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"Mi spezzi il cuore" - Fiat impacchetta le auto straniere dei suoi impiegati (marketing)


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Trovo il tuo pensiero molto inquietante: secondo te uno dovrebbe comprare obtorto collo un prodotto che non vuole, pur di dare lavoro a dipendenti di una azienda che la crisi, ma sopratutto una cloaca politica manifestamente inadatta, sta letteralmente mandando a casa (o spingendo al suicidio in altri casi) nel più assoluto menefreghismo? Quindi di pagare tasse altissime a fronte di servizi scarsissimi, e poi di auto-tassarsi ulteriormente per comprare un prodotto inadatto, in modo da sopperire ad un sistema paese palesemente impreparato ad operare in un'ottica di economia globalizzata.

Una logica di assistenzialismo estremo che è la causa per cui in questo paese, di fronte a problemi sistemici, ci si mette una pezza dietro ad un'altra, invece di porvi rimedio aggiustando i fondamentali.

Prima o poi quella logica può avere solo un epilogo logico...che è sotto gli occhi di tutti.

Ora non confondiamo Fiat con il governo...

Il mio pensiero, molto semplicemente, è che, se avessimo tenuto in considerazione il beneficio di acquistare prodotti di aziende italiane, in molti settori, non solo l'automotive, come teniamo conto di altre esigenze, ora, forse, avremmo un'industria nazionale pari a quella francese o a quella tedesca.

Piaccia o no, se in Europa ci guardano dall'alto in basso, in parte, è anche colpa del fatto che ciò che facciamo non è ritenuto valido quanto quello che viene fatto fuori: gli italiani, da questo punto di vista, sono sempre stati provinciali.

Forse, ora è arrivato il momento di riflettere su questo e darci più fiducia, anche se non la meritiamo in pieno, per il momento.

Imho, obviously.

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Trovo il tuo pensiero molto inquietante: secondo te uno dovrebbe comprare obtorto collo un prodotto che non vuole, pur di dare lavoro a dipendenti di una azienda che la crisi, ma sopratutto una cloaca politica manifestamente inadatta, sta letteralmente mandando a casa (o spingendo al suicidio in altri casi) nel più assoluto menefreghismo? Quindi di pagare tasse altissime a fronte di servizi scarsissimi, e poi di auto-tassarsi ulteriormente per comprare un prodotto inadatto, in modo da sopperire ad un sistema paese palesemente impreparato ad operare in un'ottica di economia globalizzata.

Una logica di assistenzialismo estremo che è la causa per cui in questo paese, di fronte a problemi sistemici, ci si mette una pezza dietro ad un'altra, invece di porvi rimedio aggiustando i fondamentali.

Prima o poi quella logica può avere solo un epilogo logico...che è sotto gli occhi di tutti.

Invece credo che il problema dell'Italia sia esattamente opposto. Sottovalutare che ogni gesto e scelta personale, anche quello apparentemente più insignificante come comprare un auto straniera quando non ce ne sarebbe alcuna necessità, contribuisce a rendere il paese debole e più povero. Tutti pensano che la colpa sia sempre degli altri e che in proprio non ci si possa fare nulla. Ognuno è libero di comprare l'auto che vuole ovviamente, ma non di dire che questo non abbia conseguenze economiche e sociali. Certamente non aiuta a migliorare i nostri servizi o il nostro mondo del lavoro portare i nostri soldi ad aziende estere che non ci pensano neanche di reinvestirne neanche una piccola parte in Italia.

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Trovo il tuo pensiero molto inquietante: secondo te uno dovrebbe comprare obtorto collo un prodotto che non vuole, pur di dare lavoro a dipendenti di una azienda che la crisi, ma sopratutto una cloaca politica manifestamente inadatta, sta letteralmente mandando a casa (o spingendo al suicidio in altri casi) nel più assoluto menefreghismo? Quindi di pagare tasse altissime a fronte di servizi scarsissimi, e poi di auto-tassarsi ulteriormente per comprare un prodotto inadatto, in modo da sopperire ad un sistema paese palesemente impreparato ad operare in un'ottica di economia globalizzata.

