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  • Calibra è stata uno degli "highlights" di un decennio di stile Opel che ha portato sul mercato auto molto piacevoli in senso generale e fra le più belle di tutta la storia del marchio. S'era deciso di

  • Non sono mai state molto popolari in generale, e in Italia ancor meno, ma in molti qui sapranno comunque che taaaanto tempo fa Opel aveva le sue ammiraglie di lusso. Di quelle serie intendo, da r

  • Immagino che li avrebbero fatti... senza avere un collegamento evidente come su Vectra B sulla quale le linee che partivano dalla mascherina andavano ad abbracciare le calotte degli specchi (una costr

Immagini Pubblicate

Inviato
1 ora fa, MotorPassion scrive:

 

In pratica un Geritage HUB by Opel 😅

Queste che ho citato mi ricordano dei concept Fiat presenti all'Heritage HUB. 🤔

Sono di Bertone, l’idea alla base è quella. A me ricorda pure un concept di Up MPV 

  • 1 mese fa...
Inviato

Visto che non esiste una discussione apposita, mettiamo qui un concept della sorella britannica.

Si tratta della Vauxhall Equus, una concept car del 1978 su base Panther Lima. Il motivo di tale scelta è dovuto al fatto che Wayne Cherry - designer Vauxhall - aveva incontrato Bob Jankel - proprietario di Panther -  nel 1975, e avevano parlato della possibilità che l'azienda si occupasse dell'assemblaggio di prototipi per conto della marca britannica. Il primo di questi fu una FE VX allungata come studio per una nuova ammiraglia, e durante la costruzione Jankel parlò del fatto che voleva costruire un auto sportiva con compenentisca Leyland. Ma visto che lì nessuno sembrava interessato, ci penso la casa del grifone a costruirla.

Il progetto era conosciuto da poche persone, visto che nei piani dell'epoca di GM non risultava nessuna sportiva inglese.

L'auto fu presentata al NEC Motor Show nel Ottobre 1978, e le voci di una possibile produzione cominciarono subito a diffondersi. Ma questa non era mai stata presa in considerazione, soprattutto visti gli alti costi per produrla.

5.vauxhallequusconceptdasc86a-305gmarchive.thumb.jpg.7b0afda85ef4e8341f1f385eec3ae83b.jpg4.vauxhallequusconceptdashboarddasc86a-304gmarchive.thumb.jpg.fc8c03940c602effafff13e2fc63f800.jpg3.vauxhallequusconceptprototype2_1.thumb.jpg.605590424024a16ca6b9ab4d95abb98c.jpg

(Immagini : Vauxpedia/©GM Media Archive)

 

"Non eri Einstein, non eri niente."

Inviato
  • Questo messaggio è molto popolare

Sullo sviluppo di Opel Signum accennato da @Beckervdo  nel post sotto...

 

On 3/7/2021 at 12:30, Beckervdo scrive:

2000 Opel Signum Scale clay models and concept
Info and images: @cardesignarchives

Signum.jpg

 

 

...seguendo la medesima fonte, possiamo aggiungere altre immagini interessanti.

 

Dai modellini in scala come questo:

Opel_Signum_prototipo_modello_clay_scala.jpg.c1886117745b42f4604bfde55eab5b83.jpg

 

...alle maquettes (più grandi certo, ma anche queste mi paiono in scala) con varie idee, dove il cuore della questione mi pare sia stata la soluzione della coda nel suo complesso:

- dalla classica terza luce allungata più in stile station wagon, e non lontano da quello che poi fu nella "cugina" Fiat Croma

Opel_Signum_prototipo1.jpg.4516b879ac6dde4c805ce0a76c64ac9b.jpg

 

- ad una terza luce ridotta, per un montante C più massiccio e una originale idea di vetratura estesa del portellone:

Opel_Signum_prototipo2.jpg.b55fa401c5ee8df01dd4196cbaa842be.jpg

 

- fino ad un'ulteriore evoluzione verso l'idea definitiva, priva di terza luce:

Opel_Signum_prototipi.jpg.046766db9994bb7187fb788e76aa928e.jpg

 

 

Salto le immagini dei due concept da salone del 1997 e poi 2001, che nei quattro anni che li separano si differenziano per la vicinanza stilistica ai modelli di riferimento del periodo: il primo concept parla il linguaggio di Astra G, il secondo mostra la definitiva parentela con la coeva Vectra C.

