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Inviato

Hallmark, CEO di AM, parla dell'indirizzo futuro della casa ex di David Brown. 

Aston avrà la sua elettrica, ma questo avverrà entro 5 anni da adesso. Ipoteticamente nel 2030 dovremmo vedere la prima AM EV e su questa onda continuerà la collaborazione con LUCID per lo sviluppo della parte elettrica, che verrà riversata anche sui modelli di "normale gamma" con motorizzazione ibride o PHEV.

Questo perché, Hallmark ha confermato di avere come partner tecnico Mercedes-Benz, ma non vuole prendere il suo sistema PHEV, preferendo svilupparlo ad hoc con Lucid ed i tecnici Aston.

 

Nessuno stop ai V8 ed al V12, con il primo che si allungherà tranquillamente fino al 2035 ed il secondo che potrebbe cedere il passo nel 2030. Ma nulla è ancora deciso, proprio grazie all'introduzione degli e-fuel, i V8 e V12 potrebbero coesistere - anche se in forma elettrificata - con le BEV.

 

Quando gli hanno chiesto di mire espansionistiche verso l'alto, Hallmark conferma che non ci sarà nessun altro SUV oltre il DBX.  Mentre non ci sarà sicuramente un modello a marchio Lagonda. Quindi la TARAF è stata l'ultima espressione di Lagonda per i modelli in serie.

 

Invece, via libera a modelli a tiratura limitata ed alte prestazioni: Hallmark è un ex-Porsche, quindi sa bene che quando la cavallina lancia un modello di 911, per tenere vivo l'interesse, introduce declinazioni della stessa ogni tot anni. Questo vorrà fare anche in Aston Martin, andando a prevedere - per modelli a tiratura limitata - anche l'introduzione di una trasmissione manuale per "aumentare il feeling alla guida".

 

Hallmark ha, inoltre, affermato che gli accessori post-vendita o opzionali in fase di acquisto erano "come una miniera d'oro" e che aumentare il catalogo di questi avrebbe portato Aston "nel comportamento normale di altri marchi di lusso".

Alcune di queste opzioni includeranno probabilmente cerchi in fibra di carbonio, sistemi di scarico in titanio e sistemi audio più elaborati, ha affermato Hallmark, oltre a fare più affidamento sulla divisione "Q" di Aston Martin . La speranza è di ottenere build personalizzate commissionate e assemblate alla stessa velocità delle auto di produzione regolare.

Fonte: https://www.motorauthority.com/news/1145654_aston-martin-scales-back-electric-car-plans - https://www.motor1.com/news/749282/aston-martin-new-manual/

Direi che su carta, funziona :-D

  • Grazie! 1

   

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  • 4 settimane fa...
Inviato
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Aston Martin
In programma il taglio di 170 dipendenti
 

L'Aston Martin sembra lontanissima dal replicare i risultati record delle dirette rivali Ferrari e Lamborghini: la Casa britannica ha, infatti, annunciato un nuovo piano di riorganizzazione della forza lavoro. "Stiamo avviando un processo per apportare modifiche organizzative e garantire che l'azienda sia adeguatamente dotata di risorse per i suoi piani futuri. Ciò comporterà in ultima analisi la partenza di circa 170 colleghi, che rappresentano circa il 5% della nostra forza lavoro globale", ha spiegato l'azienda nel comunicato sui conti del 2024, parlando di un'iniziativa "difficile, ma necessaria" che costerà 10 milioni di sterline e consentirà risparmi per circa 25 milioni, per il 50% già quest'anno.

Conti negativi. I tagli, come detto, sono stati annunciati all'interno del comunicato sui risultati finanziari del 2024. L'Aston Martin ha chiuso l'anno con un calo generalizzato dei principali parametri: i ricavi sono scesi del 3% a 1,58 miliardi anche per colpa di un calo delle consegne del 9% a 6.030 unità, mentre il margine operativo lordo è diminuito dell'11% a 271 milioni e la perdita operativa è aumentata da 79,7 milioni a 82,8 milioni. Migliora, invece, il rosso del conto economico: è passto da 111,2 milioni a 99,5 milioni. Sale l'indebitamento netto, da 814,3 milioni a oltre 1,16 miliardi, e peggiora la generazione di cassa, con deflussi della cassa saliti 360 milioni a 392 milioni. Per il 2025, il management guidato da Adrian Hallmark conta, grazie al piano di ristrutturazione e al contributo del lancio di nuovi prodotti (tra cui la Valhalla nel secondo semestre), di riscontrare un "miglioramento sostanziale della performance finanziarie" con dati positivi sia per il risultato operativo, che per i flussi di cassa. 


via Quattroruote

  • 2 settimane fa...
Inviato

Nel frattempo hanno allineato il costo della manodopera delle vecchiette a quello delle nuove (passando da 100 eur+iva all'ora a 140 eru +iva all'ora in due anni) e l'estensione della garanzia sui guasti meccanici delle macchine tra i 10 e i 20 anni costa un bel 3.300 eur+iva all'anno.

