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Trent'anni di Uno (e non finisce qui...)


Pandino

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Yo! :D

Come ben saprete esattamente trent'anni fa, veniva presentata a Cape Canaveral quella che è stata una delle Fiat più vendute di sempre (sono stati prodotti più di 9 milioni di esemplari)...insomma, avrete capito, sto parlando dell'auto più comodosa, scattosa, risparmiosa, sciccosa (e via dicendo...)...lei 8-)

Fiat-Uno-Coupe-Image-0001-1680.jpg

Un po' di storia, in parte trata da Wikipedia...(il GTC è invitato a fornire materiale per quaranta pagine :D)

Prima serie (1983 => 1989)

La Fiat Uno doveva inizialmente nascere con il marchio Lancia, nel 1979 infatti Gian Mario Rossignolo, a quel tempo responsabile della Lancia, doveva pensare ad una sostituta dell'Autobianchi A112, quindi incaricò Giorgetto Gigiaro di tale compito. Rossignolo espone a Giugiaro l'idea di una piccola vettura di lusso, e questi gli presentò un'auto molto compatta caratterizzata dalla notevole abitabilità in relazione alle dimensioni esterne e una linea molto moderna per quegli anni. Il progetto però col marchio Lancia non verrà mai prodotto; Rossignolo matura alcune divergenze con il nuovo responsabile del gruppo Fiat Vittorio Ghidella e alla fine del 1979 rassegna le dimissioni. Lascia ad Umberto Agnelli il progetto di "Lancia Uno", quest'ultimo gira il progetto a Ghidella che in quel periodo stava lavorando insieme a Giampaolo Boano all'erede della 127. La Fiat Uno nascerà praticamente identica al progetto pensato come erede dell'A112, sia negli esterni sia negli interni.

Tra le sue particolarità era la presenza in listino di un numero elevato di colorazioni, ben 15 di cui 5 metallizzate. Per consentire la produzione prevista subito per oltre 450.000 pezzi l'anno gli stabilimenti di Rivalta e Mirafiori vennero dotati di nuovi robot sia per l'impianto di verniciatura che di assemblaggio.

Nell'autunno del 1983 entrò in listino la Uno ES ("Energy Saving"), versione speciale a bassi consumi della 45 S. Esternamente si distingueva per le coppe ruota aerodinamiche e i deflettori aerodinamici davanti alle ruote posteriori, ma le vere chicche erano sotto al cofano: il motore 903 cm³ venne dotato di pistoni speciali che alzano il rapporto di compressione, il carburatore incluse il "cut-off" elettronico e l'accensione a puntine venne sostituita dalla sofisticata Marelli Digiplex a mappatura digitale. Il cambio a 5 marce divenne di serie con un rapporto della quinta più lungo di quello della 45S, oltre ad un rapporto finale anch'esso più lungo. Nell'abitacolo, la strumentazione venne integrata da un econometro indicante il consumo istantaneo: tarato in litri/100 km, includeva una spia che suggeriva al guidatore il momento giusto per cambiare marcia.

Nel maggio 1984 venne introdotta la Uno SX, versione speciale top di gamma. Era basata sulla 70S, dalla quale si differenziava per il paraurti anteriore diverso che integrava i fendinebbia, codolini e minigonne in plastica nera, terminale di scarico cromato e di forma ovale, e pneumatici maggiorati da 165/65 Pirelli P8. Gli interni sfoggiavano sedili più imbottiti con poggiatesta finestrato, tappezzeria in velluto specifico, volante a quattro razze, strumentazione con contagiri ed orologio digitale (erano optional sulla S) e faretto di lettura orientabile sulla plafoniera.

