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Transizione ecologica ed il futuro della mobilità


Messaggio aggiunto da J-Gian,

 

Messaggi Raccomandati:

Sei proprio indietro come le palle dei cani 8-) cosa te ne fai del sottosella quando puoi:

- montare borse laterali

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- montare il portapacchi dietro, anche low-cost (cassetta della frutta)

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- ci puoi portare anche Cosimo col contorno

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Avevo pronte tutte una serie di repliche sagaci, ma dopo il vattelapeschesimo messaggio che avrei dovuto citare sintetizzo tutto con un paio di considerazioni generali: la soluzione alla mobilità urbana non è trovare nuovi mezzi di trasporto, ma eliminare il trasporto privato in città.

In questo modo si risolve in un colpo solo il problema della congestione del traffico, dell'inquinamento acustico e chimico, dello spreco d'energia, della carenza di parcheggi e degli incidenti.

Per dirla con le parole di Einstein: «La prima cosa da fare per risolvere un problema è smettere di ragionare nella stessa maniera con la quale si ragionava quando si è creato il problema.» ed il problema è stato creato affidandoci ai mezzi di trasporto privati per muoverci in città.

Quoto su tutta la linea, tranne sul fatto che tu diventerai padrone del mondo.

Dovrai vedertela con lui: :§

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Veramente il mondo è suo e basta discutere.

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Modificato da EC2277
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E che poi la questione è tutta qui: ma che ce frega del trasporto pubblico, dei sistemi alternativi, dello spazio urbano... la verità è che a noi stanno sulle balle quelli che l'auto la usano perché ci occupano la strada, ché noi ci si ha da divertire! :mrgreen:

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Pagherei la broda anche 5€ al litro per poter fare una giornata così (salto finale escluso....)

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Tornando un po' seri, nella mia ora e mezza di viaggio per tornare da lavoro stavo ripensando alla questione.

Nel corso degli studi mi sono fatto una certa cultura in tema di sviluppo sostenibile, praticamente 3 corsi su 4 che ho seguito iniziavano con una o più lezioni su questo argomento.

Leggendo svariati studi ho potuto constatare che ci sono due elementi comuni a tutte le visioni "autorevoli":

  1. in una pianificazione, anche a medio-lungo termine, si può puntare solo su tecnologie consolidate, commerciali o in via di commercializzazione;
  2. in tema energetico ed economico lo sviluppo è sempre andato in direzione della centralizzazione delle risorse e/o delle produzioni, fin dalla condivisione delle caverne riscaldate nella preistoria.

Per quanto riguarda il secondo punto, in realtà, nell'ambito della produzione di energia elettrica è in corso una leggera decentralizzazione, fenomeno che inizia a manifestarsi solo a seguito di una forte tendenza opposta.

Nel campo dei trasporti, di fatto, la centralizzazione è IMHO ancora molto lontana dalla saturazione, ovvero dalla situazione in cui le perdite e le inefficienze "di rete" superano i vantaggi di una erogazione centralizzata del servizio.

Credo che si debba necessariamente puntare sul proseguimento di questo iter, puntando come avete detto finora sullo sviluppo del trasporto pubblico urbano ed extraurbano, senza la necessità di sperare in tecnologie ancora lontanissime dalla effettiva applicabilità.

Per il punto (1) invece, direi che derivati petroliferi e gas naturale saranno i nostri compagni di viaggio ancora per moltissimi decenni, così come lo sarà per buona parte il trasporto privato così come lo conosciamo.

Già pensare ad una forte penetrazione dell'elettrico di qui ai prossimi vent'anni mi sembra un'ipotesi forte; tuttavia credo che in maniera lenta ma continua possa aumentare lo share di alimentazioni alternative a quelle attuali.

Una via che mi sembra verosimile a medio termine è quella di gas e distillati di sintesi, ottenuti da biomasse e carbone.

In particolare il processo Fischer-Tropsch per la sintesi di benzine da carbone è "commerciale" già dagli anni '40: la sua esistenza è considerata uno dei calmieri del prezzo del petrolio, divenendo concorrenziale per un determinato costo del barile (a memoria sui $200-250). Considerata la ampissima disponibilità di questo combustibile non mi sorprenderei se tra un ventennio se ne cominciasse a parlare seriamente.