Una logica di assistenzialismo estremo che è la causa per cui in questo paese, di fronte a problemi sistemici, ci si mette una pezza dietro ad un'altra, invece di porvi rimedio aggiustando i fondamentali.

Prima o poi quella logica può avere solo un epilogo logico...che è sotto gli occhi di tutti.

Imho la libera scelta è sacrosanta. Ognuno deve prendere quello che preferisce, per capirci, a me le menate tipo buy american con la stars and stripes che mi svolazza sullo sfondo fa sorridere. Direi che comunque la trovata era decisamente abbastanza soft, per qualsiasi altro marchio o prodotto la soglia di attenzione alla cosa sarebbe durata 36 secondi netti.

E questo è un discorso che posso anche condividere, però a mio avviso, il resto del ragionamento pecca un po’ perché è troppo generalizzato.

Se il sistema paese è arrivato a un punto in cui non riesce nemmeno avvicinarsi agli standard dei paesi confinanti è anche perché tutti hanno contribuito in maniera determinante.

Io non credo più alla favola del piccolo imprenditore buono che viene schiacciato dello stato corrotto, perché, anche se purtroppo capita, non riesco a dimenticare che, nel suo piccolo, questo signore, negli ultimi 50 anni, si è comportato esattamente allo stesso modo del tanto insultato gruppozzo.

Se lavorava poi nell’indotto, a volte realizzava componenti con una qualità che avrebbe fatto cadere i coglioni pure a un cinese, tanto venivano restatati del quadro fiat che dietro conguaglio, possibilmente in monete d’oro (vero, confermato da chi pagava), dava l’ok senza troppi problemi.

Il gruppozzo aveva mercato protetto e finanziamenti? Il piccolo imprenditore mediamente pagava le tasse a sentimento e spesso aveva una buona quota di dipendenti in nero. Per difendere il piccolo orticello, naturalmente era legato a qualche associazione di categoria o partitino ben radicato nel territorio, fattore che aiutava molto bene nelle commesse.

Per lo stato la situazione non era nemmeno troppo scomoda. Dando soldi alla fiat e a molte altre grandi aziende del nord, risolveva a buon mercato il problema del lavoro in molte aree del sud di fatto senza programmare nulla e deportando (questa è la parola giusta) interi paesi. Il passo successivo sono le famigerate fabbriche costruite nel nulla, senza infrastrutture intorno e con produttività vergognose, ma che erano comodissime per la pace sociale.

Alcuni illuminati imprenditori famosi per le fondazioni culturali e attività benefiche negli ultimi 70/80 anni hanno talmente riempito di merde varie il lago d’Ora (prima con il tessile, poi con le cromature) da farci entrare nel classifica mondiale dei peggiori disastri ecologici mondiali di tutti i tempi. Poi c’è stata la crisi, loro hanno delocalizzato e il tentativo di bonifica ce lo stiamo pagando noi caro e salato. I soldi pubblici spesi in quel modo puzzano di meno?

Gli ovini hanno fortune all’estero? Conosco un signore che quando andava a lavorare in moto voleva dire che andava a fare la raccolta del nero da artigiani piccoli imprenditori, che poi versava all’estero tramite banca compiacente, tanto nessuno controllava. Al di là dell’entità del conto in banca, qual’è la differenza di comportamento?

Gli operai sono vittime di questa situazione? Imho in parte: per decenni nei grandi gruppi i più furbi hanno fatto esattamente il cazzo che volevano dietro il paravento di certi sindacalisti, mentre altri si spaccavano la schiena. Questi furbacchioni magari avevano la seconda attività (che poi era la prima) direttamente collegata al proprio lavoro, con relativi alleggerimenti di materiali ecc.. ecc..

Naturalmente quadri e dirigenti di qualsiasi ditta facevano lo stesso con il mercato parallelo delle consulenze.

Questi comportamenti non hanno fatto altro che bruciare le risorse pensando solo ed esclusivamente al presente, tanto andava bene a tutti. Si è creato un benessere diffuso su basi terribilmente labili, infatti come abbiamo visto è crollato tutto.