Nel 1985 ci fu un importante aggiornamento di gamma. La Uno 45 abbandonò il vecchio 903 cm³ e adottò la nuova famiglia di motori FIRE da 999 cm³ e 45 CV, che donò alla vettura una cospicua iniezione di brillantezza ed elasticità unite ad una riduzione dei consumi tale che la versione ES uscì di produzione. La Uno 55 diventò Uno 60 grazie al nuovo carburatore doppio corpo che fa guadagnare 3 CV al motore 1116 cm³ (ora sono 58). Gli allestimenti adesso sono tre: base, S ed il nuovo SL che rappresenta il top ed include alzacristalli elettrici e chiusura centralizzata.

Venne anche presentata al pubblico la nuova versione Uno Turbo ie, dotata di un motore 1301 cm³ alimentato ad iniezione elettronica (di derivazione Fiat X1-9) e dotato di turbocompressore raffreddato ad acqua ed intercooler: il risultato delle modifiche furono 105 CV ed una coppia max di oltre 16 kgm, sufficienti a lanciare la piccola Uno sul filo dei 200 orari e farla schizzare da 0 a 100 in poco più di 8 secondi. Il tutto era corredato da un impianto frenante a 4 dischi, assetto irrigidito e ruote in lega con pneumatici maggiorati da 175/60. L'estetica era adeguata al carattere: paraurti anteriore con spoiler e fendinebbia, portellone più leggero, costruito interamente in vetroresina con spoiler integrato, codolini e minigonne ripresi dalla SX. L'interno non era da meno: sedili e volante sportivi con cuciture rosse, quadro strumenti molto più arricchito che comprendeva contagiri, temperatura olio, pressione olio, temperatura acqua e manometro pressione turbo (era disponibile su richiesta anche una versione a quadro strumenti digitale, simile al quadro strumenti della SX). La colorazione del quadro strumenti era di colore verde. A partire dal 1988 unicamente per Uno Turbo I.E. era previsto l'allestimento Antiskid. Molto simile all'allestimento normale, come modifiche prevedeva l'optional Antiskid, uno dei primi sistemi di antibloccaggio delle ruote in caso di frenata di emergenza. Altre modifiche furono il tessuto dei sedili e dei pannelli porta, le cinture di sicurezza di colore rosso, quadro strumenti digitale di serie, e adozione di cerchi in lega di forma uguale alla Turbo I.E. ma con colorazioni differenti. L'intento era quello di poter competere sul mercato con la Peugeot 205 GTI, la più apprezzata tra le piccole vetture sportive, e soprattutto con la Renault 5 GT Turbo.

Sempre nel 1985 venne anche superato il traguardo del primo milione di vetture prodotte, risultato doppiato verso la fine dell'anno successivo e triplicato nel 1988, anno caratterizzato dalla presentazione di versioni speciali e nuovi allestimenti base, come la Uno Sting che è in pratica un allestimento a metà fra la base e la S e motorizzato con il vecchio 903 cm³ ad aste e bilancieri.

Venne inoltre importata in Italia la Uno CS costruita in Brasile: questa, sebbene esteticamente simile a quella italiana, era invece totalmente diversa in quanto costruita su un pianale di derivazione 128, della quale riprendeva le sospensioni che risultano più alte e dotate di ruote maggiorate da 165/70, e persino l'impianto di ventilazione e la ruota di scorta alloggiata nel vano motore davanti al guidatore. Anche il motore era specifico, trattandosi di un 1116 cm³ da 58 CV ottenuto maggiorando il 1050 cm³ brasiliano della ultime 127. In pratica è un'altra macchina, semplicemente vestita con una carrozzeria a forma di Uno dalla quale si distingue per il cofano "a coperchio" e per il tappo serbatoio posizionato sul lato sinistro anziché sul destro.

Nel 1987, sempre dalla CS, furono derivate una versione a tre volumi e una station wagon (nata per sostituire la Fiat 127 Panorama), la bellissima Duna, che venne accolta tiepidamente in Europa mentre sui mercati di Argentina e Brasile, dove veniva costruita da un paio d'anni, riscosse un buon successo.

