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Interviste a Marchionne e a Montezemolo (Indiscrezioni varie sul Gruppo Fiat-Chrysler)


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Suvvia, prendiamo i giornali per quel che sono e quel che son sempre stati e, in base a cosa leggiamo, traiamo le nostre impressioni senza scandalizzarci. Credo che il cervello serva anche a questo.

Per tutto il resto c'è internet :mrgreen:

(chissà per quanto ancora visto che i soliti noti stanno per metterci su le mani)

 

花は桜木人は武士

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I più attivi nella discussione

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scusa ma fa la cernita di tutte le maggiori testate italiane. Dimmi se ne trovi una che sia libera, non appartenga a qualche gruppo o non abbia degli azionisti di riferimento con interessi diversificati.

Negli ultimi decenni c'è mai stato qualcosa di diverso? Vi è mai capitato di leggere un quotidiano di inizio secolo (scorso)? Erano tanto più equilibrati e indipendenti nel giudizio?

Suvvia, prendiamo i giornali per quel che sono e quel che son sempre stati e, in base a cosa leggiamo, traiamo le nostre impressioni senza scandalizzarci. Credo che il cervello serva anche a questo.

:sorry::ot:

In effetti è dura in Italia (che io sappia solo il Fatto Quotidiano), ma all'estero si trovano eccome! Comunque anche in Italia c'è chi si mantiene libero anche se ha un editore non puro (cioè con altri interessi). Perdonate la mia intransigenza, sarò un nostalgico della fu libera informazione :(((, ma per me il vero giornalista è quello che scrive pensando al lettore e non all'editore.

"Se passi una vita noiosa e miserabile perché hai ascoltato tua madre, tuo padre, tua sorella, il tuo prete o qualche tizio in tv che ti diceva come farti gli affari tuoi, allora te lo meriti."  Frank Zappa

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Per tutto il resto c'è internet :mrgreen:

(chissà per quanto ancora visto che i soliti noti stanno per metterci su le mani)

appunto... e visto che ci sono già i giornali a confondere opinioni con fatti, non mettiamoci anche noi..

CI SEDEMMO DALLA PARTE DEL TORTO VISTO CHE TUTTI GLI ALTRI POSTI ERANO OCCUPATI

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:sorry::ot:

In effetti è dura in Italia (che io sappia solo il Fatto Quotidiano), ma all'estero si trovano eccome! Comunque anche in Italia c'è chi si mantiene libero anche se ha un editore non puro (cioè con altri interessi). Perdonate la mia intransigenza, sarò un nostalgico della fu libera informazione :(((, ma per me il vero giornalista è quello che scrive pensando al lettore e non all'editore.

Ma anche in quel caso (editore puro) scrivono quello che vogliono gli inserzionisti........................

...............se citroen ti da 10 pagine in 3 mesi cosa scrivi che Picasso è un cesso????

N.B. Esempio a caso ovvio, non partiamo con pipponi 8-)

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Tutto vero, ma allora, in ossequio ai dizionari, smettiamola di chiamare "giornalismo" questo modo di fare "informazione" (si fa per dire) e "giornalisti" le schiene flessibili (ben stipendiate, non costrette da nessuno ;)) che si adeguano, chiamiamoli "pubblicità" e "addetti stampa" e diamo a questi periodici (il termine "giornali" appare francamente eccessivo) lo stesso credito che diamo ai depliant pubblicitari, perchè di questo si tratta, anche se finanziati con soldi pubblici :§.

Ma se è dalla notte dei tempi che LaStampa è di proprietà Fiat (non di un editore filo-fiat, ma della Fiat stessa)....che caschiamo dal pero adesso? ;)

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

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Provo a ritornare IT :P

Concordo con Marchionne sul fatto che l'esecutivo Italiano non può menarla troppo con 'sti incentivi. Si decida se concederli oppure no e lo faccia in fretta. L'effetto aspettativa potrebbe generare più disastri della stessa mancata conferma degli incentivi.

Marchionne ha altresì ragione quando afferma che il governo non può usare gli incentivi come arma di pressione su FIAT. E' chiaro che nel momento in cui si dice chiaramente che gli stessi sono collegati a FIAT e subordinati a a condizioni che dipendono da FIAT, cade il presupposto della loro legittimità: diventano aiuti selettivi, ad personam.

Certo, sono cosciente del fatto che gli stessi aiuti del 2009 erano tarati in modo tale da essere su misura per FIAT, per cui parliamo di forma e non di sostanza, ma nel momento in cui il collegamento e la selettività diventano palesi, questo potrebbe essere usato come pretesto per il diniego di autorizzazione in sede Comunitaria.

Per il resto ribadisco la scarsa qualità dell'intervista ed il mio giudizio (negativo) su Marchionne.