Paradossalmente questo è la prima volta in cui si è deciso di affrancarsi da certo assistenzialismo, non per buon cuore ma perché non conviene sul lungo periodo e le critiche sono sempre le stesse.

Poche palle, facciamo tutti le verginelle, ma di questo sistema malato in qualche moto abbiamo beneficiato tutti, nessuno escluso, e finché non ci siamo ritrovati il cetriolone, non abbiamo chiuso un occhio ma tutti e due. Faceva comodo, ma si son condannate almeno due generazioni a venire.

Modificato da Cosimo

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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Invece credo che il problema dell'Italia sia esattamente opposto. Sottovalutare che ogni gesto e scelta personale, anche quello apparentemente più insignificante come comprare un auto straniera quando non ce ne sarebbe alcuna necessità, contribuisce a rendere il paese debole e più povero. Tutti pensano che la colpa sia sempre degli altri e che in proprio non ci si possa fare nulla. Ognuno è libero di comprare l'auto che vuole ovviamente, ma non di dire che questo non abbia conseguenze economiche e sociali. Certamente non aiuta a migliorare i nostri servizi o il nostro mondo del lavoro portare i nostri soldi ad aziende estere che non ci pensano neanche di reinvestirne neanche una piccola parte in Italia.

Oltre ad essere favorevole al km0,

Sia in termine automobilistico che di provenienza della merce :D

Ritengo pero' che il punto sia un altro: se troppa gente fa' scelte disinformate & irrazionali (che poi spesso si rivelano anche sbagliate: mutui per il 95% della casa, o auto tedesche perche' mantengono il valore dell'usato, tanto per dirne due a caso) allora e' inevitabile che poi le cose vadano male......

Le mie due auto attuali non sono italiane, ma il punto non e' questo.

Il punto e' che la scelta e' stata assolutamente consapevole e razionale.

P.s. Di conseguenza sono soddisfatto e "in attivo"

Cita

7:32 : Segni i punti coglionazzo !

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Capisco che il "caso personale" lascia il segno e questo vale per qualsiasi prodotto.

Ma forse bisogna ragionare in termini un po' più macro, perché a quel punto si scopre che GM ha dovuto richiamare 1 milione e mezzo di auto perché il blocchetto della chiave di accensione era troppo lasco e se uno aveva un portachiavi un po' pesante la macchina poteva spegnersi. In moto. Difetto peraltro (dicono) presente da 10 anni e che GM ha riconosciuto solo dopo 13 incidenti.

a quel punto si scopre anche che le statistiche, ad es. Home - Car Reliability Index | Reliability Index | How reliable is your car?

non danno affatto la fiat come fra le casi peggiori, anzi alla pari con marche ritenute migliori ed oltretutto le riparazioni tendenzialmente costano meno

in generale, come è stato detto Fiat permea le esperienze degli italiani,

di conseguenza dal momento che tutte le auto si guastano è molto più probabile

trovare un italiano che abbia avuto un guasto su una fiat che non su un altra auto,

però una persona razionale dovrebbe arrivare a tenerne conto.

il problema è che sovente invece capita di trovare chi fà rifeirmento e guasti e difetti del tutto immaginari sulle fiat

e anche chi scusa la marca estera per i problemi.

Probabilmente mi sono spiegato male.

Riproviamo.

1. So bene che tutte le auto si possono guastare. Ci può essere il modello o il motore più "sfortunato" ma, in generale, si è arrivati a un quadro di qualità e affidabilità globalmente buono.

2.Vero anche che, per la legge dei grandi numeri, se in Italia circola un numero più importante di Fiat rispetto ad altri paesi i casi di guasto documentati sono in numero maggiore.