Su alcuni mercati esteri venne commercializzata anche una versione "60 D" col motore Diesel di 1700 cm³ della Ritmo, motorizzazione che sarà disponibile in Italia solo con la II Serie. Inoltre per il mercato tedesco venne allestita la Uno 75 i.e., che monta il 1500 della Ritmo 85S dotato di iniezione elettronica e catalizzatore (per questo particolare la potenza max scese da 85 a 75 CV).

Seconda serie (1989 => 1995)

Fiat-Uno-Italy-1991.jpg

Nonostante si fossero superati i 3 milioni di esemplari venduti, al Salone dell'automobile di Francoforte del settembre 1989 la Fiat presentò la seconda serie della Fiat Uno.

La realizzazione di questo restyling venne decisa, per i ritardi della nuova vettura, basata sul progetto di pianale "trino" destinato a coprire i segmenti di vetture piccole, progetto che sarà abbandonato di lì a poco.

La sua carrozzeria venne resa simile a quella della Tipo (tant'è vero che, per distinguerla dalla serie precedente, gli automobilisti la definirono con il curioso nomignolo "Tipino"), in vendita da poco più di un anno, risultando così più lunga di 4,5 cm, e con un maggiore coefficiente di aerodinamicità, ora pari a un CX di 0,29. Il nuovo frontale era caratterizzato da una calandra più bassa e più stretta, simile a quella della Tipo, e gruppi ottici più sottili, in linea col nuovo family-feeling della Casa. Il paraurti anteriore aveva dimensioni più generose. Lateralmente apparivano inediti cerchi ruota (differenti a seconda delle versioni), e modanature, ma era la coda ad aver ricevuto le maggiori attenzioni degli stilisti Fiat. Il portellone fu modificato e reso più massiccio, vicino a quello della Tipo; stesso trattamento subì il paraurti; il lunotto era più grande con un tergilunotto incernierato sul vetro; infine nei gruppi ottici posteriori gli indicatori di direzione e di retromarcia divennero bruniti.

Questa seconda serie era in vendita in 9 versioni di motore, 6 a benzina e 3 diesel e disponibile anche nella versione Selecta dotata di cambio automatico CVT a variazione continua. Caratteristica di questa serie fu l'abbandono dei motori 1116/1301 cm³ di derivazione Ritmo, sostituiti dai corrispondenti della Tipo: il nuovo 1108 cm³ Fire a carburatore da 58 CV, ed il 1372 cm³ che per la Uno venne appositamente personalizzato con iniezione elettronica single point (Uno 70S i.e.) ed in versione Turbo da 118 CV. La versione "base" e anche la più diffusa era chiamata Fire, alla quale si aggiungevano gli allestimenti S ed SX, poi ne venne presentata una versione Van che non riscosse successo; altre versioni speciali sono state la Fiat Uno Rap e la Fiat Uno Rap Up, che prevedevano particolari optional tra cui paraurti in tinta, barre portapacchi e tettuccio apribile e che erano indirizzati a un pubblico giovane. Una versione "Hobby", disponibile solo con la motorizzazione FIRE 999, offriva il tetto apribile a compasso, le barre portapacchi longitudinali, sedili con un tessuto e il volante a 4 razze della SX. Destinata prevalentemente al mercato femminile era la Suite, che presentava finiture di alto livello.

La produzione in Italia ebbe termine con il marchio Fiat nell'ottobre 1995, dopo aver affiancato per un paio d'anni la sua erede, la Fiat Punto.

Sopravvissero le Innocenti Mille ed Elba, che usciranno dai listini (insieme al marchio Innocenti) due anni dopo, nel novembre del 1997, in concomitanza con la presentazione della Fiat Palio.

Durante i 12 anni in cui è rimasta in produzione la Uno venne venduta in oltre 6 milioni di esemplari (usciti dai soli stabilimenti italiani) ma fu anche prodotta in varie nazioni come Polonia fino al 1999, Marocco, India e Turchia. Nei primi due mesi del 1994 ne furono venduti ben cinquemila esemplari.