 

Mi piace invece mostrare questo prototipo, relativo alle fasi finali dello sviluppo dello stile.

L'aspetto ci è decisamente familiare, ormai siamo al modello definitivo. 

Opel_Signum_Vectrum_prototype_front.jpg.3a668d2995cd7115781deb26d2c54750.jpg

 

...o no? :-)

Opel_Signum_Vectrum_prototype_rear.jpg.15e589bf148e42bf5c640c9025545d7e.jpg

 

Non credo meriti una sfida da "trova le 7 piccole differenze", ma se il frontale è sostanzialmente quello definitivo (a meno del paraurti, che fu poi quello della GTS), qui la coda differisce per vari dettagli.

E vi dirò che a me piace anche di più.

Del resto, non si tratta di una Signum, bensì di una ...VECTRUM ! :-D

 

Modificato da angeloben

  • 2 settimane fa...
Inviato
  • Questo messaggio è molto popolare

Non sono mai state molto popolari in generale, e in Italia ancor meno, ma in molti qui sapranno comunque che taaaanto tempo fa Opel aveva le sue ammiraglie di lusso.

Di quelle serie intendo, da rivaleggiare con i grossi calibri di Mercedes e Jaguar, i riferimenti di quegli anni Sessanta-Settanta.

Allora erano meno diffuse certe terminologie commerciali, ma adesso si parlerebbe proprio di Segmento F; berlinoni da 5 metri e passa, accessori esclusivi, cambi automatici, motori 6 o 8 cilindri, anche oltre 5 litri...   (quindi non le "semplici" ammiraglie di Segmento E che tanti marchi - incluso Opel - hanno avuto e manutenuto almeno fino agli anni Novanta).

Per un marchio che oggi deve trovare la sua posizione in un mercato in profonda evoluzione, peraltro all'interno di un gruppo in cui pare rivestire un ruolo di secondo piano, forse sembrerà ancora più strano che avesse non solo una ammiraglia di lusso, ma addirittura che fossero tre!

 

Insomma, sto parlando di Kapitan, Admiral e Diplomat, quelle che tra gli anni Sessanta e Settanta formavano una sorta di sotto-gamma, spesso indicata come "KAD", dalle loro iniziali.

La realtà è che erano sostanzialmente la stessa vettura e i nomi diversi potrebbero essere più onestamente presi come versioni, piuttosto che modelli davvero autonomi.

Ma tant'è, tale era il mercato di allora e la posizione di Opel - leader in Germania fino agli anni Settanta, non dimentichiamolo... - che si poteva permettere di commercializzare la stessa auto con tre nomi diversi!

Certamente in Germania - mercato di casa e più ricco del nostro - ebbero un qualche spazio, ma il successo è ben altra cosa. Io, tanto per dire, non ricordo di averne mai viste una in vita mia, né qui in Italia né altrove.

Il marchio non aiutava, ma lo stile fu forse il problema principale. La prima serie del 1964 era piacevole, ma ancora cercava di imporre in Europa uno stile decisamente troppo americano. Motivo di successo nei decenni precedenti, ma non più in quel periodo. E infatti dopo soli cinque anni, già nel '69 arrivò la seconda serie: cercarono di dare una sterzata soprattutto allo stile, reinterpretandolo in modo più europeo, ma il risultato fu deprimente... immaginate un barcone americano in salsa teutonica e il disastro è fatto.

Con la seconda serie tentarono anche di differenziare in modo più visibile la Diplomat, il modello di vertice, con qualche ispirazione Mercedes-Benz.

Ma non bastò, nel 1977 le KAD chiusero la loro carriera e Opel le sostituì con la Senator, abbandonando di fatto il segmento delle grandi auto di lusso.

 

Terminata la noiosa premessa, ecco la questione: il destino delle ammiraglie Opel avrebbe potuto essere diverso, almeno secondo l'Opel Design Studio.