Alfiat Bravetta senza pomello con 170 cavalli asmatici che vanno a broda; pack "Terrone Protervo" (by Cosimo) contro lo sguardo da triglia. Questa è la "culona".

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"Con me mai un euro dallo Stato"

Montezemolo: "Fiat resterà italiana"

Nel botta e risposta tra governo e Fiat sul possibile rinnovo degli incentivi al settore auto interviene anche il presidente del gruppo, Luca Cordero di Montezemolo, che ribadisce quanto anticipato già dall'a.d. Sergio Marchionne: "Fiat non ha bisogno degli aiuti di Stato". E aggiunge che, da quando c'è lui al comando, il gruppo "non ha ricevuto neppure un euro dallo Stato". Infine ha rassicurato: "L'azienda è e resterà italiana".

C_0_articolo_473192_listatakes_itemTake_0_immaginetake.jpgInsomma il Belpaese resterà il fulcro degli investimenti della casa automobilistica. Dalla metà del 2004, ha detto Montezemolo, "gli investimenti di Fiat nel mondo sono stati pari a 25 miliardi di euro e di questi 16 in Italia. Nei prossimi anni vogliamo proseguire su questa strada".

Sugli incentivi il presidente ha affermato: "Credo che la posizione della Fiat sia stata espressa dall'amministratore delegato Marchionne e non devo aggiungere niente. Quello che mi interessa è sottolineare la centralità per me, per noi, per la Fiat, per gli uomini e le donne che vi lavorano. L'impegno che c'è da parte nostra è di farci carico insieme alle istituzioni, le forze sociali di un problema che riguarda le nostre persone".

"Questo l'ho detto anche al Cardinal Bertone -ha sottolineato il presidente della Fiat- in risposta all'invito e alla riflessione che il Sommo Pontefice aveva posto ai governi, alle forze sociali e alle imprese. Quindi scelte industriali che vanno nella direzione di rendere competitiva un'azienda non possono essere disgiunte dal farsi carico di problemi che riguardano le famiglie, le nostre persone. Questo per me è un tema centrale".

Ciononostante, ha insistito il manager, "dobbiamo uscire dall'approccio demagogico e affrontare la realtà così come è. Ho visto cifre che dicono che gli aiuti di Stato che vanno ai consumatori e alle aziende sono andati al 70% alle aziende straniere e solo il 30% alla Fiat.

"Non voglio entrare in polemica. Preferisco il dialogo - ha aggiunto - soprattutto quando vedo tante aziende internazionali che lasciano il paese o non vogliono investire". "Con il governo c'è un rapporto molto chiaro, molto positivo, di dialogo e di confronto come deve essere".

Calderoli: "La barzelletta di Montezemolo sugli aiuti Stato non fa ridere"

Il ministro per la Semplificazione Normativa, Roberto Calderoni replica al presidente della Fiat: "Se è una barzelletta la dichiarazione di Montezemolo per cui la Fiat, da quando c'è lui, non ha ricevuto un euro dallo Stato, allora la barzelletta non fa proprio ridere". "Se invece Montezemolo non scherza e parla sul serio - aggiunge Calderoli - allora la faccenda assume contorni 'sanitari'. Non mi attendevo, sicuramente, della riconoscenza, ma la negazione dell'evidenza mi porterà ad assumere, a titolo personale, un atteggiamento completamente diverso e intransigente rispetto ad un'azienda, quale la Fiat, che i nostri padri consideravano un'azienda di Stato proprio per via degli interventi statali che ha ricevuto nel corso degli anni".

Al via il tavolo tecnico: sette le proposte per Termini

A proposito di dialogo, nella sede del ministero dello Sviluppo economico è iniziato il tavolo tecnico tra governo, Fiat, sindacati, e responsabili delle istituzioni locali sul futuro dello stabilimento di Termini Imerese.

Sarebbero sette le proposte sul tavolo per la riconversione dello stabilimento Fiat di Termini Imerese, che si è aperto da poco al Ministero dello Sviluppo economico. Tra queste la costruzione di auto o mezzi pubblici elettrici e anche una produzione cinematografica.

La delegazione della Fiat è composta da Paolo Rebaudengo, responsabile del personale ed Ernesto Auci responsabile delle relazioni Istituzionali. E' presente anche il Governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo e i vertici di Invitalia. Al tavolo, sono presenti anche gli imprenditori che hanno avanzato alcune proposte di riconversione dello stabilimento siciliano.

Intanto di fronte al Ministero dello Sviluppo economico, manifestano una trentina di lavoratori dello stabilimento campano di Pomigliano d'Arco.

Fonte: TGCOM.it

Modificato da Dannatio
Articolo aggiornato alla fonte.

Sai che cosa diceva quel tale? In Italia sotto i Borgia, per trent'anni, hanno avuto assassinii, guerre, terrore e massacri, ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e che cos' hanno prodotto? Gli orologi a cucù.( O.Welles)

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