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On 03/04/2025 at 18:13, PaoloGTC scrive:

Qualche figurino di quella che per me resta la Passat più bella di sempre (e... faccio coming out :D una delle poche, pochissime VW che ho davvero ammirato).

In verità non ci mostrano chissà che di inedito... i casi sono due: o siamo già in una fase in cui l'indirizzo da prendere è ben chiaro, oppure ad essere ben chiare furono le idee fin dal principio.

Al netto dell'effetto "wow" che da sempre contraddistingue i figurini, infatti, pare che il dubbio più grande fosse quello di farla con due o tre finestrini laterali.

 

Non amo granchè il marchio, non l'ho mai amato e chi mi conosce lo sa. Però ribadisco, in questo caso, chapeau.

Una gran bella macchina. Dentro e fuori.

 

Mah... boh...  

riconosco che quella Passat fu un ulteriore salto - e molto significativo - nella percezione del marchio, ma in questa ricerca estrema di imporsi, a mio avviso Volkswagen calcò eccessivamente la mano.

Ovviamente siamo nel campo del "de gustibus", però a me quella Passat dette fin da subito un senso di ipertrofia, pesantezza, gonfiore... 

Aveva degli spunti di stile anche interessanti, cioè forse uno solo, che era il padiglione arcuato e la vetratura laterale di conseguenza. 

Ma tutto il resto o era anonimo (fari, calandra, tutta la coda) o davvero troppo massiccio.  In particolare notavo sempre quel frontale bombato e forse troppo corto,  e poi quei paraurti troppo massicci, che squilibravano la linea, soprattutto dietro, dove il paraurti era decisamente più spesso del volume del bagagliaio!

Poi, ripeto, tutto era decisamente ben confezionato, almeno all'apparenza; ma secondo me alla fine mancava di stile, di eleganza e dinamismo, in fin dei conti di vero carattere.

Quella personalità che magari proponevano alcuni dei figurini che ha postato Paolo.

Tipo questo, che in effetti ricorda la coda del concept W12 Syncro del 1997  (@Albe89 : la Nardò fu un'evoluzione successiva, del 2001, con fari dietro diversi ;-) )

VolkswagenPassat96sketch6.jpg.79fdd6ff006e9cb8580f8ef094a34bdc.jpg

 

E non fecero meglio col restyling... (sempre rigorosamente secondo me).

 

 

Approfitto poi per parlare di una [MAI NATA] di molti anni prima, che già voleva essere un tentativo ante litteram di innalzare VW ai ranghi superiori...

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Volkswagen Hurrican,

praticamente una Audi 100 Avant C2, in salsa "Borgo dei lupi", realizzata internamente proprio al termine dello sviluppo di quest'ultima.

La cosa curiosa è che questa maquette è asimmetrica e mostra sul lato guida una possibile variante a 2 porte, che non si vide mai! Neppure sul modello di produzione Audi.

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Inviato (modificato)

Grazie Angelo per l'intervento e per queste foto!

Ci mancherebbe, avessimo tutti gli stessi gusti sarebbe un po' piatta la vita :D

A me quella Passat piacque molto anche perchè (sarò fatto un po' strano) rappresentava in quel momento il mio ideale di berlina tranquilla, da inserire nel filone di vetture come la Croma e la prima Vectra, due auto che sono molto diverse fra loro e diverse dalla Passat, ma che si presentavano con discrezione, anche attraverso soluzioni - hai detto bene - molto basic.

In quel periodo uscì pure la 156, che mi piaceva moltissimo pure lei... e qualcuno potrebbe dirmi "scusa eh, se ti piace tanto la 156 come può piacerti la Passat?"

Beh, mi piacevano entrambe. Due caratteri molto diversi, che centravano l'obbiettivo entrambi.

Un po' come dire una perfetta top model bionda, oppure una bruna mediterranea un po' formosa. Ciascuna, a modo suo, da ammirare.

Ci trovavo della classe, nell'understatement della Passat. Ma vabbè, non mi dilungo oltre, che non siamo nel posto giusto. :) 

Anzi no, aggiungo una cosa: l'ho definita la - per me - miglior Passat di sempre ma non la miglior berlina di sempre. Il giudizio era soprattutto riferito a tutte le altre Passat, venute prima e dopo.

Per dire... la generazione che sostituiva, presa come berlina, secondo me era uscita assai peggio. Soprattutto la prima serie del 1988 mi è sempre sembrata un insieme di pezzi assemblati da un computer, senza un minimo di "poesia", probabilmente per via delle mani guidate da quella sfrenata voglia di Cx a tutti i costi.