Siamo a cavallo del 1970, infatti, e un gruppetto di designer Opel inizia già a lavorare ad alcune idee per un'eventuale sostituta dell'ammiraglia Diplomat da poco rinnovata.

Il fatto è che non si tratta di un ordine di lavoro proveniente dai manager di prodotto, per lo sviluppo di un modello approvato. E' piuttosto un esercizio autonomo di immaginazione da parte del Design Studio per fornire prospettive alla direzione aziendale.

L'idea è sganciarsi in modo chiaro dallo stile americaneggiante importato (imposto?) dai designer GM e cominciare a ispirarsi più chiaramente ad uno stile europeo, nei fatti fortemente influenzato da quello italiano a quei tempi.

Herbert Killmer butta giù disegni di questo genere, dove il dinamismo e l'eleganza si staccano decisamente dalle origini e il tratto caratteristico diventa un frontale affusolato e sportiveggiante.

opel_diplomat-c_disegno-Killmer_1969.jpg.038bab623de62f164ff883e619944958.jpg

 

Più che Mercedes, il team sta mettendo nel mirino Jaguar.

E non è una frase tanto per dire; quando traducono i bozzetti in maquette a scala reale, nel febbraio 1972, le mettono direttamente e fisicamente a confronto con una vera Jaguar XJ!

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opel_diplomat-c_1972_vs_Jaguar_lato.jpg.da7cb3fa07fad21437c17f7218ab34ff.jpg

Quello che interessa ai designer Opel in questo confronto, non è ovviamente somigliare realmente ad una Jaguar, ma coglierne lo spirito, verificare che la loro creatura possa essere percepita come una concorrente dell'inglese. E al di là dello stile radicalmente diverso (e anni luce più moderno...), devo dire che per me avevano colpito nel segno!

Uno dei punti fondamentali di sviluppo di questa idea era il frontale e il suo profilo. L'obiettivo era mantenere quell'effetto dinamico che solo Jaguar aveva nel segmento di lusso, con la caratteristica del cofano motore affusolato, il cui segreto era semplicemente l'altezza ridotta sopra il parafango della ruota anteriore.

Un risultato raggiunto in queste maquette totalmente prive di meccanica, ma che avrebbe richiesto l'abbandono dell'avantreno delle KAD, inadatto per ragioni di ingombro.

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Tutto il disegno del frontale è comunque concentrato sull'obiettivo di ottenere un profilo il più basso possibile, fino addirittura allo spostamento completo della calandra sotto al paraurti: roba da coupé!

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Un frontale sportivo e moderno, che i designer avevano interpretato in più forme, realizzate e messe a confronto già un mese dopo, nel marzo del 1972:

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Foto interessante per due aspetti. 

Il primo è la possibilità di apprezzare come cambia radicalmente lo spirito della stessa auto adottando un frontale diverso (seppur pulito e moderno per quei tempi) come quello della maquette a destra.

Il secondo è vedere insieme, già nel '72, due idee di frontali che verranno concretamente sviluppati e poi introdotti su modelli successivi di Opel: quello di sinistra - sportivo e privo di calandra - su Manta B del '75 (e coeva Vauxhall Cavalier) e quella di destra su Rekord E del '77.

 

E' ovvio che purtroppo una Opel così non è mai arrivata sul mercato; ne possiamo facilmente intuire i motivi, sia per la crisi petrolifera che arrivò poco dopo, ma soprattutto per i rischi di portare sul mercato un auto che dirazzava così tanto sia dai canoni del mercato delle berline di lusso, sia da quelli del marchio Opel. La clientela di allora era assai più conservatrice di quello che possiamo pensare oggi.

Peccato, sarebbe stato un bel vedere!

 

 

N.B. Info da Der Zuverlässige (Alt-Opel), foto da Opel Archiv.

Inviato
15 minuti fa, angeloben scrive:

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.

La modernità di quegli scarichi annegati nella parte bassa della coda è davvero notevole. Lo stesso per la pulizia delle luci posteriori.

Inviato
4 ore fa, angeloben scrive:

Non sono mai state molto popolari in generale, e in Italia ancor meno, ma in molti qui sapranno comunque che taaaanto tempo fa Opel aveva le sue ammiraglie di lusso.

