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[India] Tata Nano (Foto Ufficiali)


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Preso da Omniauto, a sua volta ripreso da repubblica.it ( che è tutto un programma)....:)

Gli operai Tata protestano contro la Nano

"Costa poco perché non ci pagano", dicono i lavoratori indiani"

  • La Tata Nano è veramente l'auto del popolo? Non proprio a giudicare dalle reazioni di molti degli operai Tata che ieri hanno bloccato gli ingressi della fabbrica di Singur, principale stabilimento del Bengala occidentale dove viene costruita la microcar destinata a motorizzare l'India .

Repubblica.it riporta che la protesta è scoppiata dopo la presentazione al Salone di Nuova Delhi della superutilitaria da 1.700 Euro, dove l'auto è stata definita un passo verso la modernizzazione dell'India e il presidente Ratan Tata un benefattore.

"La costruiamo col nostro sangue, senza nessuna garanzia di sicurezza e con salari da fame la macchina costa poco non perché i progettisti sono dei geni ma perché non pagano gli operai", dicono i protestanti che hanno bruciato sagome di carta della Nano.

In India non è la prima volta che si sollevano le proteste contro la Tata Nano: nelle giornate del salone gli ambientalisti si erano scagliati contro la minaccia della motorizzazione di massa, che secondo loro avrebbe un impatto devastante sull'ambiente rurale indiano, mentre alla protesta si sono uniti i contadini ex proprietari dei terreni espropriati per costruire l'attuale stabilimento.

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I più attivi nella discussione

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Tutti gli operai della Tata in rivolta, appiccano incendi in piazza. L'auto low cost non è un prodigio degli ingenieri ma dovuto alla fame degli operai.

C'è un articolo sulla Repubblica. Ecco i retroscena di un progetto interessante.

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Tratto da motorbox.com

TATABOOM E’ boom per la Tata. In America tratta con Ford per acquistare Jaguar e Land Rover e in India lancia la Nano, sua prima vettura low cost, una citycar da 1.700 euro, destinata a scombinare le politiche commerciali di molti concorrenti. Dal lusso all’utilitaria, ma non solo: il Gruppo Tata è una delle realtà industriali più importanti dell’India, dove con le sue 98 società di cui 27 quotate in borsa, quasi 300.000 dipendenti e una capitalizzazione prossima ai 77,5 md di dollari, rappresenta da solo il 3,2% del Pil indiano.

BUTTA LA MOTO Tata “1 lakh” (mille rupie, come si chiamava inizialmente la Nano) porta avanti la dinastia delle “low cost e taglia il prezzo meglio della europea Dacia Logan. Per ora è destinata a trasferire le famiglie indiane dagli scooter all’automobile, ma non è detto che presto possa trovare clienti entusiasti anche da noi. Gli ostacoli reali che attualmente la allontanerebbero dal Vecchio Continente sono le emissioni alte di CO2 e un enorme punto interrogativo alla voce crash test. Mai dire mai, però…

AUSTERA Essenziale come è d’obbligo quando si gioca al risparmio, la Nano porta all’attenzione dell’occhio quattro porte, inattese su un mezzo lungo 3,1 metri, largo1,51, alto 1,6, micro ruotine denudate dai copri-ruota agli angoli e un parabrezza ampio e piuttosto alto, orfano di un tergicristallo, sacrificato sull’altare dell’economicità. La sagoma che contiene i gruppi ottici anteriori ricorda da vicino la forma di un occhio, e, congiunti tra di loro dalla linea tracciata dall’estremità inferiore del cofano, disegnano un muso che sembra quasi sorridere ai passanti.

STANDARD & LUXURY Chi pensava a un prodotto cheap, spartano, tutta lamiera a vista, rivestimenti in tela economica e plasticaccia di scarto, si sbaglia. La Nano offre quattro posti, anche se un po’ rialzati rispetto ai canoni del confort Occidentale, rivestimenti che dalle immagini risultano gradevoli, e addirittura due versioni: Standard e Luxury. La prima offre un singolo colore per gli interni, un volante a due razze come le utilitarie di un tempo, e rivestimenti in vinile, resistenti e lavabili senza problemi; la seconda più esclusività, con paraurti nello stesso colore della carrozzeria, cerchi stilizzati, fari antinebbia, chiusura centralizzata, vetri elettrici, condizionatore, riscaldamento, interni bicolore, volante a tre razze e sedili in tessuto.

PERSONAL NANO Gli incontentabili e i cultori della personalizzazione potranno rendere quasi unica la loro vettura con una serie di fasce adesive per le fiancate e persino con una centrale in stile racing. Ma potranno giocare anche con i nove colori in listino e persino con i quattro differenti cerchi in lega. Se non fosse sufficiente, potranno personalizzare persino le coperture delle prese d’aria sui passaruota posteriori.

