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Nardò, la pista Porsche si espande e la Regione espropria La rivolta dei proprietari di terreni e masserie

Al via le procedere per consentire il progetto di espansione del Nardò Technical Center, articolazione di Porsche

 

La pista di collaudo Nardò Technical Center (Ntc) si espande, ma il progetto predisposto dal centro prove neterino, articolazione di Porsche Engineering Group GmbH, finisce per fagocitare le aziende vicine che, in questi giorni, si sono viste recapitare l’avviso di esproprio. Una tegola improvvisa tra capo e collo, secondo gli imprenditori locali. Il piano di sviluppo di Ntc, approvato dalla Regione, prevede la costruzione di altre nove piste (attualmente sono 12), edifici tecnici e amministrativi, una mensa, un parcheggio, un nuovo centro di logistica e manutenzione, una stazione di servizio, un centro di valutazione e check-in, un centro medico e altro ancora. Tutto nella proprietà di Ntc. Ciò determinerà una inevitabile incidenza negativa sul suolo, con depauperamento di preziose risorse ambientali. Un patrimonio verde che, una volta soppresso, dovrà essere in qualche modo ricreato con misure di compensazione previste, però, in gran parte sui suoli privati. Si tratta di aree che la Regione intende espropriare con la formula della pubblica utilità.

La procedura

In molti, tuttavia, si sono chiesti come sia stato possibile attivare l’esproprio per pubblica utilità ai fini di una compensazione dovuta all’ampliamento di un’azienda privata. La risposta sta nella delibera 53 del 31 gennaio 2022, con cui la giunta regionale dispose di «dichiarare il rilevante interesse pubblico del Piano di sviluppo di Nardò Technical Center» e di «promuovere il percorso amministrativo per la sottoscrizione di un accordo di programma», poi successivamente siglato. Si prevede, così, di espropriare 351 ettari di terreno distribuiti nei comuni di Nardò e Porto Cesareo.

 
 
I proprietari non ci stanno

Il provvedimento toccherà 134 proprietari. «È stato un fulmine a ciel sereno», affermano i destinatari delle lettere di esproprio che non intendono rinunciare alle loro terre o assistere inermi alla mutilazione delle proprie aziende. L’esproprio, a sentire gli imprenditori locali, rischierebbe di rivelarsi persino esiziale per numerose attività agricole. Carlo Castellaneta, titolare di Masseria La Grande, storica realtà produttiva del settore caseario con circa 700 capi di bestiame, si dice pronto a gesti eclatanti: «Consegnerò le chiavi dell’azienda a Michele Emiliano». La sua rabbia si associa a quella di tanti altri cittadini pronti ad impugnare il provvedimento regionale dinanzi al Tar. «Con un colpo di mano mi stanno togliendo circa 20 ettari di terreno – spiega Carlo Castellaneta – e questo vorrà dire chiudere i battenti. Non ne sapevo nulla fino a pochi giorni fa. Hanno fatto tutto senza coinvolgerci». Gioconda Polito, tra i 134 titolari dei fondi finiti nella mappa degli espropri, conferma: «C’è stata solo una telefonata, ma tutto è rimasto nel vago. Poi il silenzio fino alla lettera con cui ci hanno comunicato l’esproprio di tutto il nostro terreno adibito ad azienda agricola». 

Il caso politico

Ma il maxi esproprio è diventato anche un caso politico che rischia di tramutarsi in una brutta gatta da pelare per Emiliano. Le opposizioni sono sul piede di guerra, sia nel Consiglio comunale di Nardò sia alla Regione. «Non c’è stato alcun confronto, né a Nardò né a Bari – sostiene il consigliere comunale neretino di Fratelli d’Italia, Alberto Egidio Gatto – e non è stata neppure convocata la commissione urbanistica. Era il 21 settembre del 2022 quando è stato espresso dal Comune un parere di conformità, ma non si è saputo nulla. Come mai non è stato informato il Consiglio comunale? Ho sentito anche il consigliere regionale Antonio Gabellone e neppure lui ne ha mai saputo nulla».