Di quelle serie intendo, da rivaleggiare con i grossi calibri di Mercedes e Jaguar, i riferimenti di quegli anni Sessanta-Settanta.

Allora erano meno diffuse certe terminologie commerciali, ma adesso si parlerebbe proprio di Segmento F; berlinoni da 5 metri e passa, accessori esclusivi, cambi automatici, motori 6 o 8 cilindri, anche oltre 5 litri...   (quindi non le "semplici" ammiraglie di Segmento E che tanti marchi - incluso Opel - hanno avuto e manutenuto almeno fino agli anni Novanta).

Per un marchio che oggi deve trovare la sua posizione in un mercato in profonda evoluzione, peraltro all'interno di un gruppo in cui pare rivestire un ruolo di secondo piano, forse sembrerà ancora più strano che avesse non solo una ammiraglia di lusso, ma addirittura che fossero tre!

 

Insomma, sto parlando di Kapitan, Admiral e Diplomat, quelle che tra gli anni Sessanta e Settanta formavano una sorta di sotto-gamma, spesso indicata come "KAD", dalle loro iniziali.

La realtà è che erano sostanzialmente la stessa vettura e i nomi diversi potrebbero essere più onestamente presi come versioni, piuttosto che modelli davvero autonomi.

Ma tant'è, tale era il mercato di allora e la posizione di Opel - leader in Germania fino agli anni Settanta, non dimentichiamolo... - che si poteva permettere di commercializzare la stessa auto con tre nomi diversi!

Certamente in Germania - mercato di casa e più ricco del nostro - ebbero un qualche spazio, ma il successo è ben altra cosa. Io, tanto per dire, non ricordo di averne mai viste una in vita mia, né qui in Italia né altrove.

Il marchio non aiutava, ma lo stile fu forse il problema principale. La prima serie del 1964 era piacevole, ma ancora cercava di imporre in Europa uno stile decisamente troppo americano. Motivo di successo nei decenni precedenti, ma non più in quel periodo. E infatti dopo soli cinque anni, già nel '69 arrivò la seconda serie: cercarono di dare una sterzata soprattutto allo stile, reinterpretandolo in modo più europeo, ma il risultato fu deprimente... immaginate un barcone americano in salsa teutonica e il disastro è fatto.

Con la seconda serie tentarono anche di differenziare in modo più visibile la Diplomat, il modello di vertice, con qualche ispirazione Mercedes-Benz.

Ma non bastò, nel 1977 le KAD chiusero la loro carriera e Opel le sostituì con la Senator, abbandonando di fatto il segmento delle grandi auto di lusso.

 

Terminata la noiosa premessa, ecco la questione: il destino delle ammiraglie Opel avrebbe potuto essere diverso, almeno secondo l'Opel Design Studio.

Siamo a cavallo del 1970, infatti, e un gruppetto di designer Opel inizia già a lavorare ad alcune idee per un'eventuale sostituta dell'ammiraglia Diplomat da poco rinnovata.

Il fatto è che non si tratta di un ordine di lavoro proveniente dai manager di prodotto, per lo sviluppo di un modello approvato. E' piuttosto un esercizio autonomo di immaginazione da parte del Design Studio per fornire prospettive alla direzione aziendale.

L'idea è sganciarsi in modo chiaro dallo stile americaneggiante importato (imposto?) dai designer GM e cominciare a ispirarsi più chiaramente ad uno stile europeo, nei fatti fortemente influenzato da quello italiano a quei tempi.

Herbert Killmer butta giù disegni di questo genere, dove il dinamismo e l'eleganza si staccano decisamente dalle origini e il tratto caratteristico diventa un frontale affusolato e sportiveggiante.

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Più che Mercedes, il team sta mettendo nel mirino Jaguar.

E non è una frase tanto per dire; quando traducono i bozzetti in maquette a scala reale, nel febbraio 1972, le mettono direttamente e fisicamente a confronto con una vera Jaguar XJ!

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Quello che interessa ai designer Opel in questo confronto, non è ovviamente somigliare realmente ad una Jaguar, ma coglierne lo spirito, verificare che la loro creatura possa essere percepita come una concorrente dell'inglese. E al di là dello stile radicalmente diverso (e anni luce più moderno...), devo dire che per me avevano colpito nel segno!

