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Mercato del lavoro o mercato delle prese per il sedere?

Featured Replies

Inviato
On 7/11/2016 at 15:48, Sandro dice:

 

IMHO, non solo l'economia, ma la civiltà stessa come oggi la conosciamo. Altrimenti... bentornati nell'Alto Medioevo.

Si inizia a sentir dire che c'è troppa gente, più gente della "soglia" che consente di mantenere il sistema in salute.

 

C'è talmente tanta offerta di lavoro che un datore di lavoro di serie B che propone un lavoro poco gratificante e sottopagato può permettersi di scegliere tra laureati o può permettersi di trattare in modo indecente i propri dipendenti "tanto se te ne vai te ne trovo a pacchi".

 

Tutti vogliamo un lavoro, una casa, un'auto ecc ecc ma lo spazio è sempre quello, le risorse non sono sempre quelle, in proporzione sono molto MENO di 30 anni fa....e si va a grandi passi verso una guerra (civile).

 

Il problema è come ne usciremo.

Al conformismo l'ironia fa più paura d'ogni argomentato ragionamento.

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Inviato
12 ore fa, Waterland dice:

Si inizia a sentir dire che c'è troppa gente, più gente della "soglia" che consente di mantenere il sistema in salute.

 

C'è talmente tanta offerta di lavoro che un datore di lavoro di serie B che propone un lavoro poco gratificante e sottopagato può permettersi di scegliere tra laureati o può permettersi di trattare in modo indecente i propri dipendenti "tanto se te ne vai te ne trovo a pacchi".

 

Tutti vogliamo un lavoro, una casa, un'auto ecc ecc ma lo spazio è sempre quello, le risorse non sono sempre quelle, in proporzione sono molto MENO di 30 anni fa....e si va a grandi passi verso una guerra (civile).

 

Il problema è come ne usciremo.

... come in Francia nel 1789.

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Inviato
1 ora fa, stev66 dice:

Inzomma , almeno per I laureate le cose non vanno così male.

Per I laureati 2011 si parla di occupazione media nel 2015 del 82% con punte del 99% per facoltà scientifiche ed economiche. ( fonte ISTAT )

 

Il problema è per chi laureato non è .

Bisognerebbe anche vedere che tipo di lavori fanno e con quali retribuzioni. 

già Zarathustra

"la 4C sarà un trabiccolo per incompetenti" (Ipse dixit)

Inviato
1 ora fa, stev66 dice:

Inzomma , almeno per I laureate le cose non vanno così male.

Per I laureati 2011 si parla di occupazione media nel 2015 del 82% con punte del 99% per facoltà scientifiche ed economiche. ( fonte ISTAT )

 

Il problema è per chi laureato non è .

 

Anche con il diploma delle superiori il lavoro si trova, se scegli l'indirizzo giusto e mostri dei rendimenti scolastici degni.

 

Nel Bolognese cercano circa 2000 tecnici meccanici all'anno e ne escono 500 dalle scuole, simile condizione per Elettonica e Informatica e per i professionali ad indirizzo meccanico, i problemi sono per gli istituti tecnici economici, dove la richiesta è minore.

Se poi il 50% dei ragazzi e ragazze puntano ai Licei e non tutti continuano il loro percorso formativo in ambito universitario è un problema diverso, se esci da un Liceo e non fai un costoso corso post diploma di indirizzo, direi che è un miracolo che trovi qualcosa di degno.

"I rettilinei sono soltanto i tratti noiosi che collegano le curve" [sir Stirling Moss]

"La cosa più bella che può fare un uomo vestito è guidare di traverso" [Miki Biasion]

Seat Leon Copa 1.6Tdi  - Suzuki V-strom 650

Inviato

Ovvio, certo.

Su questo so, ma non per statistiche ma per tam tam di parenti/amici che le imprese italiane offrono meno ( a volte molto meno ) delle estere . e che questo ha le seguenti conseguenze:

 1) I neolaureati preferiscon andare all'estero ( molti in Cina ).

2) Le imprese italiane, soprattutto le piccole, soffrono e si ridimensionano.

 

 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

Inviato

Riguardo alla situazione che conosco, e che è ristretta e relativa alla mia zona, posso dire che chi ha difficoltà a cercare e trovare lavoro è principalmente un cinquantenne poco scolarizzato che fatica a ricollocarsi o un giovane che, dopo la scuola superiore, non si è inserito in fretta nel mondo del lavoro, magari provando 2-3 facoltà universitari senza risultati.