Le opere di compensazione

Il complesso delle opere di compensazione interesserà una superficie di 507,4 ettari con interventi di riforestazione. Da Parte sua, Ntc fa sapere che «sta incontrando già da diverso tempo i proprietari terrieri coinvolti dagli espropri per la realizzazione delle opere di interesse pubblico prevalente (riforestazioni) correlate allo sviluppo del masterplan, per addivenire all’acquisizione delle particelle tramite accordo bonario, in vece che tramite espropriazione» e che «i proprietari contattati rileva un’opportunità positiva in questa cessione fondiaria, perché i terreni non generano valore». L’associazione ambientalista Italia Nostra invoca lo stop della Regione al progetto in autotutela.

https://lecce.corriere.it/notizie/cronaca/23_agosto_27/nardo-la-pista-porsche-si-espande-e-la-regione-espropria-br-la-rivolta-dei-proprietari-di-terreni-e-masserie-c5cc548c-f310-4553-a415-d60ca96a0xlk.shtml

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  • 5 mesi fa...
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Inviato

Un uomo è morto in un incidente sulla pista per i collaudi di Porsche di Nardò, in Puglia

Un collaudatore che stava guidando una moto è morto in un incidente sulla pista per collaudi di Nardò, in Puglia, gestita da Porsche Engineering, una società controllata da Porsche. La moto dell’uomo si è scontrata con un’auto, anch’essa guidata da un collaudatore. Sul posto sono intervenuti i soccorsi medici e le forze dell’ordine. Il conducente della moto è morto sul colpo, mentre quello dell’auto è rimasto lievemente ferito.

 

https://www.ilpost.it/2024/02/21/incidente-pista-collaudi-porsche-puglia/

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  • 1 mese fa...
Inviato

La Regione Puglia ha sospeso il progetto di ampliamento della pista di Porsche a Nardò

Porterebbe circa 450 milioni di euro di nuovi investimenti, ma da tempo viene contestato dalle associazioni ambientaliste e dai proprietari dei territori circostanti

https://www.ilpost.it/2024/03/28/sospeso-ampliamento-pista-porsche-puglia/?homepagePosition=3

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Inviato

Da pugliese e da persona che a Nardò c'è stata tante volte e che ha tanti amici li è semplicemente ridicolo.

In quella zona di puglia c'è un sacco di gente che ci lavora e che non avrebbe occupazione senza quel centro. Centro che tra l'altro è uno dei migliori del mondo.

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Inviato

Se non sbaglio il progetto prevedeva opere di compensazione ambientale ben maggiore rispetto agli impatti individuati.

Poi ci chiediamo perchè gli stranieri non investono in Italia.

Inviato
Cita

da tempo viene contestato dalle associazioni ambientaliste e dai proprietari dei territori circostanti

 

Quando ci sono questi problemi solitamente è perchè i proprietari dei terreni interessati non riescono ad ottenere quello che vogliono (in termini di $$$) e nient'altro....

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Inviato
15 minuti fa, AndreaB scrive:

 

Quando ci sono questi problemi solitamente è perchè i proprietari dei terreni interessati non riescono ad ottenere quello che vogliono (in termini di $$$) e nient'altro....

Probabile, ma forse in questo caso c'è da capirli più che in altri: sbaglio o in quella zona hanno avuto il problema della xylella, bruciando quello che era "l'investimento di una vita" anzi di diverse generazioni passate?

 

 

 

Inviato
51 minuti fa, savio.79 scrive:

Probabile, ma forse in questo caso c'è da capirli più che in altri: sbaglio o in quella zona hanno avuto il problema della xylella, bruciando quello che era "l'investimento di una vita" anzi di diverse generazioni passate?

Si, purtroppo li molti alberi sono stati mangiati dalla xylella

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Inviato

Strano perché Emiliano con la Tav e la Xylella ci aveva visto lungo…

"quello che della valle spende in 1 anno di ricerca io lo spendo per disegnare il paraurti della punto." Cit.

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