Un po' più complicata la via delle biomasse a livello di sostenibilità.

Tuttavia, oltre alla possibilità di utilizzare i prodotti di scarto delle produzioni alimentari (come credo si faccia abbastanza in Sud America), sono allo stato avanzato studi su colture di alghe. Una mia professoressa se ne occupa direttamente e la ritiene una tecnologia già commerciale, ma non so in che termini.

Inoltre, non è da trascurare che in assenza di imposizioni specifiche da parte delle istituzioni, la profittabilità delle colture energetiche è in molte aree superiore a quella delle colture per l'uso prettamente alimentare.

Questo fattore, fortemente in contrasto con una sostenibilità globale, sposta la criticità dagli aspetti energetici a quelli della disponibilità di cibo. E questo è un po' il terzo punto a comune divisore tra i vari studi accademici letti finora.

Alfa Romeo MiTo 1.4 MultiAir TB 135 CV TCT Distinctive, 2012

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…Inoltre, non è da trascurare che in assenza di imposizioni specifiche da parte delle istituzioni, la profittabilità delle colture energetiche è in molte aree superiore a quella delle colture per l'uso prettamente alimentare.

Questo fattore, fortemente in contrasto con una sostenibilità globale, sposta la criticità dagli aspetti energetici a quelli della disponibilità di cibo. E questo è un po' il terzo punto a comune divisore tra i vari studi accademici letti finora.

Questa è la cosa che più mi spaventa dei cosidetti biocarburanti.

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Credo che si debba necessariamente puntare sul proseguimento di questo iter, puntando come avete detto finora sullo sviluppo del trasporto pubblico urbano ed extraurbano, senza la necessità di sperare in tecnologie ancora lontanissime dalla effettiva applicabilità.

Proprio questo aspetto è quello che mi mette più dubbi, ed è per questo che mi girano abbastanza quando se ne esce fuori qualche frescone con "la soluzione del futuro" quando le soluzioni che abbiamo già oggi non le applichiamo adeguatamente.

Ammetto di non disporre di numeri a supporto di quanto sto per dire, ma la mia impressione è che nel trasporto la tecnologia di cui disponiamo oggi è figlia di un lavoro di ricerca importante e dall'ampiezza in precedenza sconosciuta nella storia (il che è normale e positivo), ma è molto più avanzata di quanto riteniamo. Per mancanza di pragmatismo, diciamo una forma di snobismo per idee "più vecchie di noi", inseguiamo idee lontanissime in avanti e intanto rifiutiamo di ammettere che il potenziale di ciò che abbiamo in mano è ancora elevatissimo rispetto alle nostre necessità attuali e per parecchio tempo a venire.

Ci si lamenta che la tecnologia di oggi non funziona e quindi ci si vuole spingere più in là, quando in realtà spesso la fonte della lamentela è la tecnologia di ieri che sta lì perché siamo troppo impegnati a sognare quella di domani per applicare quella -noiosamente funzionale- che abbiamo già :)

Il che non è solo filosofia: esiste un piccolissimo dettaglio chiamato "costi di ricerca" che da qualche parte nel tempo vanno spalmati, solo che se cerchi troppo e non applichi mai allora non riesci mai ad ammortare i costi di ciò che hai già cercato... e il sistema non si sostiene più.

La nuova idea è più figa? Sì.

E' più funzionale? Probabilmente sì.

Ce lo possiamo permettere? No.

Non voglio passare per un luddista contrario alla ricerca, che invece in quanto curioso tengo in grande considerazione, ma qui banalmente siamo al problema del mercato dell'auto di questi anni: volersi comprare la Golf VII quando si è ancora a metà delle rate della VI, e in realtà si andrebbe ancora bene con la IV che si aveva prima... :mrgreen:

Questa è la cosa che più mi spaventa dei cosidetti biocarburanti.

Che vuoi che sia... per mangiare ci sarà sempre il Soylent verde...

There's no replacement for displacement.

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Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

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