Uno dei punti fondamentali di sviluppo di questa idea era il frontale e il suo profilo. L'obiettivo era mantenere quell'effetto dinamico che solo Jaguar aveva nel segmento di lusso, con la caratteristica del cofano motore affusolato, il cui segreto era semplicemente l'altezza ridotta sopra il parafango della ruota anteriore.

Un risultato raggiunto in queste maquette totalmente prive di meccanica, ma che avrebbe richiesto l'abbandono dell'avantreno delle KAD, inadatto per ragioni di ingombro.

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Tutto il disegno del frontale è comunque concentrato sull'obiettivo di ottenere un profilo il più basso possibile, fino addirittura allo spostamento completo della calandra sotto al paraurti: roba da coupé!

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Un frontale sportivo e moderno, che i designer avevano interpretato in più forme, realizzate e messe a confronto già un mese dopo, nel marzo del 1972:

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Foto interessante per due aspetti. 

Il primo è la possibilità di apprezzare come cambia radicalmente lo spirito della stessa auto adottando un frontale diverso (seppur pulito e moderno per quei tempi) come quello della maquette a destra.

Il secondo è vedere insieme, già nel '72, due idee di frontali che verranno concretamente sviluppati e poi introdotti su modelli successivi di Opel: quello di sinistra - sportivo e privo di calandra - su Manta B del '75 (e coeva Vauxhall Cavalier) e quella di destra su Rekord E del '77.

 

E' ovvio che purtroppo una Opel così non è mai arrivata sul mercato; ne possiamo facilmente intuire i motivi, sia per la crisi petrolifera che arrivò poco dopo, ma soprattutto per i rischi di portare sul mercato un auto che dirazzava così tanto sia dai canoni del mercato delle berline di lusso, sia da quelli del marchio Opel. La clientela di allora era assai più conservatrice di quello che possiamo pensare oggi.

Peccato, sarebbe stato un bel vedere!

 

 

N.B. Info da Der Zuverlässige (Alt-Opel), foto da Opel Archiv.

Frontale a parte, è una Fiat 130 coupe' a 5 porte. 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

Inviato

Oggi condivido un po' di materiale per portare avanti discussioni già avviate.

 

Parto dallo sviluppo di Vectra A del 1988, su cui il buon @PaoloGTC ha fornito molte informazioni e immagini:

 

On 4/8/2020 at 16:55, PaoloGTC scrive:

Tornando alle Vectra "mai nate", abbiamo qui oggi tre differenti maquettes, che rappresentano tre idee differenti, l'ultima delle quali un po' più vicina all'idea finale.

 

Partendo dalla prima, onestamente contento che sia rimasta lì. Non mi piace per nulla. Interessante il fatto che si pensasse anche a delle porte non "avvolgenti", dato che questa maquette suggerisce una soluzione a telarino nero che non sale sul tetto, come fu poi in effetti su auto come la Astra F. Tuttavia, proprio nella finestratura (sicuramente "pulita" in stile Audi 80 '86) trovo il primo problema.

Non apprezzo affatto la mancanza di parallelismo tra quel profilo che corre sulla fiancata collegando le fanalerie e la "pancia" dei finestrini verso il basso fiancata. Sembrano due idee diverse messe insieme in malo modo.

Le maniglie apriporta sembrano già del tipo a filo ma non credo che sarebbero state così moderne: penso fossero semplicemente abbozzate.

I fari posteriori rappresentano un altro problema, troppo striminziti, in stile Kadett 3v, la quale se vogliamo può essere vista per altri aspetti come un embrione di Vectra ma meno appagante. Non mi piace nemmeno il baule discendente con quello smusso che spegne il carattere di una coda più tronca ed altezzosa. Noto l'idea del bi-color in stile 164 o Mercedes "fascionato", ma per me bocciata. E' anche uno strano mix di cose nuove e vecchie... la parte superiore moderna, arrotondata ed aerodinamica, abbinata a certe soluzioni decisamente più obsolete come il disegno delle coppe e quelle fasce gommate applicate sui paraurti, decisamente più adatte ad una Ascona di inizio anni '80 che ad una media per i '90.