 

(Vi ricordate? A quei tempi in tutti gli articoli una delle prime cose ad essere citate era il dato del coefficiente aerodinamico)

 

Vectra A ad esempio venne criticata pure lei qui e là, perchè di "wow" aveva zero, ma piacque moltissimo e secondo me messa a confronto con Passat berlina del 1988 vinceva a mani basse, perchè Opel aveva "messo insieme i pezzi" mooolto meglio.

 

Comunque... ho parlato anche troppo :D

Torniamo agli scheletri nell'armadio.... qualche figurino che risale ai tempi degli studi per la Corrado (i più ferrati ricorderanno che in quel periodo VW la chiamava "Taifun") più una maquette che più o meno ce la mostra già, anche se alcune soluzioni non sono ancora quelle definitive.

 

Taifun2.thumb.jpg.aea94e5c9e53ffbd369440e609d494c1.jpgTaifun3.thumb.jpg.29155796bd599c6b1cf9bc12737588e6.jpgTaifun5.thumb.jpg.89a5282eeb465ee09573dd1fbf3228f4.jpgTaifun6.thumb.jpg.82355d4a531cba0bf5f3dda93e8c823b.jpgTaifun7.jpg.4242a888a04b03ba7de115ae2dabff08.jpgTaifun8.thumb.jpg.03e710edd2987ab466f604d8c02acb77.jpgTaifun9.thumb.jpg.855525314250514a95f3a3956bc20240.jpgTaifun20.jpg.92be68405665993392b5cc7f3de298d3.jpg

 

 

Modificato da PaoloGTC
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"... guarda la libidine sarebbe per il si, ma il pilota dopo il gran premio ha bisogno il suo descanso... e poi è scattata la regola numero due: perlustrazione del pueblo e ricerca de los amigos... ah Ivana, mi raccomando il panta nell'armadio, il pantalone bello diritto. E un po' d'ordine in stanza... see you later!" (Il Dogui, Vacanze di Natale)

  • 4 settimane fa...
Inviato

Ecco @PaoloGTC, questi figurini per Corrado mi fanno tornare in mente quello che per me è ancora un mistero... B-)

Mi riferisco a "un'anteprima" che avevo scoperto tempo fa sulla copertina di un numero del 1987 del settimanale spagnolo Motor16.  L'avevo riportata a suo tempo sul forum riguardo ad un altro argomento, la Delta II, che qui compare in un interessante disegno, a mio avviso migliore del risultato finale. Ma questa è un'altra storia...   

Torniamo a Volkswagen, e questa è la copertina in questione:

Motor16_1987-02-21_Cover_Lancia-Delta-II_anteprima.thumb.jpg.41f6b04ff84e61dfc7cc7661c66ab184.jpg

 

Quello che qui volevo chiedere di nuovo, è se qualcuno ha mai visto o saputo nulla della vettura che appare in basso a sinistra nella copertina, in quella che appare una vera foto in bianco/nero.  

La rivista la indica chiaramente come VW Polo coupé, ma di un simile modello io non ho mai sentito o visto nulla. :nonso:

 

La linea sembra avere delle familiarità con certe realizzazioni VAG degli anni precedenti, in particolare alcuni prototipi Audi, e magari posso notare adesso qualche vaga connessione con i primi due figurini di Corrado postati da Paolo.  

Ma onestamente mi sembra troppo poco per confermare che quel prototipo sia "roba Corrado". Mi sembra decisamente più compatta, in effetti più vicina alle dimensioni Polo, piuttosto che Corrado. E le linee davvero non sembrano avere nulla di Wolfsburg...

Insomma, qualcuno sa qualcosa?

 

 

 

 

 

On 06/03/2025 at 18:09, PaoloGTC scrive:

Piccola curiosità, che non proviene da una design story, bensì da un numero di Auto Oggi che conteneva un servizio-anteprima su quella che sarebbe stata la Polo del 1994, quella tutta nuova insomma, dopo gli anni di onorato servizio della "giardinetta" nata nel 1981 e - se non sbaglio - ristilizzata all'inizio degli anni '90.

La foto di una maquette, che ci mostra una variante per certi versi più classica, ma secondo me anche più carina, pulita ed elegante.

La calandra nera che si univa direttamente ai gruppi ottici, senza il bordo verniciato a forma di U rendeva tutto più lineare e, appunto, elegante, a mio parere, così come mi sembrano più moderni i fari che a quanto pare fanno corpo unico con gli indicatori di direzione bianchi, uniti alla parabola principale sotto un unico vetro.