Ha continuato ad essere prodotta in Brasile (con il nome Mille) (più di 2.200.000 esemplari dal 1984) con alimentazione ad etanolo, in Sud Africa e Pakistan. Al 31 dicembre 2006, si stima che siano ben oltre 8 milioni le Fiat Uno prodotte globalmente nel mondo.

Innocenti/Fiat Mille (1994 => Oggi) - Italia/Brasile

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fiat-mille-economy.jpg

La Mille viene prodotta a Betim e venduta in Brasile con un motore 1.0 facente parte della famiglia motoristica Fire Flex e alimentato sia a benzina che ad etanolo. In Argentina il modello non ha adottato la denominazione Mille per continuare ad essere venduta come Uno. La vettura è stata assemblata fino al 2006 anche in Sud Africa in oltre 110.000 esemplari e nel corso del 2007 è stata importata direttamente dal Brasile.

In Italia è stata importata con la denominazione iniziale di Fiat Uno CS in seguito mutata in Innocenti Mille (nel 1995), dalla quale si differenziava per il frontale che presentava una mascherina e paraurti leggermente differenti e per le protezioni laterali sottoporta (oltre che per la presenza delle barre sul tetto).

La Mille è stata prodotta in oltre 2.000.000 di esemplari e attualmente figura tra le prime dieci autovetture più richieste in Brasile con una media di circa 10.000 vetture mensili.

Nel 2005 la Fiat Auto Brasile presentò un restyling della Mille introducendo per la prima volta una versione rialzata da terra e con sospensioni irrigidite del 30% (simile ad uno Sport Utility Vehicle) denominato Mille Way. Le versioni classiche vennero rinominate Mille Economy e caratterizzate dalla nuova mascherina frontale ispirata al Fiat Doblò, nuovi fari e paraurti ridisegnati. Rivista anche la coda grazie all'adozione di una nuova fanaleria e la targa posteriore che venne spostata dal cofano portellone al paraurti inferiore.

Il motore 1.0 Fire è stato rivisto ed è in grado di consumare circa il 10% in meno di carburante grazie alla quinta marcia del cambio allungata e agli pneumatici a basso attrito di rotolamento. Il motore è alimentato sia a benzina (65 cavalli) che ad etanolo (66 cavalli) e permette lo 0-100 km/h registrato in 15,1 secondi a benzina e in 14,7 ad etanolo per consumi pari a 15,6 km/l in città e 22 km/l nel ciclo extraurbano a benzina, ridotti a 11,1 km/l e 15,6 km/l nel funzionamento ad etanolo. Velocità massima pari a 151 km/h a benzina (153 km/h ad etanolo).

Nel 2005 la Fiat Auto Brasile presentò un restyling della Mille introducendo per la prima volta una versione rialzata da terra e con sospensioni irrigidite del 30% (simile ad uno Sport Utility Vehicle) denominato Mille Way. Le versioni classiche vennero rinominate Mille Economy e caratterizzate dalla nuova mascherina frontale ispirata al Fiat Doblò, nuovi fari e paraurti ridisegnati. Rivista anche la coda grazie all'adozione di una nuova fanaleria e la targa posteriore che venne spostata dal cofano portellone al paraurti inferiore.

Il motore 1.0 Fire è stato rivisto ed è in grado di consumare circa il 10% in meno di carburante grazie alla quinta marcia del cambio allungata e agli pneumatici a basso attrito di rotolamento. Il motore è alimentato sia a benzina (65 cavalli) che ad etanolo (66 cavalli) e permette lo 0-100 km/h registrato in 15,1 secondi a benzina e in 14,7 ad etanolo per consumi pari a 15,6 km/l in città e 22 km/l nel ciclo extraurbano a benzina, ridotti a 11,1 km/l e 15,6 km/l nel funzionamento ad etanolo. Velocità massima pari a 151 km/h a benzina (153 km/h ad etanolo).