SPAZIOSA Di comodità intese in senso strumentale non ce n’è, ovvio, ma dentro lo spazio non dovrebbe mancare, sempre che non ci si imbarchi in più di quattro alla volta. Tra le due file di sedili sembra resti una generosa (per il tipo di veicolo) profondità nella quale adagiare le gambe. Niente più cruscotti costellati di pannelli e indicatori di ogni genere, si torna alle origini: plastica nuda, manopola del condizionatore, bocchettoni dell’aria, contachilometri e tachimetro, e sotto una cloche del cambio che più anonima non si può.

SEICENTO Da buona utilitaria che pensa alla sua funzione sociale più che a cimentarsi in sorpassi sulle colleghe, si accontenta di un motore bicilindrico in alluminio da 623 cc con una scuderia limitata (33 cavalli) e di toccare un picco massimo di velocità di 105 km/h. Al posto del cambio meccanico monta una trasmissione variabile a cinghia. La strategia di progettazione, poi, ha voluto minimizzarne il peso delle componenti al fine di massimizzare le prestazioni per unità di energia.

PUNTO DEBOLE Attualmente, il più grande difetto della Nano sembra che stia nella sua scarsa attenzione per l’ambiente, soprattutto se rapportata agli standard europei. Se molti ambientalisti occidentali hanno colto al palla al balzo per accusare Ratan Tata di attentato agli equilibri climatici di un paese che vedrebbe un repentino aumento di abitanti motorizzati, dalla Casa rispondono che le emissioni di anidride carbonica di questa people’s car sono di gran lunga inferiori alla maggior parte dei mezzi di trasporto a due ruote prodotti oggi in India.

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Guest DESMO16
La Nano fa sognare gli indiani, ma lascia scettici gli occidentali

L’auto più economica del mondo è prodotta dal colosso indiano Tata Motors, che già mira ai mercati esteri. Esperti e appassionati avvertono: per risparmiare sui costi, sacrificate qualità e sicurezza. La prospettiva delle auto low cost fa tremare gli ambientalisti.

New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – Presentata ieri al salone dell’auto di New Delhi, la macchina più economica del mondo, la Tata Nano, è già al centro del dibattito di esperti, ambientalisti e appassionati di motori. Nonché dei desideri di milioni di indiani della classe media, che vedono avvicinarsi il sogno di possedere uno status symbol come l’automobile.

La Nano costa 2.500 dollari sul mercato indiano, ha un motore da 625 cc, 4 porte, per 4 – 5 posti a sedere. Non è dotata però di alcuni degli accessori più comuni alla gran parte delle vetture secondo gli standard occidentali: niente autoradio, aria condizionata, specchietto del passeggero e solo un tergicristallo. L’azienda ha annunciato che l”Auto del popolo” rispetta gli standard europei per le emissioni di gas e in futuro mira a raggiungere i mercati occidentali. Da questo punto di vista c’è chi sostiene, però, che l’impresa non sarà così facile. Per risparmiare sui costi la Tata Motors avrebbe – dicono in molti – sacrificato qualità e sicurezza. Per ottenere l’omologazione, ad esempio in Europa, dovrebbe apportare migliorie tecniche, che ne farebbero lievitare il prezzo: superiori dotazioni di sicurezza e probabilmente anche un motore meno inquinante.

La prospettiva, invece, che milioni di Nano andranno ad inquinare i cieli indiani spaventa gli ambientalisti. Prima della sua uscita l’esperto di clima per l’Onu, Rajendra Pachauri, ha parlato di un “incubo” riferendosi allo scenario aperto dalle auto low cost. Lo sviluppo economico dell’India fa prevedere una forte crescita del mercato automobilistico interno: entro il 2016 le vendite di auto arriverebbero ad un totale di 145 miliardi di dollari, quattro volte di più del dato attuale.

Al momento la “rivoluzionaria” Nano per la Tata rimane più un successo in termine d’immagine che economico. Darius Lam, dell’Autocar International, nota che l’azienda prima di avere introiti effettivi dal prodotto dovrà aspettare almeno due o tre anni. Sempre che l’“Auto del popolo” abbia il successo annunciato.

Asia News

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Chi è in grado di tradurre con precisione ?

It's a rear-engine rear-wheel drive. The powertrain is an all-aluminium two-cylinder with a displacement of 623cc. It produces 24kW (32.5hp) or 39kW (52.2hp) per litre.