Una soluzione simile a quella adottata dalla Vento.

Si veniva da anni in cui la calandra nera VW si accoppiava direttamente alla fanaleria, o per meglio dire, nel caso dei gruppi ottici tondi (iso-Golf II) la "ospitava", per cui è assai probabile che la nuova soluzione adottata poi dalla Polo sia parsa ai tempi un qualcosa di innovativo (relativamente parlando... si tratta pur sempre di un design VW piuttosto lento nell'evolversi), però... non so che ne pensate voi, io l'avrei trovata più bella così.

 

Poi per carità, in questa immagine anche il paraurti fa la sua parte. Sicuramente questa maquette rappresentava una versione sportiveggiante o top di gamma.

 

VWPolo94cassatafront.thumb.jpg.abdaf198f0a93341d478e8fbef5c80d9.jpg

____________________________________________________________________________________________________________________________________

 

Quasi un che di Audi in questo frontale.

Piuttosto elegante direi, anche se alla pulizia del tutto contribuiscono i gruppi ottici che in questa maquette appaiono tutti di un pezzo, ma che ovviamente avrebbero poi avuto la loro regolare separazione tra fanale e freccia.

 

Comunque, che questa calandra classica a listelli neri priva di cornici fosse passata come la soluzione più probabile, appariva anche da un'altra immagine, trovata di nuovo su Motor16, che già nel gennaio del '91 presentava questa anteprima:

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Considerando che Polo 3 uscì nell'ottobre del 1994, mi pare ovvio che la stampa fosse venuta a conoscenza di informazioni piuttosto precise con un bell'anticipo...

 

Inviato (modificato)

Potete immaginare una Volkswagen lunga quasi 5 metri, con il 6 cilindri della prima 911 montato posteriormente e destinata al solo mercato americano? Beh anche se vi sembrasse assurdo, non lo era per gli ingegneri di Wolfsburg durante gli anni 60. Questa è la storia del progetto EA128.

 

Sul finire degli anni 50 negli Stati Uniti le automobili stavano raggiungendo livelli sempre più alti di sfarzo e grandezza, con le loro gigantesche pinne e le cromature scintillanti. Tuttavia, non erano poche le persone che volevano una vettura più piccola e meno appariscente, e ciò aveva garantito la fortuna di modelli quali il Maggiolino Volkswagen e la Renault Dauphine.

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La Dauphine incontrò inizialmente un discreto successo in Nord America, presto minato da problemi meccanico/qualitativi irrisolvibili da una rete vendita frammentata e inesperta.

 

I "3 grandi" (General Motors, Ford e Chrysler) non ci misero molto per rispondere a questa offensiva. Ma del trio fu sola la prima che non si fermò a realizzare una versione in scala di modelli già esistenti, ma a progettare una vettura completamente nuova.  Lanciata nel 1959 come M.Y 60, la Corvair non stupì solo per la sua costruzione monoscocca mossa da un 6 cilindri in linea raffreddato ad aria, ma anche e soprattutto per il suo stile "a vasca da bagno" che influenzò lo stile di moltissimi modelli europei quali la NSU Prinz o le nostre FIAT 1300/1500.

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Questo articolo da "Motor Trend" di Novembre 1959 rende subito chiaro quale sia il mercato della Corvair, definita la "La VW di Detroit".

 

Questa controffensiva non passò inosservata alla Volkswagen, che decise di realizzare una autovettura che potesse fungere da sfidante sul mercato americano e che permettesse un espansione della propria gamma, fossilizzata su Maggiolino e derivate. Ciò diede avviò al progetto EA128, e ne risultò una squadrata berlina lunga 4699 mm - 127 mm in più della Corvair - mossa da un 6 cilindri in linea raffreddato ad aria montato posteriormente.

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La berlina EA128, oggi esposta all'Automuseum Volkswagen.

 

Ma dove arrivava la meccanica? Beh, il caso volle che Porsche stesse sviluppando proprio in quel periodo la sostituta della 356, mossa proprio da un 6 cilindri raffreddato ad aria. Le due case trovarono quindi un accordo, che permetteva alla Volkswagen di risparmiare i costì di sviluppo di un nuovo motore e alla Porsche di ammortizzarne i costi grazie alle economie di scala.

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Il motore della futura 911, ridotto nella EA128 a soli 90 cavalli.