 

La seconda: c'è molta Omega nel frontale e quel po' di Kadett in fiancata credo venga dalle coppe più che altro. Strana la lunghissima porta posteriore, piuttosto inutile direi: che senso ha farla aprire così tanto all'indietro? Quella zona non è più utile nell'agevolare l'accessibilità al divano. In questa vista laterale comunque il taglio della coda e del suo paraurti sono veramente molti simili a quelli della Vectra messa in produzione.

 

La terza maquette è quella con la vetratura più simile al modello definitivo, anche se c'è ancora tanta Omega nel frontale, insieme a degli assurdi fendinebbia che si sarebbero rotti al primo "bump" in parcheggio. Ci si sta incamminando verso la Vectra ma a mio parere l'auto non "cammina" ancora bene come quella definitiva. Manca un po' di finezza nel frontale (che mi sembra anche un po' troppo voluminoso, sia davanti che dietro la ruota anteriore) e tutto mi sembra più "baraccone".

In generale comunque sono molto contento di ciò che venne fuori alla fine degli studi. Osservando questi ed altri studi che ho in archivio posso affermare (ovviamente a titolo personale) che la vettura andata in produzione era migliore di tutto ciò che si vede nella design story. Non c'è la maquette che mi fa dire "Ah!!! Se avessero fatto questa...", cosa che invece accade con Vectra B, che trovo molto valida ma per la quale in effetti durante la fase di ricerca erano state fatte delle proposte un po' più "osè" (una delle quali curiosamente molto vicina a quella bella auto che sarà la Serie 3 E46) ma alla fine prevalse l'idea di mixare dei tocchi moderni ed originali come gli specchi collegati al cofano con l'immagine ormai "classica" della berlina che aveva vinto la battaglia nel suo segmento.... il classico pensiero Opel di non voler "spaventare" il cliente fisso.

Cambieranno tutto con la terza serie, la cui "bellezza" (machecaxx...) porterà addirittura alla necessità di cestinare un nome che dopo più di 10 anni era diventato un protagonista nella categoria.

Vectra A 29.jpg

Vectra A 31.jpg

Vectra A 32.jpg

 

Aggiungo qui un paio di maquette appartenenti alle prime fasi di sviluppo; in qualche modo le possiamo associare allo stesso periodo della prima foto del post di Paolo.

In questa prima foto qui sotto, in particolare, è estremamente chiara la derivazione dal concept Tech1 del 1981, il cui muso sbuca infatti lì a sinistra...

ascona2v-tech1-style.jpg.f29155472f6f156cfee745d269c7f5c0.jpg

Le influenze di Ascona C e soprattutto di Kadett E sono ancora fortemente presenti.

 

Maquette "sorella" in chiave tre volumi, ma con alcune variazioni sull'attacco vetratura sul montante A e sul profilo del parafango  (è la stessa foto di Paolo, solo la ripropongo a colori)

ascona3v-tech1-style.jpg.8e214a6f4763b8f9978ac10f85611e8a.jpg

 

Quest'altra maquette qui sotto, invece, potrebbe essere uno step successivo dove entrano ancor più prepotenti i temi dell'aerodinamica, con elementi stilistici più vicini allo stile di Omega:

J-88_3v-omega-style.jpg.b820e035b9dc270852e2efe783ab6e7d.jpg

La fiancata posteriore di Vectra però, sembra già aver preso una strada chiara.

 

Curiosa la varietà di nomi che portavano queste maquette: dallo scontato "ASCONA", a "J-88", che presumo voglia indicare la sostituta della J-Car di Opel per il 1988, fino a "2400" che fu il codice di progetto di Vectra.

 

 

Riporto ancora qui sotto due ulteriori post di Paolo con altre immagini, giusto per dare una visione completa di quello che era venuto fuori.

E in fondo due aggiunte mie...

On 20/7/2020 at 22:30, PaoloGTC scrive:

 

Pronti con i proto col passaruota tagliato :D (e anche l'ipotesi di dividere il vetro della porta posteriore "alla moda vecchia" per rendere completamente discendente almeno una parte dello stesso... cosa che poi non andò in produzione, lasciando una fiancata più pulita ma anche un cristallo che non si abbassava completamente...)

