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Il futuro dell'Alfa Romeo: trattative di vendita (?)


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Ho letto con attenzione tutto quanto, in religioso silenzio perché l'argomento mi sta a cuore assai.

Come noto, io sono vicino a Fusi, ACS e Bialbero (che in questo topic mi pare non si sia fatto vedere), lo premetto così disinnesco la facile critica “eh ma tu sei di parte come tutti gli alfisti del Giurassico”.

Sì, sono un alfista del Giurassico (e però la 145 me l'ero accattata, curioso di vedere come fosse un'Alfa fatta da Fiat; bene, adesso lo so) e rispondo intanto a chi si chiede “ma a chi la vendono quest'Alfa”. Ti rispondo subito: a me, se la fanno per bene. E a molti clienti, non solo italiani, che oggi comprano Bmw e Audi, se la fanno per bene. A livello concettuale, è facile: basta prendere quello che ha fatto Fiat in 25 anni, farne il “negativo” integrale ed ecco che hai una strategia consona per Alfa. Ragione logica, prima che tecnica: Fiat ha fatto di tutto per distruggere Alfa Romeo e c'è riuscita; se fai l'esatto contrario la risollevi. Se dai un buon prodotto e rispetti il marchio, quel marchio ti fa vendere davvero. Il marchio Alfa Romeo, fuori dalla “nassa” Fiat, ha una potenzialità (anche fuori d'Italia) che soltanto in Fiat non hanno capito; o hanno capito benissimo e per questo si sono impegnati ad infangarlo.

Qualcuno dirà che non è vero, che Fiat non ci ha messo del dolo. Beh, in tal caso forse è peggio: come si dice nel mio ambiente, a volte la colpa è peggio del dolo, perché a volte l'idiozia è peggio della malafede (nella misura in cui, tra l'altro, è assai meno prevedibile e prevenibile). Infatti, se non lo ha fatto apposta, mi chiedo io chi siano questi formidabili imprenditori torinesi. Hanno avuto in regalo un'azienda favolosa, con un livello tecnologico che si sognavano (aveva debiti, sì, ma per l'appunto il bel contrattone che gli hanno fatto firmare i nostri fulgidi governanti di fatto glieli ha detratti dal valore dell'azienda, dunque i debiti li abbiamo pagati noi contribuenti, non la Fiat) e hanno fatto un disastro tale che oggi Marchionne si chiede se Alfa possa sopravvivere.

“Varo Varo, che ne hai fatto delle mie legioni?”

Alfa Romeo, cento anni, praticamente tutti i titoli sportivi vinti, la tecnologia vincente e sopraffina portata alla borghesia negli anni del boom automobilistico, la “miglior fabbrica di auto del mondo” come diceva chi ci lavorava (e questo la dice lunga sulla pasta di cui erano fatti gli uomini Alfa) e come è realmente stata fino agli anni Settanta (oh, all'expo di Montreal l'espressione della “massima aspirazione dell'uomo in fatto di automobili” la realizzò l'Alfa Romeo, non Mercedes o Ferrari). Poi la politica l'ha piegata a fabbricare posti di lavoro invece che auto (e sia pure con un signor progetto, come era Alfasud, ma io la vedo come ACS, era meglio non farla) e a metà anni Ottanta, con una gestione onerosa (come lo è stata la Fiat in altri momenti intendiamoci) per ragioni extraproduttive (la storia delle macchine vendute in perdita non è dovuta la fatto che il prodotto non remunerasse i costi stretti di produzione, ma certo se aggiungi costi fissi fatti di dipendenti e stabilimenti inutili, solo per prendere voti, è ovvio che il bilancio va in rosso: se io assumo cinque segretarie stai sicuro che vado sotto anche se ho clienti e i ricorsi me li faccio pagare) hanno trovato la scusa per fare un regalo agli amici ovini. “Vieni che ti do l'Alfa così te la mangi con le olive, poi ovviamente quando ci sono le elezioni mi dai una mano, muovi le pedine che contano”.

Venticinque anni dopo Alfa Romeo non esiste, è un marchio sulla Punto Veloce (comunque meno veloce della Abarth) e Marchionne dice “mi sono rotto le palle, la chiudo”.

Bene: chi l'ha gestita in questi venticinque anni? Grazie, signor Presidente, non ho altre domande.

