paul Krugman

C’è appena stato un altro terremoto elettorale nell’eurozona: i candidati spagnoli di Podemos hanno vinto le elezioni locali a Madrid e a Barcellona. Io spero che l’IFKAT — cioè l’insieme delle istituzioni finora chiamate “Troika” — facciano bene attenzione.

Il nocciolo della situazione greca è che gli attuali parametri per il raggiungimento di un accordo a breve termine sono chiari e ineludibili: la Grecia non può fare un grosso deficit primario, perché nessuno le presterebbe ulteriore denaro, e non farà nemmeno (perché essenzialmente non ne è in grado) un grosso avanzo primario, dato che non è possibile cavare sangue dalle pietre. Perciò non resta che aspettarsi un accordo per cui la Grecia farà un modesto avanzo primario nel corso dei prossimi anni, e questo si potrebbe facilmente raggiungere — e se questo è ciò che succederà, perché non renderlo ufficiale?

Ma ora il FMI sta facendo la parte del poliziotto cattivo, e dice che non concederà altri fondi fino a che Syriza non si metterà in riga sulle pensioni e le riforme del mercato del lavoro. Queste ultime sono abbastanza discutibili — le stesse ricerche del FMI non danno alcun motivo per essere entusiasti delle riforme strutturali, specialmente di quelle del mercato del lavoro. Il primo punto invece riflette probabilmente un problema reale — la Grecia probabilmente non è in grado di concere ai propri pensionati quanto gli ha promesso — tuttavia non è chiaro perché questo dovrebbe essere un punto da discutere nel particolare al di là della questione generale dell’avanzo primario.

Ciò su cui vorrei tutti ragionassero è cosa succederebbe se la Grecia alla fine fosse spinta fuori dall’euro. (Sì, parlo del “Grexit” — brutta parola, ma tutti la usano.)

Sarebbe certamente una brutta situazione per la Grecia, almeno all’inizio. Proprio ora i paesi “core” dell’eurozona pensano che il resto dell’area euro possa gestire il problema, e questo può essere vero. Tenete conto però che il presunto intervento promesso dalla BCE [il “whatever it takes”, NdT], non è ancora stato realmente sperimentato. Se i mercati perdono fiducia nello stesso momento in cui la BCE è costretta ad acquistare titoli spagnoli e italiani, cosa succederà?

Ma la questione ancora più importante è cosa succederà un anno o due dopo che la Grecia sarà uscita dall’euro, nel momento in cui il vero rischio per l’euro non sarà che la Grecia fallisca, ma che possa avere successo. Immaginate che una nuova dracma fortemente svalutata porti frotte di turisti britannici, gran bevitori di birra, sulle coste dello Ionio, e che la Grecia cominci a riprendersi. Questo darebbe grande incoraggiamento a tutti quelli che, in ogni paese, si oppongono all’austerità e alla svalutazione interna.

http://www.nuovoilluminismo.com/2015/05/krugman-premio-nobel-economia-grecia-euro.html

Modificato da fuzz77

Ogni volta che un DJ dice "IO SUONO" un musicista, nel mondo, muore...

Primo estratto del nostro nuovo album!

 

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Come previsto sembra che l''ACCORDO sia pronto

LA CRISI

Grecia, sì del Parlamento al nuovo piano Tsipras. Il premier: «Meglio

del precedente, non svendo il Paese»

Il Parlamento greco dà il via libera alla proposta di accordo coi creditori

«È vero, l’accordo non è ciò che avevamo promesso in campagna elettorale»

Corriere.it

PS Certo che i sostenitori/elettori di Tsipras sono delusi,cosi come i vincitori del "referendum" (infatti sono tornati in piazza)

Questa vicenda ha dimostrato quanto tutto il SISTEMA sia poco democratico (nel senso di governato dal popolo) sia nel passato che oggi...

Si decide tutto ai piani alti, in barba a referendum & Co

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Se lo dice lui che è meglio del precedente, da quanto ho letto si parla di tagli per 3 mld. in più rispetto al piano Pre referendum. Dio ci protegga da certi pagliacci che fanno del populismo e della demagogia spicciola il loro credo...

[sIGPIC][/sIGPIC]

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In effetti vorrei sentire le opinioni degli entusiasti del referendum greco inteso come massima espressione della volontà del popolo.

Sono un po' tranchant nel giudizio, ma mi pare che il popolo greco sia stato un po' preso per il culo con un quesito, eufemisticamente poco chiaro, a cui di fatto non si è dato seguito.

In pratica più che un'espressione di volontà popolare mi è parso una specie di bluff di tzipras per deresponsabilizzarsi e, al contempo, avere qualcosa in mano per ricontrattare la sua situazione

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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