Mi pare che stiano cercando di rastrellare ogni singolo spicciolo in ogni angolo e da ogni tipologia di cliente.

  • Assurdo! 1

2010 Morgan Aero Supersports | 2012 Aston Martin Vantage S Roadster | 1981 BMW R45

  • 3 mesi fa...
Inviato

Aston Martin secondo Adrian Hallmark: rivoluzione (sostenibile) entro cinque anni

Diciamolo chiaramente: Adrian Hallmark non è il tipo di CEO che si limita alle dichiarazioni di circostanza. Lo avevamo visto già in Bentley, dove ha impiegato tre anni a ribaltare il destino del marchio. Ora, passato al timone di Aston Martin, Hallmark rilancia: "Quello che ho fatto in tre anni con Bentley, qui voglio farlo in diciotto mesi." Un obiettivo audace, ma che — secondo lui — è già sulla buona strada.

Durante la 24 Ore di Le Mans 2025, Hallmark ha aperto le porte del paddock e si è seduto a chiacchierare con i giornalisti. Un confronto senza filtri, in cui ha parlato di efficienza, identità del marchio, costi, modelli futuri e persino cambi manuali. Il risultato? Una visione lucida e concreta per riportare Aston Martin a brillare come merita.

Costi sotto la lente: via al dimagrimento industriale

"Aston Martin ha ottime auto, ma una struttura di business inefficiente", spiega Hallmark. E porta un esempio emblematico: un singolo pezzo del cruscotto, lavorato da un blocco di alluminio, costa 1.250 sterline. Produrlo da lamiera? Appena 80 sterline, senza alcuna differenza qualitativa percepibile. Un micro-esempio, ma indicativo del caos creativo che ha regnato finora.

Per Hallmark, è arrivato il momento di "guardare ogni vite, ogni bullone" e tagliare tutto ciò che è superfluo. Solo così Aston Martin potrà finalmente generare un utile netto, per la prima volta in 19 anni.

Indipendenti… ma liberi

Venendo da Bentley, Hallmark conosce bene i vantaggi e le rigidità di far parte di un grande gruppo. Ma ora che è al comando di un marchio indipendente? Nessun rimpianto: “Sviluppare un’auto in Aston costa meno di un terzo rispetto a farlo con le sinergie di un grande gruppo.

Secondo il CEO, il sistema tedesco è più costoso, burocratico e opprimente. In Aston Martin, invece, si può scegliere liberamente a chi affidarsi, creare alleanze leggere e reattive. “Il fatto di essere soli è una sfida. Ma è anche un vantaggio enorme.”

La gamma va riorganizzata. E personalizzata.

Una delle grandi sfide è capire come trattenere i clienti: “Una volta che hai comprato una DBX707, cosa fai? La ricompri di un altro colore?” L’idea di Hallmark è offrire sempre un motivo per cambiare auto ogni due anni, proprio come fanno i marchi di lusso più scaltri.

Ecco quindi il debutto di nuove versioni “S” e la volontà di ampliare la gamma con modelli più personalizzati e desiderabili. Ma niente volumi da catena di montaggio: Hallmark ha escluso chiaramente la produzione in serie di edizioni speciali “con lo stesso corpo in colori diversi”.

Elettrico? Sì, ma con criterio

Hallmark non è un crociato dell'elettrificazione a ogni costo. I dati parlano chiaro: pochi Paesi al mondo oggi impongono il divieto ai motori termici dal 2035, e il 90% dei volumi Aston nel 2040 potrebbe ancora essere con motori a combustione interna.

Sì, l'elettrico arriverà — Valhalla insegna — ma non sarà il fulcro del business nel breve. L’approccio sarà pragmatico, non ideologico.