 

I ragazzi che escono dal tecnico ad indirizzo meccanico, salvo casi disperati, dopo qualche mese lavorano, e se i primi lavori possono essere sottopagati o sottomotivanti dopo qualche anno puoi metterti sul mercato e trovare qualcosa di meglio, lo stesso vale anche per gli studenti che fanno Ingegneria (meccanica, civile , informatica, chimica...), anche se, rispetto agli anni passati tra lo stipendio di un perito e quello di un ingegnere la forbice economica si sta restringendo.

 

Se lo studio universitario è più specifico il discorso è diverso, mia figlia, che sta terminando gli studi tecnici ed ha passato con successo l'esame di ammissione universitaria a biotecnologie, ha già in prospettiva il trasferimento all'estero, salvo rare eccezioni in quella specialità il lavoro in Italia è sottopagato.

 

E il fatto che si vada a lavorare all'estero dipende da questo, fare ricerca con un contratto precario a poco più di 1.000€ al mese è ben diverso che lavorare in altre realtà estere con stipendi e, immagino, lavori più appaganti, diversamente un perito che si avvicina ai 2.000€ di stipendio penso che sia poco motivato a mettersi in gioco all'estero, con garanzie occupazionali diverse, per cifre che, difficilmente, sono sostanziali.

 

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Inviato
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Marino Niola per Il Venerdì - la Repubblica

 

I Millennials lavorano solo per sbarcare il lunario, ma la maggior parte di loro non ha un vero scopo nella vita. E per molti questo scopo non coincide con le loro mansioni. Il che li rende apatici e indifferenti.

 

Lo dice Gallup in un rapporto intitolato How Millennials Want to Work and Live.

Dall' indagine risulta che solo un terzo dei giovani statunitensi crede che la mission dell' azienda che li ha assunti sia davvero importante.

 

Ed è subito allarme, visto che i Millennials nati tra il 1980 e il 1996 sono il 38 per cento della forza lavoro, di oggi e di domani.

 

E avere una working class così spompata, estenuata, demotivata è un problema sociale e, in prospettiva, anche economico.

Che fare allora per galvanizzare quella che il rapporto definisce la generazione più incompresa della storia?

 

Le istituzioni pubbliche e le imprese stanno cercando di inventare strategie per stimolare i trentenni a corto di motivazioni.

Anche perché non riescono più a vedere un collegamento fra la loro opera e gli obiettivi, spesso imperscrutabili, delle multinazionali delocalizzate e burocratizzate per cui lavorano.

E per accendere gli entusiasmi sopiti niente funziona come i capi. Un po' leader, un po' padri, un po' coach. I soli in grado di far recuperare il senso di appartenenza a una comunità operosa.

 

Perché i Millennials danno il massimo solo se fanno propria la filosofia aziendale.

Insomma, se il rapporto Gallup ha ragione, una volta lavorare bene era un valore in sé. Serviva a conservare il posto, a fare il proprio dovere di capofamiglia, a conquistarsi una promozione. Oggi non è più così. È vero che il lavoro nobilita, ma se non c' è satisfaction debilita.

 

Quoto da www.dagospia.com , ma l'originale è su "Il Venerdì". 

 

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/lavoro-debilita-uomo-millennials-lavorano-solo-sbarcare-136531.htm

già Zarathustra

"la 4C sarà un trabiccolo per incompetenti" (Ipse dixit)

Inviato
Cita

 

Dall' indagine risulta che solo un terzo dei giovani statunitensi crede che la mission dell' azienda che li ha assunti sia davvero importante.

 

Anche perché non riescono più a vedere un collegamento fra la loro opera e gli obiettivi, spesso imperscrutabili, delle multinazionali delocalizzate e burocratizzate per cui lavorano.

 

 

mi sento ringiovanito di 20 anni :redd

 

 

cioè il problema è da ambo le parti se non lo capiamo non andiamo da nessuna parte

 

 

Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

Inviato

Sono passati alcuni mesi da quando ho vinto il concorso pubblico e ho iniziato a lavorare nella PA.
La mia amministrazione è un po' diversa da come viene generalmente descrito il settore pubblico... C'è tanto lavoro, ci si ferma spesso anche dopo l'orario e si va il sabato (non sempre pagati). Lo stipendio è buono, ma c'è anche tanta responsabilità e il rischio di finire nel mirino della Corte dei Conti (con conseguenze personali assai spiacevoli).
In generale sono molto molto felice. Le persone che sono lì da molto mi stanno letteralmente insegnando un mestiere, c'è tanta voglia di fare e di fare bene. Ovviamente non tutti sono così "proattivi" però la maggior parte dei colleghi è davvero in gamba.
Auguro a chi ancora cerca un lavoro "come Dio comanda" di trovarlo presto. Non è facile, lo so. Io ho passato anni bui. Ma poi qualcosa di buono, alla fine, se uno si impegna, riesce a trovarlo.
:)

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