 

 

Per questo a volte dico che in quegli anni il design Opel aveva una potenza di fuoco che non venne utilizzata fino in fondo. I bozzetti degli anni '80  dinamici, aerodinamici e futuristici sono presenti nelle design story di tante Case (credo si sperimentasse più di oggi...) ma parlando di Opel posso dire di aver visto "tante cose belle", grandi e piccole, che non sono state portate avanti.

 

p.s. L'ho già raccontata la curiosa vicenda delle ultime due foto in cui si vede la maquette bianca in galleria del vento? (Chiedo perchè con l'età mi rimbambisco :D )

 

 

Vectra A 33.jpg

Vectra A 34.jpg

20181014_115654.jpg

img431.jpg

Opel Vectra A maquette vento 1.jpg

Opel Vectra A maquette vento 2.jpg

 

On 14/7/2020 at 23:18, PaoloGTC scrive:

Per farmi perdonare (l'OT non l'ho iniziato io ma l'ho portato avanti parecchio) torno al design con un bozzetto (spero di non averlo già postato) della A in cui si vede un posteriore che... non sarebbe stato mica male secondo me. Spoiler a parte.

Il frontale è già lì, ma trovo curiosa la soluzione della fiancata in cui si decide di mostrare solo il montante B facendo sparire quello fra vetro porta e terzo finestrino, come a voler dare un'aria da coupè 2 porte.

Questo potrebbe essere un valido esempio di quanto dicevo l'altro giorno sul design Opel che a volte partiva con slancio ma poi veniva in qualche modo frenato (magari dai piani alti). Un posteriore del genere credo avrebbe completato bene la vettura, meglio dei fari "basic" che sono andati in produzione.

Come se qualcuno in fase di delibera avesse poi detto "ehi, calma...due fanali son due fanali, non esaltiamoci troppo".

Poi per carità, su auto come la Calibra e la Tigra si sono esaltati di più. Magari su una berlina come la Vectra il sentimento era quello di non sconvolgere troppo chi arrivava dall'Ascona (essendo un marchio con parecchi "fedelissimi" proprio per le storiche caratteristiche di affidabilità che li portavano in automatico in Opel quando era ora di cambiare auto, credo che il pensiero di accontentare loro - evitando robe troppo strane - fosse forte almeno quanto quello di cercare nuovi clienti con uno stile più moderno e aggraziato).

 

Vectra A 5.jpg

 

Qui voglio solo aggiungere un bozzetto "fratello" di quello postato da Paolo, semplice variazione sul tema "Vectra cattiva":

opel_vectra_disegno.jpg.591e1e7b702f2b544d85be78866e05a1.jpg

Stesso disegnatore, stessa identica impostazione, cambiano vari dettagli però, tra cui il più interessante per me è quello della fanaleria posteriore in un unico anello a tutta larghezza: forse un po' troppo americana?  A me sarebbe piaciuta comunque...

 

 

 

 

Infine, lasciamo la Vectra per riparlare di questa semi-sconosciuta, che giace nei garage sotterranei dello pseudo-museo Opel:

On 15/4/2020 at 20:03, j scrive:

2010 - Opel Parabolica

studio aerodinamico con CX inferiore 0.20

2010-parabolica.jpg

 

 

Finalmente possiamo aggiungere una foto che ci consente di capire meglio come è questo fantomatico prototipo di Opel "Parabolica" che ha fatto capolino qua e là nella discussione:

opel_parabolica_lato.jpg.14e6f9e6dc02c134be8b9c77f47d9810.jpg

Una "long tail" impressionante, che mi ha sorpreso! 

Non perché non abbia senso (tutt'altro, essendo uno studio aerodinamico), ma semplicemente perché non me l'aspettavo così... tutto qua.

Modificato da angeloben

Inviato
On 27/1/2022 at 20:57, stev66 scrive:

Frontale a parte, è una Fiat 130 coupe' a 5 porte. 

 

 

Forse è per questo che la trovo così bella.

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