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Messaggio aggiunto da J-Gian,

 

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Inviato
2 ore fa, maxsona scrive:

 

Quando devi recarti sul posto di lavoro per portare a casa la pagnotta, e vivi fuori dalle città servite in modo capillare dai mezzi pubblici, si fidi che l'auto diventa vitale. 

E basta con 'sta bugia disonesta della necessità VITALE dell'automobile privata! Vitale significa che se non ce l'ho sono MORTO.

L'automobile privata è comoda, è molto comoda, ma la cosa finisce lì.

Anche dove manca il TPL non c'è posto di lavoro che non possa essere raggiunto a piedi, in bici o con una moto, se proprio serve coprire distanze lunghe. E' più scomodo? Certo che è più scomodo! Ma chiamiamo le cose col loro nome e dibattiamo su quello, invece di dramatizzare per sviare all'infinito. Metterci mezz'ora in più per andare in un posto può essere sgradevole, ma non è letale.

Scusate ma non sopporto più la disonestà intellettuale di mandare nel fango il dibattito sulla mobilità mascherando da necessità primarie quelle che sono solo abitudini e comodità.

 

E per favore risparmiamoci i soliti casi limite dei poveri bambini che dalle foreste non possono raggiungere le scuole, la vecchietta inferma, quello costretto a vivere sulla punta del monte... la stragrande maggioranza degli usi dell'automobile come strumento di mobilità personale è al di fuori di qualsiasi caso di vera necessità, vediamo di non nasconderli dietro chi ha bisogno veramente.

Soprattutto perché in una bella fetta di contesti il TPL è carente solo perché la gente se ne fotte e guarda solo al proprio.

There's no replacement for displacement.

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Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

Inviato

Mi spiace, ma a volte hai un pensiero un po’ tanto metropolicentrico. Ma è comune.

 

Viviamo in città grandi, in pianura, e pensiamo che tutto il mondo sia così.

 

O auspichiamo le Arcology (cit.) da milioni di persone in mezzo al nulla assoluto dove effettivamente possiamo eliminare de botto l’auto privata.

 

O magari iniziamo a essere più flessibili.

 

Ok TPL dove la densità abitativa è alta/altissima.

 

Altrove lasciamoli sta benedetta auto privata che tanto sul totale saranno lo zero virgola dello zero virgola.

 

Ah, senza dimenticare che nelle grandi città (Milano…ma anche Parigi, Londra) tanti non è che fanno i pendolari perché snob. Ma perché non posso permettersi di comprare casa vicino.

 

A meno che non passiamo sia figo mettere su famiglia in un monolocale, come i nostri nonni.

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  • Grazie! 1

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

Inviato
1 ora fa, maxsona scrive:

 

Quindi, che facciamo? Spostiamo milioni di persone invece di offrire incentivi per permettere di cambiare un'auto a chi, magari, la terrebbe volentieri, ma che le istituzioni hanno deciso non essere più accettabile? Nemmeno Orwell, credo, avrebbe immaginato qualcosa del genere.

Credo che la linea sia segnata.

Auto ridotte della metà,  nomadismo abitativo per seguire il lavoro per chi non si può  permettere l'auto.

Che in Italia significa anche fine della casa di proprietà ( che non dimentichiamo a livello europeo è un anomalia ).

"Non possederete nulla e sarà  bellissimo lo stesso " ( cit. )

 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

Inviato
4 minuti fa, TonyH scrive:

Altrove lasciamoli sta benedetta auto privata che tanto sul totale saranno lo zero virgola dello zero virgola.

 

Sono pure anni che chiarisco che non ho in testa abolizioni totali, ricollocazioni forzate e aberrazioni del genere... non è che posso mettere il disclaimer ogni volta 😬

Qui stiamo parlando di sovvenzionare pesantemente la mobilità privata pagando con risorse pubbliche la conversione elettrica del circolante senza affrontare manco per sbaglio un cambio di abitudini.

Siccome, ad oggi, la mobilità privata sguazza in un mare di abusi... già stiamo facendo una fatica bestia ad arginare i danni dei decenni precedenti, doverci pure mettere dei bei soldi per reiterarla uguale... anche no.

 

Peraltro quelli lontani dalle città sono pure quelli per i quali il profilo d'uso dell'auto elettrica è più problematico e al tempo stesso meno vantaggioso per la collettività... per cui non solo sono gli ultimi a cui andrei a toccare l'auto, ma ancor di più sono gli ultimi per cui mi farei pensieri di convertirli all'elettrico.

There's no replacement for displacement.