Cambio manuale? Ancora nel radar

Una notizia che farà felici i puristi: Hallmark ha confermato l’intenzione di reintrodurre il cambio manuale su alcune vetture. Ma non è semplice come sembra: “I software moderni richiedono che tutti i sistemi dialoghino tra loro, e un errore umano nella cambiata crea caos”, spiega. Si può fare, ma è costoso. E bisogna valutare bene quando vale davvero la pena farlo.

Il futuro? Nuovi modelli, nuova tecnologia, nuova Aston

L’obiettivo è chiaro: nei prossimi 3-5 anni, ogni modello oggi in gamma sarà sostituito con un veicolo completamente nuovo, dotato di tecnologia di ultima generazione. Un “reset” completo, che punta a una redditività sostenibile, non a un fuoco di paglia.

Ma attenzione: Hallmark non ha intenzione di rimanere in eterno. “Non voglio fare il CEO a 67 anni,” dice. Il conto alla rovescia è partito: ha cinque anni per riscrivere la storia di Aston Martin.

 

In sintesi? Con un mix di taglio costi, attenzione al cliente, nuovi modelli e libertà operativa, Adrian Hallmark sembra aver tracciato la rotta per portare Aston Martin fuori dalla tempesta — e verso una nuova era di successo. Ora non resta che osservare, curva dopo curva, come andrà questa corsa.

   

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Inviato
3 ore fa, Beckervdo scrive:

Venendo da Bentley, Hallmark conosce bene i vantaggi e le rigidità di far parte di un grande gruppo. Ma ora che è al comando di un marchio indipendente? Nessun rimpianto: “Sviluppare un’auto in Aston costa meno di un terzo rispetto a farlo con le sinergie di un grande gruppo.

Ma siamo sicuri di sta cosa? Ho seri dubbi che sviluppare una futura Vantage su base Mercedes MSA costi il 33% in più di svilupparla da soli, non a caso quando stavano con le pezze al culo per fare la DB7 hanno usato la base e motore della XJ-S, o anche le ultime Aston dell'era Ford con gli interni della S80.

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  • Grazie! 1
Inviato

Come al solito il management Aston si contraddistingue principalmente per la cazzimma che esibisce durante le interviste con la stampa. Peccato poi che i risultati operativi dicano tutt'altro, con vendite in calo e flussi di cassa negativi.

 

Hallmark in Bentley ha fatto davvero bene, vediamo cosa riuscirà a combinare qua.

La teoria è quando si conosce il funzionamento di qualcosa ma quel qualcosa non funziona.

La pratica è quando tutto funziona ma non si sa come.

Spesso si finisce con il coniugare la teoria con la pratica: non funziona niente e non si sa il perché.

Inviato
17 ore fa, Kay195 scrive:

Ma siamo sicuri di sta cosa? Ho seri dubbi che sviluppare una futura Vantage su base Mercedes MSA costi il 33% in più di svilupparla da soli, non a caso quando stavano con le pezze al culo per fare la DB7 hanno usato la base e motore della XJ-S, o anche le ultime Aston dell'era Ford con gli interni della S80.

 

Lui dice che costruire da soli costa MENO di 1/3.

Quindi con sinergia costa x 3

Di questi ne vendono a secchiate.

Vedrete.

[scritto in data 18 Luglio 2013 - Riferito a Jeep Cherokee]

Inviato
26 minuti fa, TurboGimmo scrive:

Lui dice che costruire da soli costa MENO di 1/3.

Quindi con sinergia costa x 3

Ah addirittura, cioè sviluppato da soli costa tre volte meno di sviluppata in sinergia. Bah, sarà buono lo Scotch che fanno a Gaydon.

Inviato (modificato)

Vediamo cosa combinano. Non potro' mai comprare una Aston Martin ma e' uno dei marchi che piu' ho nel cuore per cui gli auguro di riuscire nell'impresa di rivitalizzarlo

Modificato da vince-991
  • 2 settimane fa...
Inviato
On 02/07/2025 at 13:16, Beckervdo scrive:

L’idea di Hallmark è offrire sempre un motivo per cambiare auto ogni due anni, proprio come fanno i marchi di lusso più scaltri.

Con una macchina che solitamente dopo due anni perde il 50% del suo costo inizale. A hallmark, magna tranquillo.

  • Ahah! 1

2010 Morgan Aero Supersports | 2012 Aston Martin Vantage S Roadster | 1981 BMW R45

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