That's not exactly competitive, but it's a reasonable point to build up from. Fiat's downsized twin-cylinder naturally-aspirated 900cc develops 53kW per litre and will go into the Grande Punto and the Panda.

The engine has a single balancer shaft - an unexpected refinement on such a low-cost car. Bosch developed the engine's multi-point fuel injection and management system.

... Le Alfa del futuro, Mazda a parte, dovrebbero essere ingegnerizzate là. Ma io dovrei comprare un'Alfa fatta dagli ingegneri della Chrysler ?

( Cit . Giugiaro da Quattroruote )

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Chi può fare una traduzione affidabile?

It's a rear-engine rear-wheel drive. The powertrain is an all-aluminium two-cylinder with a displacement of 623cc. It produces 24kW (32.5hp) or 39kW (52.2hp) per litre.

That's not exactly competitive, but it's a reasonable point to build up from. Fiat's downsized twin-cylinder naturally-aspirated 900cc develops 53kW per litre and will go into the Grande Punto and the Panda.

The engine has a single balancer shaft - an unexpected refinement on such a low-cost car. Bosch developed the engine's multi-point fuel injection and management system.

(L'auto) è una tutto dietro (trazione e motore posteriore). Il propulsore è un due cilindri interamente in alluminio con una cilindrata di 623 cc. Esso produce 39 kW (52,2 hp) per litro.

Ciò non è esattamente competitivo, ma è un ragionevole punto di partenza. Il bicilindrico aspirato Fiat sottoposto a downsizing di 900 cc sviluppa 53 kW per litro e sarà montato da Grande Punto e Panda.

Il motore ha un singolo contralbero di equilibratura (una raffinatezza inaspettata su un'auto così economica). La Bosch ha sviluppato l'iniezione multipoint del combustibile e il sistema di gestione.

P.S.: in caso di errori non lapidatemi :lol:

"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

Automobili

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P.S.: in caso di errori non lapidatemi :lol:

:lol: IO ho scaricato il barile, sulle spalle altrui :lol:

... Le Alfa del futuro, Mazda a parte, dovrebbero essere ingegnerizzate là. Ma io dovrei comprare un'Alfa fatta dagli ingegneri della Chrysler ?

( Cit . Giugiaro da Quattroruote )

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Hai sbagliato l'unica cosa da non tradurre... la cilindrata è 623, non 632... :D

Corretto :oops:

"All truth passes through three stages. First, it is ridiculed, second it is violently opposed, and third, it is accepted as self-evident." (Arthur Schopenhauer)

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L'export comunque - ha il proprietario dell'azienda indiana - non avverrà prima di aver

soddisfatto la domanda interna e all'esportazione possiamo pensare non prima di 18 o 20 mesi"

"La Nano arriverà in Italia"

Dichiarazione choc di Ratan Tata

di VINCENZO BORGOMEO

Fine delle illazioni, fine delle polemiche: la ultra low cost Nano, l'auto appena da 1700 euro appena presentata al salone di New Dehli e che ha subito suscitato la protesta dei lavoratori (ma anche un successo planetario mai visto), arriverà anche in Italia: "La macchina è stata concepita anche in vista di una futura espansione in altri mercati come i Paesi Europei".

L'annuncio è quanto di più ufficiale ci possa essere perché arriva direttamente da Ratan Tata ed è stato reso noto proprio dall'importatore di Tata in Italia, la Melian.

Ovviamente non ci sono solo buone notizie, ma questo si poteva facilmente intuire: "La Nano - ha spiegato infatti Ratan Tata - ma non avrà lo stesso prezzo stracciato riservato ai clienti nazionali. L'export comunque non avverrà prima di aver soddisfatto la domanda interna e, considerato il successo ottenuto e non dimenticando le proporzioni dell'India, all'esportazione possiamo pensare non prima di 18 o 20 mesi".

Il punto ora è uno solo: quanto costerà da noi la Nano? Una cosa è venderla a 1.700 euro altra a 5000, soprattutto considerando che già oggi in Italia fra sconti, incentivi e rottamazione alcune piccole (dalla Matiz alla Atos) si comprano a poco più di 6500 euro. Queste ultime però sono macchine vere, non sono limitate a 70 orari e offrono il confort che ormai il cliente moderno si aspetta.

Alla domanda del prezzo risponde lo stesso Ratan Tata: "Va da sè che, con tempi così lunghi (prima del lancio fuori dell'India) - spiega il top manager indiano - è difficile ipotizzare oggi un prezzo di vendita in altri mercati di esportazione. Certo è che sarà economica rispettando gli standard di sicurezza ed emissioni mondiali ma non costerà la stessa cifra riservata ora al cliente indiano".

da la Repubblica.it

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