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Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

Inviato
Adesso, stev66 scrive:

Credo che la linea sia segnata.

Auto ridotte della metà,  nomadismo abitativo per seguire il lavoro per chi non si può  permettere l'auto.

Che in Italia significa anche fine della casa di proprietà ( che non dimentichiamo a livello europeo è un anomalia ).

"Non possederete nulla e sarà  bellissimo lo stesso " ( cit. )

 


Chi non si potrà permettersi l’auto, è chi già oggi spesso non può permettersi di vivere vicino al luogo di lavoro.

 

Accanniamo un po’ la narrazione della gente che vive lontano per pigrizia. O meglio, non mettiamola tutta nel contesto di quelli che vivono nel villone in collina.

 

Non è più così.

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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

Inviato
Adesso, TonyH scrive:


Chi non si potrà permettersi l’auto, è chi già oggi spesso non può permettersi di vivere vicino al luogo di lavoro.

 

Accanniamo un po’ la narrazione della gente che vive lontano per pigrizia. O meglio, non mettiamola tutta nel contesto di quelli che vivono nel villone in collina.

 

Non è più così.

Certo che no.

Ma ripeto,  oggi sei ancorato alla casa di proprietà. 

Che in Italia è un mood molto recente .

Per capirci, entrambi i miei nonni  ( classe 1895 1899 gli uni 1909 1913 gli altri ) non la possedevano .E passi per i secondi,  famiglia operaia che ha sempre vissuto nella stessa zona , passando in case d'affitto nello stesso quartiere,  ma i primi erano di famiglia medio borghese . Semplicemente non si usava. Il boom c'è  stato a partire dagli anni'60, con la speculazione edilizia e prezzi corrispondenti. 

Ps le leggi di adeguamento alle classi energetiche vanno in questo senso. 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

Inviato (modificato)
16 minuti fa, Wilhem275 scrive:

 

Sono pure anni che chiarisco che non ho in testa abolizioni totali, ricollocazioni forzate e aberrazioni del genere... non è che posso mettere il disclaimer ogni volta 😬

Qui stiamo parlando di sovvenzionare pesantemente la mobilità privata pagando con risorse pubbliche la conversione elettrica del circolante senza affrontare manco per sbaglio un cambio di abitudini.

Siccome, ad oggi, la mobilità privata sguazza in un mare di abusi... già stiamo facendo una fatica bestia ad arginare i danni dei decenni precedenti, doverci pure mettere dei bei soldi per reiterarla uguale... anche no.

 

Peraltro quelli lontani dalle città sono pure quelli per i quali il profilo d'uso dell'auto elettrica è più problematico e al tempo stesso meno vantaggioso per la collettività... per cui non solo sono gli ultimi a cui andrei a toccare l'auto, ma ancor di più sono gli ultimi per cui mi farei pensieri di convertirli all'elettrico.


Se non vuoi mettere disclaimer, magari toni a volte un po’ meno assolutistici aiuterebbero…

 

Hai detto che quella dell’automobile privata come necessità è una bugia.

È una bugia nei centri medio-grandi, di pianura.

 

Ma allarghiamo l’orizzonte, non si vive tutti lì. Ci sono tanti paesi dove effettivamente senza l’auto, sei morto. Perchè il TPL non arriva (e non potrà arrivare vista la ridotta popolazione). Dove le scuole se ci sono arrivano alle medie. Dove spesso mancano i negozi (troppo poco giro d’affari o giro d’affari stagionale).

Ma magari chi ci abita ci lavora, perché non di rado sono luoghi di villeggiatura. E che famo? Facciamo fare i pendolari pure a loro? Ma non dovevano vivere vicino al lavoro? Fanno la transumanza?
 

Sono d’accordo che stiamo sprecando una marea di soldi tagliando fuori le parti più fragili per il capriccio di pochi. Ma i tagli vanno anche fatti bene

9 minuti fa, stev66 scrive:

Certo che no.

Ma ripeto,  oggi sei ancorato alla casa di proprietà. 

Che in Italia è un mood molto recente .

Per capirci, entrambi i miei nonni  ( classe 1895 1899 gli uni 1909 1913 gli altri ) non la possedevano .E passi per i secondi,  famiglia operaia che ha sempre vissuto nella stessa zona , passando in case d'affitto nello stesso quartiere,  ma i primi erano di famiglia medio borghese . Semplicemente non si usava. Il boom c'è  stato a partire dagli anni'60, con la speculazione edilizia e prezzi corrispondenti. 

Ps le leggi di adeguamento alle classi energetiche vanno in questo senso. 


