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Accordo tra Azienda e Organizzazioni Sindacali su rinnovo della parte economica del secondo biennio del Contratto Collettivo Specifico di Lavoro (CCSL) Stellantis per i dipendenti del Gruppo in Italia

 
Accordo tra Azienda e Organizzazioni Sindacali su rinnovo della parte economica del secondo biennio del Contratto Collettivo Specifico di Lavoro (CCSL) Stellantis per i dipendenti del Gruppo in Italia
  • Intesa siglata con Fim, Uilm, Fismic, Uglm e AQCFR per il biennio 2025-2026
  • Aumenti salariali per i lavoratori, miglioramento degli indicatori del premio di risultato e ripresa dell’attività del gruppo di lavoro sull’inquadramento sono i punti principali dell’accordo

 

TORINO, 6 Giugno 2025 - Stellantis Italia ha firmato oggi con le Organizzazioni Sindacali Fim-Cisl, Uilm-Uil, Fismic, Uglm e AQCFR l’accordo sulla parte economica del secondo bienno del Contratto Collettivo Specifico di Lavoro (CCSL) siglato l’8 marzo di due anni fa e valevole per il quadriennio 2023-2026. L’intesa ha alla base un forte impegno tra l’Azienda e i sindacati maturato negli anni che, con la firma di oggi, vede riconfermato il sistema partecipativo previsto dal contratto.

 

“Come due anni fa – ha sottolineato Giuseppe Manca, Responsabile HR per Stellantis Italia – le Parti hanno dimostrato un forte impegno per raggiungere l’intesa nello spirito delle relazioni sindacali basate sulla partecipazione che hanno già contraddistinto i precedenti rinnovi del CCSL. Con il contesto nazionale e internazionale che stiamo vivendo, in cui permangono perplessità da parte dei consumatori sui tempi della transizione energetica e incertezze sui passi da compiere a livello europeo per il rilancio del settore automotive, abbiamo trovato insieme le soluzioni per proteggere in modo adeguato gli interessi dei lavoratori garantendo al contempo la competitività dell'Azienda nel Paese”.

 

I punti centrali dell’accordo riguardano aumenti salariali per i lavoratori, miglioramento degli indicatori del premio di risultato e ripresa dell’attività del gruppo di lavoro sull’inquadramento. 

 

In particolare, sul fronte salariale, l’aumento medio previsto è di circa 135 euro nel biennio e ci sarà inoltre l’erogazione di due somme una tantum dell’importo di 240 euro lorde ciascuna, a giugno 2025 e ad aprile 2026. Si tratta di cifre che si sommano a quelle già erogate nei due anni precedenti nell’ambito dell’accordo di rinnovo siglato l’8 marzo 2023.

 

Stellantis ha inoltre rimodulato la definizione degli indicatori del nuovo premio di risultato introdotto nel 2023, eliminando la soglia per il pagamento del free cash flow mondo, cioè il flusso di cassa generato dall’azienda dalle sue attività operative. Sul fronte dell’inquadramento, il gruppo di lavoro già costituito formulerà una proposta per definire e premiare specifiche professionalità e competenze sulle tre aree professionali, a partire da coloro che lavorano sulle linee produttive, al fine di istituire, in occasione del prossimo rinnovo contrattuale, un elemento economico sperimentale sulla base di criteri oggettivi e misurabili.

 

Per Stellantis l’accordo siglato oggi con le Organizzazioni Sindacali firmatarie è un ulteriore tassello per rafforzare, anche attraverso la partecipazione di tutti i propri dipendenti italiani, l’impegno a diventare un’azienda tecnologica di mobilità sostenibile.

 

  • Grazie! 1

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Termoli, addio al reparto Fire

16 giugno 2025: una data che - purtroppo - entrerà negli annali dell'auto italiana. Lunedì prossimo, infatti, verrà smantellato un pezzo storico della nostra industria: Stellantis ha comunicato alle organizzazioni sindacali la chiusura definitiva del reparto che a Termoli ha prodotto per decenni il Fire: un propulsore che ha segnato, come ben pochi altri, le capacità tecnologiche e innovative della Fiat. "Si chiude una pagina importante della nostra storia, un reparto che ha visto passare generazioni di lavoratori, impegno, sudore e orgoglio", ha scritto la Uilm in una comunicazione inviata ai lavoratori della fabbrica molisana. 

Dal 1985 a oggi. La Uilm ha voluto ricordare anche la storia del propulsore. La produzione del Fire (acronimo di Fully Integrated Robotized Engine) inizia nel 1985 con una cerimonia alla presenza del presidente dell'allora Fiat, Gianni Agnelli, e del presidente della Repubblica, Sandro Pertini. Vittorio Ghidella è al timone della Casa torinese e, soprattutto, è l'epoca del rilancio successivo alla crisi conclusa con la marcia dei Quarantamila: un periodo di grande fermento ingegneristico a Torino e di importanti innovazioni sul fronte sia del prodotto auto, sia delle tecnologie. E il Fire è proprio una di queste. Frutto del lavoro di una squadra di tecnici guidata dall'ingegnere Stefano Iacoponi, sostituisce il motore 903/100 risalente agli anni 50.