La Fiat non la vuole più? Ok, che la vendano. A chiunque, perché chiunque se la prenda oggi dimostra amore per il marchio, cosa che la Fiat ha provato di non avere.

Volesse il cielo (si fa per dire, io sono ateo) che la comprasse VAG. Cosa ci fa? Una cosa semplicissima: rispetta il marchio.

Il marchio è niente, se lo tradisci, è tutto invece se lo rispetti. Il marchio Alfa Romeo è una bandiera: significa il modo migliore di essere italiani, così come la sua distruzione è frutto del modo peggiore di essere italiani. Alfa Romeo per 75 anni è stata un'idea luminosa: il sogno possibile, l'eccellenza tecnologica accessibile, magari con qualche sforzo economico, al ceto medio.

Qualcuno qui (penso a Brothersfan) ha in qualche modo preso in giro la passione degli Alfisti. Gli è stato risposto a tono e non aggiungo niente, se non una domanda: chi prende in giro l'alfismo, definendolo “tragicomico”, si è mai chiesto perché non esiste al mondo una categoria paragonabile di appassionati di auto? Non esistono i bmwuisti, nel senso che diventano audisti o mercedessisti senza problemi. Esistevano i lancisti (e sono solidale con loro, Fiat ha divorato anche Lancia), esistono i ferraristi che sono i tifosi del Cavallino in televisione, ma che per intuibili ragioni non possiedono le vetture. Ecco, forse qualcosa di analogo agli alfisti sonno i porschisti, gente che ha la Porsche e resta fedele al marchio perché è fedele all'idea di auto sottostante. E guarda caso, i porschisti restano fedeli soprattutto al Carrerone, insomma al Maggiolone coupé con lo stesso assurdo schema tecnico da oltre quarant'anni. Perché sarebbero così buffi gli alfisti affezionati allo schema della Giulia o dell'Alfetta? Qualcuno dice: l'acquirente medio se ne frega della trazione posteriore, dei quadrilateri, dell'alluminio. Forse, e immagino che per coerenza non frequenti un forum di appassionati come questo (non vedo perché dovrebbe perdere tempo con tutte queste cazzate). Ma forse l'acquirente medio – come dissi già in altre occasioni – compra i prodotti con una buona immagine. I prodotti con una buona immagine sono quelli comprati da gente che può spendere e può scegliere. La gente che può spendere e può scegliere, o se ne intende perché ha già speso e scelto altre volte, oppure comunque osserva e ascolta il giudizio di chi se ne intende. Quindi alla fine, conta il prodotto: se è valido, chi se ne intende lo compra e avvia la catena che, alla fine della fiera, farà vendere molte macchine.

O qualcuno pensa davvero che chi compra Bmw, Audi, Jaguar, Mercedes e anche Porsche, Ferrari o Lamborghini sia soltanto un coglione pieno di soldi al quale si può vendere anche un Ape Poker con su il Toro infuriato?

La Triade viaggia solo di immagine? E allora perché si rompono tanto le palle a tirare fuori motori nuovi, cambi nuovi, sospensioni nuove, telai nuovi? Sono degli idioti che buttano soldi? Sicuri? E com'è che loro vanno bene mentre quei geni della Fiat – loro sì che sono furbi, loro mica spendono in queste cazzate tecnologiche, tanto al cliente “non gliene frega niente dei quadrilateri”, gli basta che Valentino metta il marchio Fiat, anche quando vince con una Yamaha – hanno perso totalmente il mercato premium? Mistero, eppure sono dei furbacchioni italiani, com'è che non sono riusciti a fregare i clienti? Colpa del destino, cinico e baro. Colpa degli italiani esterofili. Beh, sono italiani anche gli acquirenti, quindi per definizione non meno furbacchioni dei dirigenti Fiat. E come tali, i soldi li spendono con chi vende un prodotto migliore e soprattutto non amano sentirsi presi per il culo da un'azienda che del “va bin parej” ha fatto una mission aziendale: “sai che c'è? mi compro una Bmw, mica te la prendi, tanto per te “va bin parej”, no?”

Allora, io spero che Fiat venda Alfa Romeo. E ho firmato la lettera di Salvetti.

Volkswagen, se non altro, ha dimostrato che per loro non va bin parej. E a me, oggi, tanto basta.