 

Ma proprio quando le cose si stavano sviluppando per il meglio - e alla berlina si era affiancata una Station Wagon - ecco che dall'altra parte dell'Atlantico arrivò la batosta. Ralph Nader pubblicò il suo "Unsafe at Any Speed", che accusava la Corvair di essere incontrollabile alle alte alte velocità per colpa del tipo di sospensione posteriore. Nonostante fossero state cambiate con il M.Y 1963 e il libro fosse stato pubblicato nel 1965,  l'opinione pubblica ne fu talmente influenzata da decretare un drastico calo di vendite per l'auto, che comunque tenne botta fino al 1969.

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Ralph Nader e l'auto-simbolo della sua carriera.

 

Per Volkswagen il tempismo fu pessimo. Preoccupazioni erano già sorte per gli alti costì di manodopera del motore Porsche, che avrebbe reso la EA128 fuori mercato negli Stati Uniti, e le prime 911 avevano rivelato lo stesso problema che aveva ucciso la Corvair. Anche ammesso di cambiare il sistema sospensivo per evitare gli stessi guai, non era detto che gli acquirenti si sarebbero ributtati su una berlina a motore posteriore. Fu deciso di staccare definitivamente la spina al progetto, che rimase solo una curiosa nota nella storia delle case tedesche.

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Le due varianti del progetto EA128. La Station Wagon è oggi esposta all'Autostadt.

 

Con riferimento all'articolo "Collateral Damage" pubblicato sul sito internet "Driven to Write" il 1°Agosto 2020, e all'articolo "All In The Family" pubblicato sulla rivista "911 & Porsche Word" del Dicembre 2014.

 

Modificato da L' informatore d'auto
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"Non eri Einstein, non eri niente."

Inviato

la SW col motore a sbalzo nel bagagliaio è veramente frutto di un'immaginazione malsana :-D 

 

 

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Inviato

era l'auto per le consegne delivery dei ristoranti 

 

ti portava il cibo caldo pronto per essere mangiato e non dovevano usare nemmeno grossi statagemmi ci pensava già il pianale

  • Ahah! 3
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11 ore fa, v13 scrive:

la SW col motore a sbalzo nel bagagliaio è veramente frutto di un'immaginazione malsana :-D 

 

 

In effetti...

 

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Archepensevoli spanciasentire Socing.

Inviato

secondo me: un'auto del genere con meccanica tutto dietro, a metà anni '60, era anacronistica.

Non stiamo parlando di un'utilitaria economica com'erano le Dauphine, Maggiolino, 600, ma di una grande berlina (e SW). Occorreva buttare il cuore oltre l'ostacolo e pensare ad una tutto avanti, come fece Citroen per la Traction Avant prima e la DS poi. Avrebbero avuto un'auto con enormi spazi interni. Così invece sembra una Simca 1000 ipertrofica.

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Statisticamente, il 98% dei ragazzi nel mondo ha provato a fumare qualsiasi cosa. Se sei fra il 2%, copia e incolla questa frase nella tua firma

Inviato

Beh, non dimentichiamo che la chevrolet corvair per  '60 yankee era avanti .

Certo la' partivano da telai a travi , motori in ghisa e sospensioni a ponte rigido posteriore, quindi una berlina unibody col motore raffreddato ad aria a sbalzo  con sospensioni  tutte indipendenti era fantascienza. 

Non dimentichiamo inoltre che il libro di Ralf Nader sulla Corvair alla fine era abbastanza fazioso, non perché  i problemi non ci fossero , ma perché erano in pratica pari a quelli delle concorrenti. 

Archepensevoli spanciasentire Socing.

Inviato
3 ore fa, stev66 scrive:

Beh, non dimentichiamo che la chevrolet corvair per  '60 yankee era avanti .

Certo la' partivano da telai a travi , motori in ghisa e sospensioni a ponte rigido posteriore, quindi una berlina unibody col motore raffreddato ad aria a sbalzo  con sospensioni  tutte indipendenti era fantascienza. 

Non dimentichiamo inoltre che il libro di Ralf Nader sulla Corvair alla fine era abbastanza fazioso, non perché  i problemi non ci fossero , ma perché erano in pratica pari a quelli delle concorrenti. 

 

1959 anno della presentazione.

La targa di questa VW dice 1963, quindi andiamo ancora più avanti con gli anni.

Una station wagon con motore posteriore raffreddato ad aria è la quintessenza dell'inutilità. Il terzo volume della berlina è occupato dal gruppo motopropulsore, se lo trasformi nell'area vetrata tipica delle SW ma senza lo spazio per i bagagli, che cos'hai? Una serra che non può portare carichi. 

  • Mi Piace 2

Statisticamente, il 98% dei ragazzi nel mondo ha provato a fumare qualsiasi cosa. Se sei fra il 2%, copia e incolla questa frase nella tua firma

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