Una leggenda. Più compatto, più leggero, più semplice da assemblare e, ovviamente, al passo con i nuovi tempi, il Fire è in linea con la necessità di garantire migliori prestazioni, consumi ridotti e maggiore affidabilità per le utilitarie al centro della gamma Fiat. In 35 anni, Termoli ha sfornato circa 23 milioni di propulsori per modelli non solo Fiat (Panda, Punto, Uno, 500 per citarne solo alcuni), ma anche Alfa Romeo, Lancia e Jeep. Dopo la fine della produzione nel 2020, il reparto era stato convertito per attività legate al motore FireFly, ma da lunedì cesseranno anche le ultime operazioni. La Uilm segnala che "nei prossimi 30-45 giorni potrebbero esserci attività residue con il coinvolgimento di alcuni lavoratori", ma conferma l'impegno per il rilancio della fabbrica molisana: "Dopo il rinnovo contrattuale, il nostro obiettivo è portare nuove produzioni a Termoli per garantire futuro e dignità al territorio". Dal 2026, il sito produrrà 300 mila cambi eDCT per auto ibride, mentre non si sa ancora nulla del progetto per la realizzazione di una "gigafactory" in capo ad Automotive Cells Company. 

 

Ma il 1.0 delle Pandine e 500 da dove arriverà?

E comunque di soli cambi eDCT un sito del genere non ci campa.

 

Modificato da Graziano68dt

Nell'automotive nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si ricarrozza.

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Penso si parli della linea che assemblava il Fire a cui dal '20 è stato assegnato anche il FireFly (che comunque ha una linea sua), ma che ora smetterà di produrre sia l'ultimo Fire (1.4 95cv per Turchia) sia i FireFly. La famiglia FF continuerà ad essere assemblata comunque, tra l'altro non si capisce se intendono l'N3 o i T4.

E infatti sti premi Pulitzer hanno cancellato dal titolo "e Firefly".

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1 minuto fa, Kay195 scrive:

Penso si parli della linea che assemblava il Fire a cui dal '20 è stato assegnato anche il FireFly (che comunque ha una linea sua), ma che ora smetterà di produrre sia l'ultimo Fire (1.4 95cv per Turchia) sia i FireFly. La famiglia FF continuerà ad essere assemblata comunque, tra l'altro non si capisce se intendono l'N3 o i T4.

E infatti sti premi Pulitzer hanno cancellato dal titolo "e Firefly".

Infatti io mi ricordavo che anche Olivier Francois all'annuncio della 500 ibrida a giugno 2024, avesse parlato del motore assemblato in Italia a Termoli.

Per me dismettono i motori T3/T4 e restano solo i 1.0 aspirati per portare avanti le produzioni di 500/pandina.

 

Comunque aspettiamo il meet con le parti sociali e stellantis, le premesse ad oggi tra questa notizia e il ritardo di giulia/stelvio STLA non sono buone..

Nell'automotive nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si ricarrozza.

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6 minuti fa, Graziano68dt scrive:

Infatti io mi ricordavo che anche Olivier Francois all'annuncio della 500 ibrida a giugno 2024, avesse parlato del motore assemblato in Italia a Termoli.

Per me dismettono i motori T3/T4 e restano solo i 1.0 aspirati per portare avanti le produzioni di 500/pandina.

T3 non lo fanno più in UE, T4 fino a quando non dimettono Tonale continueranno a farlo, idem N3 per Pandina e 500i

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3 minuti fa, Kay195 scrive:

T3 non lo fanno più in UE, T4 fino a quando non dimettono Tonale continueranno a farlo, idem N3 per Pandina e 500i

Io credo che il T4 di Tonale sia arrivato alla sua fine, anche perchè al Tonale così come lo conosciamo gli resta se va' bene 18/24 mesi di commercializzazione.

Tempo che fanno un po' di scorte del 1.3/1.5 T4, e il modello verrà ritirato.

Anche perchè ormai gli altri modelli(tipo/500x/renegade/compass) sono fuori produzione o in fine serie.

 

Resta da capire se questo sito vedrà altro oltre ai cambi eDCT(che presumo si sposterano da Mirafiori a Termoli?) ed il 1.0 gse aspirato...

Io spero si ravvedano e decidano di portare la linea dei 1.2/1.6 exPSA, altrimenti non ci vedo un gran futuro...

  • Mi Piace 1

Nell'automotive nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si ricarrozza.

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A Termoli c'è anche la linea del 2.0 T4 di Giulia e Stelvio che sono ancora in commercio al di fuori dell'Italia. Si tratta di vedere con i nuovi piani se saranno quelli i motori PHEV e MHEV, altrimenti per Termoli si metterà molto male. Idem per il V6. 

  • Grazie! 1

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