“Egregio Dottor Marchionne, Glielo anticipo sin d'ora e in questa sede, nell'eventualità che qualcuno dei Suoi collaboratori Le riporti gli umori da Internet: venda Alfa Romeo, e non tema di mettersi un concorrente in casa. Se Alfa Romeo torna a fare le Alfa Romeo, come avverrebbe se fosse gestita da un altro gruppo, non farà più concorrenza a Fiat. Farà le macchine che Fiat non fa e non farà mai, per radicale divergenza di mission aziendale. Quindi la venda, senza rimpianti. Ve la pagheranno, i soldi possono esserVi utili. Faccia un regalo alla Fiat, che tanto bene ha condotto fino ad oggi. E faccia un regalo anche a noi. Gliene saremo grati e, come dice Salvetti, magari compreremo una Cinquecento. Come seconda macchina, o anche come unica, sognando una Giulia degna di questo nome.”

Com'è che è stata definita la lettera di Salvetti? Ah, sì: “ridicola”.

Ecco, ridete, fate bene, ho letto che ridere fa bene alle arterie.

Giulia Nuova Super 1300

75 1.8 carburatori

33 IE Imola

145 1.6 TS 16V

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Il termine ancora è fuori luogo. Ovvero non sense.

Nel 2008 l’utile netto è stato di 1.7 MLD di Euro (-16,2% rispetto al 2007, quindi si è chiuso in utile anche il 2007)

Sempre nel 2008 l'ebtida è di 5miliardi, l'ebit di 3,1miliardi

sì, sì, per carità: i numeri li abbiamo letti ma, datili tutti per buoni e privi di maquillage, resta un gruppo ancora pesantemente indebitato e, comunque, per necessità (e cultura dell'attuale management) orientato al taglio dei costi.

In quest'ottica Marchionne ha in Wester l'uomo che deve cavare il sangue dalla rape e, da quel che sento, la sua mission è ovviamente dedicarsi a sfruttare al massimo le potenzialità sinergiche del gruppo Chrysler con Alfa per un possibile sviluppo su auto oltre il C. E' ancora peraltro da capire se il fatto che sia a.d. anche di Abarth e Maserati (un tuner di piccole ed una casa sportiva per auto ad alte prestazioni) significhi davero qualcosa al di là del fatto d'immagine: strutturalmente Abarth è Fiat e Maserati è Ferrari: difficile quindi pensare ad una sinergia vera.

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Malgrado autorevoli pareri diversi preferirei a VAG una Toyota e credo che Alfa abbia proprio quel che potrebbe stuzzicare il supergeneralista costretto a inventarsi la Lexus (ovviamente i cinesi non li calcolerei proprio se non come mercato).

Renyuri, toyota non compra nulla (come gli altri connazionali), avessero voluto fare shopping lo avrebbero già fatto (sono passati di mano vari marchi di pregio,anche recentemente).

loro si vogliono imporre con la loro roba, a costo di creare un marchio dal nulla (ne hanno creati almeno 4).

A sto punto, fantapolitica per fantapolitica che tentino di "intortare" Mazda per far spalmare i suoi pianali+ specialities con Alfa....ford a quanto pare è poco o nulla interessata alle condivisioni di prima coi giapponesi.

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In tal caso non mi spiego come tu possa affermare "chi se ne frega di Arese". Potrei perdermi in lunghissime discussioni sul perché non è accettabile "chi se ne frega di Arese", ma sarei ripetitivo, per cui ti invito a rileggere questo stesso thread con maggiore attenzione, sono molte le cose che ti sono sfuggite.

scusa non ti capisco.......se io ho letto tutte le discussioni deve per forza interessarmi arese?

Be', ha detto che Alfa deve ridimensionare i suoi obbiettivi e dopo qualche giorno giubila Cravero per sostituirlo con Mr. Harald "Less is more" Wester.

sono due giorni che ha avuto questo incarico e gia l'hai fucilato???

Ha sputtanato un modello (la 159) ancora in vendita (ed i concessionari ringraziano)

ti devo essere sincero....la 159 almeno dalle mie zone,è un'auto che tutti elogiano.....ha un'ottima immagine....tutti quelli che hanno espresso un parere su questa macchina non mi hanno mai parlato di peso eccessivo ecc........boh....come dice acs forse la politica sul leasing è palesemente errata ed è stata sbagliata l'impostazione della brera,che è troppo elitaria.....una coupè in stile s3 ci voleva....