3. Che le riparazioni e i ricambi su auto italiane costino meno è, solitamente, vero.

TUTTAVIA:

1. Rimanendo nell'ambito dei casi miei personali, la casa automobilistica con cui sono stato più sfortunato è stata Fiat (insieme a Ford). Ora, se nel momento in cui ho una bravo aziendale che comincia a battere in testa o ha la pompa del gasolio andata mi si viene a citare i richiami o i guasti documentati delle altre case io mi sento preso in giro. Ribadendo che quanto dico è mia sfiga personale io, alla prova pratica, ho avuto problemi grossi e ripetuti esclusivamente su auto italiane e tutte post 2009. Non fa statistica? Prendo atto ma, ribadiscono, io auto fca o auto di altre case che mi creino problemi di quel tipo non ne compro più. E non le consiglio in giro.

2. Infatti anche io guardo vari articoli, anche stranieri, sull'affidabilita e sottoscrivo il fatto che fiat è assolutamente nella media. Ma non al top. Infatti, quando é stato il momento non ho preso una polo o una a1 ma una jazz.

3. Mi interessa relativamente poco che le riparazioni costino meno. Mi interessa che siano necessarie il meno possibile...

Al conformismo l'ironia fa più paura d'ogni argomentato ragionamento.

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Ok, il tuo punto è chiaro: non fai statistica per il mondo ma per te stesso la fai. Detto questo: cosa c'entra con l'argomento? :D

There's no replacement for displacement.

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Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

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Imho la libera scelta è sacrosanta. Ognuno deve prendere quello che preferisce, per capirci, a me le menate tipo buy american con la stars and stripes che mi svolazza sullo sfondo fa sorridere. .

Ma nessuno, nonostante si tenti di buttarla sempre lì, vuole abolire la libertà di scelta.

Ma così come si dice "voglio essere libero di comprare quello che voglio", io rispondo "e io voglio essere libero di dire se per me fai bene/male".

Che nella patria del bidet, spesso il concetto di libertà é asimmetrico. Se ne traggo vantaggio, W la libertà. Se no, eh no, lasciamo stare, stai zitto, a certe gente dovrebbero togliere i diritti civili.....

Il punto e' che la scelta e' stata assolutamente consapevole e razionale.

"

raccontala giusta....altro che razionale, ti sei gasato e hai fatto un colpo di testa :mrgreen:

- - - - - - - - - - AGGIUNTA al messaggio già esistente - - - - - - - - - -

Autarchia portami via... :§

tra autarchia (che era ben altra roba, visto che mica avevi tante scelte) e "tutto purché non sia roba italiana" c'è la giusta via di mezzo. Che è quella che si suggerisce.

allargando dalle auto, è la stessa storia di "piccolo negozio vs. Supermercato". Tutti a berciare che gli iper portano via lavoro, che i piccoli chiudono, che gli artigiani spariscono....e poi la domenica pomeriggio sono tutti in fila al Carrefour o al LeRoy Merlin "perché costa meno e c'è più scelta"...e il piccolo negozio lo salvi qualcun'altro che a me fa fatica.

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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...

Io non credo più alla favola del piccolo imprenditore buono che viene schiacciato dello stato corrotto, perché, anche se purtroppo capita, non riesco a dimenticare che, nel suo piccolo, questo signore, negli ultimi 50 anni, si è comportato esattamente allo stesso modo del tanto insultato gruppozzo.

...

Poche palle, facciamo tutti le verginelle, ma di questo sistema malato in qualche moto abbiamo beneficiato tutti, nessuno escluso, e finché non ci siamo ritrovati il cetriolone, non abbiamo chiuso un occhio ma tutti e due. Faceva comodo, ma si son condannate almeno due generazioni a venire.

La generalizzazione era voluta in modo da non entrare in uno spippolone troppo articolato, ma visto che hai sfondato la porta mi allargo un attimo :D

Difficile non essere d'accordo con molte delle tue osservazioni. Aggiungo anche la trovata in anni più recenti di sostituire alla manovalanza deportata dal sud, quella degli immigrati clandestini che il governo preferiva far entrare a lavorare illegalmente ed in nero in modo da offrire l'ennesima pezza: manovalanza (illegale ma implicitamente sponsorizzata dalle politiche del governo dell'epoca) a basso costo, invece di riforme di sistema che conducessero all'abbassamento delle tasse in modo da permettere alle imprese di essere competitive con le omologhe estere (quello che invece hanno fatto i governo di alcuni paesi vicini, oltre a spingere per produzioni a più alto valore aggiunto).

