La Civil Society Institute lancia un appello per chiedere al governo

e alle case automobilistiche di importare utilitarie e berline europee

"Altro che Suv, vogliamo la Punto"

Rivolta di consumatori negli Usa

Con la benzina che anche negli Usa ha raggiunto prezzi record (si fa per dire visto che un gallone ,3.79 litri, costa poco più di due dollari), non c'è da stupirsi che numerose associazioni civiche facciano sentire la loro voce in modo sempre più deciso.

L'ultima protesta arriva dal Civil Society Institute, che lancia un appello per chiedere al governo e alle case automobilistiche di importare utilitarie e berline di fabbricazione europee, e anche tutti quei modelli giapponesi e americani di taglia piccola che pullulano qui da noi. Come la Volkswagen Lupo, la Citroen C3, o la Fiat Punto, la Toyota Aygo, ma anche la Bmw serie Uno o l'Alfa Romeo 147, solo per citarne alcune. In tutto sono 86 le auto "vietate" alla clientela americana, che però hanno consumi ridicoli rispetto ai giganteschi SUV.

Fanno quaranta miglia a gallone in città, una media che pone queste auto in cima alla "Green guide"dell'agenzia governativa Epa, almeno virtualmente.

In testa alla classifica statunitense, infatti, ci sono le ibride come la Toyota Prius e Highlander, la Honda Civic Ima che in Europa arriverà a febbraio, mentre tra le "piccole" troviamo la Focus, Civic e New Beetle, che basta a spiegare quanto il concetto di dimensioni sia diverso tra le due sponde dell'Atlantico. Ma, secondo il sondaggio commissionato dal Civil Society Institute , l '88 per cento degli americani vorrebbe veicoli che consumino quanto quelli in vendita fuori dagli Usa.

"Chi dice che non esistono tecnologie capaci di ridurre gli sprechi, e che gli americani non vogliono auto più piccole ed efficienti, si sbaglia"-dichiara Pam Solo presidente dell'Istituto che poi aggiunge: "L'industria americana è incapace di ascoltare le richieste degli automobilisti. Ecco il motivo per il quale(i produttori ndr) hanno perso moltissimo terreno sulla concorrenza estera".

Dalla ricerca emerge un altro dato interessante: il 65% delle auto in questione - tante le motorizzazioni diesel - sono fabbricate da produttori americani come Ford, Gm, e da europei e giapponesi che negli Usa fanno affari con altri modelli, come la Toyota, la Volkswagen, la Nissan. Il resto delle vetture appartiene alla galassia Peugeot, Citroen, Fiat e Renault, tutti marchi che non hanno distribuzione commerciale in America.

(14 dicembre 2005)

da Repubblica

MA ce la vedete la Punto sulle Route 66? :D

sono anni che la tendenza è invertita... molto lentamente ma sempre invertita.

Ma finchè il 75% degli americani compreranno l'auto senza manco sapere che motore monta, la vedo dura...

grande idea sarebbe vendere la PuntoG nei saloni Maserati, vista la somiglianza nel frontale: sarebbe un po' come la classe A x MB

grande idea sarebbe vendere la PuntoG nei saloni Maserati, vista la somiglianza nel frontale: sarebbe un po' come la classe A x MB

Considerata la stazza di certi giuggioloni americani , quelli sfondano i sedili e mi sa anche il pianale delle nostre GPunto..... bisognerà fargli i sedili in titanio....e i telai rinforzati :D

Scherzi a parte penso che le piccole auto europee e giapponesi avrebbero veramente grandi problemi con tutta quella grossa parte della popolazione USA ( in costante crescita ) che ha problemi di obesità ........

Bisognerebbe venderle solo a quelli in perfetta forma fisica !!

non esageriamo dai... la yaris (rigorosamente 3 volumi) viene già venduta da tempo e con un discreto successo (relativamente). Così come altre piccole. Ma non avranno mai quote considerevoli.

Parlano parlano, ma sono i primi a non comprare auto di dimensioni e motori piccoli. So volessero veramente, i modelli ci sono, e costano anche poco.

Io la mia G.Punto la faccio già girare per RockPort in Need For Speed Most Wanted

Eppoi ve la immaginate in un film americano dove basta che becca il più insignificante dei proiettili e esplode circa 234 volte mentre rotea per aria con i cattivi dentro? Che pubblicità