E' arrivato a dire che Alfa deve provare di aver diritto di esistere come marchio indipendente.

Mi riporti l'intervista....?

Tragicomicamente? I am glad to contribute to your amusement sir. Would you like some cheese with your red wine? :pz

?

Il tipico consumatore a cui puoi propinare la cacca spacciandola per cioccolato svizzero. Il sogno di ogni imbonitore.

puoi dirmi gentilmente quale telaio del gruppo fiat definiresti una cacca?grazie

O sì che la leggerà, e se non la leggerà personalmente qualcuno dei suoi collaboratori gliene parlerà. E' sufficiente che di quella lettera si parli molto sui media e nei canali giusti. Poi senz'altro quella lettera, direttamente, non sposterà di una virgola il pensiero di Marchionne, ma almeno sarà un ulteriore segnale (insieme ad altri simili arrivati anche da media che fino a ieri gli erano amici e lo incensavano) del fatto che la luna di miele è finita.

:lol:............cioè tu dici che quella lettera firmata da un centinaio di alfisti avrà l'effetto che dici tu???...:lol:

Sono sicuro che c'erano persone come te anche ai tempi dell'uscita della 155, fortuna che non sono stati ascoltati.

che paragoni che fai..........sono sicuro che se la 155 avesse avuto uno stile migliore ,avrebbe avuto vendite nettamente superiori.........anzi no visto che tutti i consumatori entrano in concessionaria e chiedono..:"quest'auto ha i bracci della tipo"?:lol:......"per caso la sospensione posteriore è multilink"?...............:lol:..................

anzi possiamo chiedere direttamente a francesco 147.................

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scusa non ti capisco.......se io ho letto tutte le discussioni deve per forza interessarmi arese?

Tu no, quelli per cui Alfa non è un argomento di discussione da usare come riempitivo quando si è ormai esaurito l'argomento "hai visto che tempo che fa?", forse apprezzano l'importanza per Alfa di mantenere certe radici ed una certa utonomia di pensiero, cosa che a Torino è impensabile.

sono due giorni che ha avuto questo incarico e gia l'hai fucilato???

E' un uomo che ha una missione già nota (non lo dico io, l'ha spiegato lo stesso Wester agli investitori con una bella presentazione di powerpoint). Poi sarei felice di essere smentito, eh.

Mi riporti l'intervista....?

E' stata riportata in questo stesso thread. Vedo che sei distratto ;)

?

Era un modo carino per dire che l'hai fatta fuori dal vaso. Se vuoi te lo traduco.

puoi dirmi gentilmente quale telaio del gruppo fiat definiresti una cacca?grazie

Non hai capito.

:lol:............cioè tu dici che quella lettera firmata da un centinaio di alfisti avrà l'effetto che dici tu???...:lol:

IMHO sì, ma sai, io sono "tragicomico".

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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Renyuri, toyota non compra nulla (come gli altri connazionali), avessero voluto fare shopping lo avrebbero già fatto (sono passati di mano vari marchi di pregio,anche recentemente).

loro si vogliono imporre con la loro roba, a costo di creare un marchio dal nulla (ne hanno creati almeno 4).

A sto punto, fantapolitica per fantapolitica che tentino di "intortare" Mazda per far spalmare i suoi pianali+ specialities con Alfa....ford a quanto pare è poco o nulla interessata alle condivisioni di prima coi giapponesi.

accidenti, anche un auspicio è vagliato! comunque hai storicamente ragione (anche se la storia non si ripete sempre): l'auspicio nasceva dal fatto che finire in mano ai tedeschi ancora non mi sembra digeribile: e poi, sinceramente, quando vedo una Lambo, anche se si fa sempre in Emilia, non riesco più a vederla come un prodotto italiano. Mi dispiace ma l'Alfa o la vedo italiana o proprio non riesco a vederla Alfa: il giap (giustamente anche non Toyota) ha solo il pregio di essere più lontano, meno in rivincita, talmente estraneo da dover rispettare in tutto l'italianità della storia.

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72 minuti di applausi seguiti da unguenti sulle mani spellate.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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