Non è che con gli affitti la musica sia diversa…anzi.

 

Detto terra terra, se non si hanno politiche per la questione abitativa, le persone cercheranno casa in primis dove se la possono permettere.

Modificato da TonyH
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Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

Inviato (modificato)
26 minuti fa, TonyH scrive:


Chi non si potrà permettersi l’auto, è chi già oggi spesso non può permettersi di vivere vicino al luogo di lavoro.

 

Accanniamo un po’ la narrazione della gente che vive lontano per pigrizia. O meglio, non mettiamola tutta nel contesto di quelli che vivono nel villone in collina.

 

Non è più così.

 

Anche qui, la verità è abbastanza nel mezzo... non è che tutti siano spinti da pigrizia, ma una bella fetta sì. A cominciare da quelli -non pochi- che anche fuori dal centro di Milano il TPL buono già ce l'hanno ma lo ignorano perché culturalmente non lo calcolano (o lo considerano estremamente più penalizzante rispetta quanto non sia). Vedo esempi di continuo.

 

Poi sinceramente la colpa che faccio è soprattutto politica. Che nella situazione attuale la gente faccia scelte "non ottimali", va beh, c'è una zona grigia tra necessità e culo pesante. Però vedo che collettivamente c'è un interesse inesistente nel chiedere alle amministrazioni piani del territorio e sviluppi del TPL che permettano di ridurre la dipendenza dall'auto... e allora lì il dito lo punto eccome, non è necessità, vuol che dire che a tanti sta bene così.

Anzi, pure peggio, l'unica richiesta di peso che è arrivata alla politica è stata di NON cambiare la dipendenza neanche di una virgola, ma convertirla a batteria (a spese degli altri). Capisci che diventa cornuti e mazziati...

 

19 minuti fa, TonyH scrive:

Se non vuoi mettere disclaimer, magari toni a volte un po’ meno assolutistici aiuterebbero…

 

Hai detto che quella dell’automobile privata come necessità è una bugia.

È una bugia nei centri medio-grandi, di pianura.

 

Ma si stava parlando di punti di ricarica talmente concentrati da richiedere di rifare la rete elettrica, per forza si sta parlando di ambiente urbano... nel paese sperduto manco concepisco l'auto elettrica.

E poi siamo sempre lì: di nuovo a citare i poveracci nei posti isolati (che nessuno ha attaccato) quando il problema è che abbiamo tuttora le grandi città foderate di automobili in ogni dove, usate per mobilità interna, che si fottono ogni spazio... e adesso si chiede pure di sovvenzionarne la reiterazione invece di mettere risorse in un modello diverso.
 

Modificato da Wilhem275

There's no replacement for displacement.

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Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

Inviato

Ma questo c'è sempre stato.  Qui a Genova c'erano i quartieri operai, che erano o vicino alle fabbriche porto  ( Sestri Ponente,  Sampierdarena, etc ) od in periferia lontana ma ben collegata ( esempio S Gottardo Molassana ) .

Poi c'erano i quartieri impiegatizi, più  vicini al centro . Ed infine i quartieri residenziali,  dove l'auto privata esisteva già  negli anni 50.

Torneremo  a questa situazione,  per lo meno nelle città. 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

Inviato (modificato)
10 ore fa, Wilhem275 scrive:

E basta con 'sta bugia disonesta della necessità VITALE dell'automobile privata! Vitale significa che se non ce l'ho sono MORTO.

L'automobile privata è comoda, è molto comoda, ma la cosa finisce lì.

Anche dove manca il TPL non c'è posto di lavoro che non possa essere raggiunto a piedi, in bici o con una moto,

 

Mi sa che lei non ha mai vissuto in aree rurali.

Io per arrivare sul mio posto di lavoro con i mezzi pubblici dovrei farmi 2 km a piedi dalla fermata più vicina, facendo 1 km circa su una strada senza marciapiedi e senza illuminazione ... e questo che ci siano 38 gradi all'ombra o che piova a dirotto.

 

Col cavolo! Io lavoro per vivere, non vivo per lavorare.

 

10 ore fa, stev66 scrive:

Credo che la linea sia segnata.

Auto ridotte della metà,  nomadismo abitativo per seguire il lavoro per chi non si può  permettere l'auto.

Che in Italia significa anche fine della casa di proprietà ( che non dimentichiamo a livello europeo è un anomalia ).

"Non possederete nulla e sarà  bellissimo lo stesso " ( cit. )

 

Ma si figuri, la gente potrà sempre permettersi un'auto Cinese ... 

Modificato da maxsona
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