Piccola parentesi: ti ricordo che anni fa non esistevano leggi specifiche contro l'inquinamento. Ho visitato pochi mesi fa una fabbrica di viti&bulloni per il settore aerospaziale: era in mezzo al paese, ma proprio in mezzo, con le vasche di cromo, arsenico e quant'altro...ma aveva i permessi di quando l'hanno fatta 30 anni fa! Oggi sta spostando la produzione fuori perché certe cose non sono più permesse. Mettici anche che le aree dove certe fabbriche insistono erano infinitamente meno popolate e si capisce la genesi di certe cose.

l'imprenditore ha cominciato a fare le cose che hai menzionato tu, in modo diffuso, verso la fine degli anni 70: non è una coincidenza che siano esattamente gli anni in cui il debito pubblico iniziava la sua cavalcata e lo stato iniziava a tassare a manetta (contributi obbligatori al fondo pensione, ecc). È in quegli anni che si costruivano le cattedrali nel deserto con i soldi delle tasse che venivano spremute dagli imprenditori. È li che si è inserita la logica del "se lo stato mi frega io mi devo arrangiare"; logica costante ed immutata dalla notte dei tempi.

Da li all'assistenzialismo sfrenato verso il sud con tutte le distorsioni socio-economiche e corruzione diffusa che si è venuta a creare come conseguenza di questa pioggia di denari a babbo-morto, il passo è stato breve (un amico fraterno di Lecce che ha 3 ristoranti e bar mi dice che il suo nemico principale è lo stato. Non riesce a mettere in regola la metà dei suoi dipendenti perché questi non vogliono; ci guadagnano di più a prendere il sussidio xyz + nero che quanto prenderebbero con lo stipendio - tasse. E lui vorrebbe fortemente, anche perché simultaneamente si trova poi ricattato dagli stessi dipendenti che minacciano denuncia e sguinzagliano i sindacati quando se ne vogliono andare con lauta buonuscita, o perché in un caso li ha beccati a rubare).

Sulla tua analisi dell'imprenditore buono sparito, ti dirò che se fossero contenti della situazione non delocalizzerebbero in Austria, Svizzera, Slovenia...pagando tasse simili o maggiori, SENZA EVADERE (e qui sta la cartina tornasole), ma ricevendo servizi congrui e la certezza del quando normativo legale e fiscale.

D'altronde, dubito ti sia sfuggita la dichiarazione del ministro dell'economia (del governo Letta se ricordo bene, non del satanico evasore/puttaniere/maledituttiimali Berlusconi) che dichiarava esplicitamente ed apertamente pochissime settimane fa che l'evasione fiscale esiste in mogli casi per motivi di sopravvivenza imprenditoriale. Se lo dice lui, un motivo giustificato di certi comportamenti ci sarà.

Alcuni imprenditori ci hanno marciato? Ne ho conosciuti anche io di figli di buona donna...ma la stragrande maggioranza di quelli che ho conosciuto (>90+% sinceramente), non rientra in questa categoria.

Vedi, sono figlio di una persona che non ha mai voluto piegarsi a certe logiche ne' chinare la schiena e anche dopo essere stato fregato da una "grande impresa" ha preferito ammazzarsi di lavoro per tre anni pur di pagare fino all'ultimo fornitore e fino all'ultimo dipendente e fino all'ultimo centesimo di tasse (molte non dovute da quello che mi diceva) e chiudere quella specifica azienda. Poteva semplicemente dichiarare bancarotta e tirarci una riga sopra, ma diceva qualcosa sul non poter accettare di infangare l'onorabilità del nome suo e di suo padre.

Dopodiché, ha preferito spostare il fuoco delle sue attività imprenditoriali fuori dai confini di un paese che non riconosceva più.

Per cui, comprenderai che certe cose mi sono tutto fuorché estranee.

Modificato da RVC
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