Nel 2005 la Fiat Auto Brasile presentò un restyling della Mille introducendo per la prima volta una versione rialzata da terra e con sospensioni irrigidite del 30% (simile ad uno Sport Utility Vehicle) denominato Mille Way. Le versioni classiche vennero rinominate Mille Economy e caratterizzate dalla nuova mascherina frontale ispirata al Fiat Doblò, nuovi fari e paraurti ridisegnati. Rivista anche la coda grazie all'adozione di una nuova fanaleria e la targa posteriore che venne spostata dal cofano portellone al paraurti inferiore.

Il motore 1.0 Fire è stato rivisto ed è in grado di consumare circa il 10% in meno di carburante grazie alla quinta marcia del cambio allungata e agli pneumatici a basso attrito di rotolamento. Il motore è alimentato sia a benzina (65 cavalli) che ad etanolo (66 cavalli) e permette lo 0-100 km/h registrato in 15,1 secondi a benzina e in 14,7 ad etanolo per consumi pari a 15,6 km/l in città e 22 km/l nel ciclo extraurbano a benzina, ridotti a 11,1 km/l e 15,6 km/l nel funzionamento ad etanolo. Velocità massima pari a 151 km/h a benzina (153 km/h ad etanolo).

Nel 2005 la Fiat Auto Brasile presentò un restyling della Mille introducendo per la prima volta una versione rialzata da terra e con sospensioni irrigidite del 30% (simile ad uno Sport Utility Vehicle) denominato Mille Way. Le versioni classiche vennero rinominate Mille Economy e caratterizzate dalla nuova mascherina frontale ispirata al Fiat Doblò, nuovi fari e paraurti ridisegnati. Rivista anche la coda grazie all'adozione di una nuova fanaleria e la targa posteriore che venne spostata dal cofano portellone al paraurti inferiore.

Il motore 1.0 Fire è stato rivisto ed è in grado di consumare circa il 10% in meno di carburante grazie alla quinta marcia del cambio allungata e agli pneumatici a basso attrito di rotolamento. Il motore è alimentato sia a benzina (65 cavalli) che ad etanolo (66 cavalli) e permette lo 0-100 km/h registrato in 15,1 secondi a benzina e in 14,7 ad etanolo per consumi pari a 15,6 km/l in città e 22 km/l nel ciclo extraurbano a benzina, ridotti a 11,1 km/l e 15,6 km/l nel funzionamento ad etanolo. Velocità massima pari a 151 km/h a benzina (153 km/h ad etanolo).

Derivate

Fiat Duna/Premio (1997 => 2000)

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La nuova autovettura fu commercializzata in Italia dal 23 gennaio 1987, ed era disponibile anche in versione familiare (denominata Weekend) a cinque porte. In particolare, benché la Duna europea fosse assemblata in Brasile, era in realtà identica a quella venduta in Argentina (mentre la Premio CS aveva carrozzeria a 2 porte).

Se però dal punto di vista estetico la Duna appariva come una versione a tre volumi della Uno, sotto l'aspetto meccanico l'auto derivava dalla Ritmo, di cui conservava le sospensioni a ruote indipendenti, la trazione anteriore e le trasmissioni manuali a 5 rapporti. I motori a benzina derivavano dal 1050 cm³. della serie "Brasile", già montato sulle 127, mentre quello a gasolio era lo stesso della Ritmo.

Al momento del debutto erano disponibili, sia per la berlina che per la Weekend, 3 versioni, corrispondenti ad altrettanti motori: la Duna 60, con motore a benzina di 1116 cm³ da 60 cv; la Duna 70, con motore (sempre a benzina) di 1301 cm³ da 70 CV e la Duna DS, con motore diesel di 1697 cm³ da 60 cv.

Nelle ambizioni della casa torinese la Duna berlina avrebbe dovuto raccogliere l'eredità della 128 degli anni settanta, mentre la Weekend andava a rimpiazzare l'omonima versione (sempre assemblata in Brasile) della 127 Panorama. Ma l'estetica poco riuscita, l'orientamento del pubblico verso modelli più pratici (con 5 porte e portellone posteriore) e la presenza sul mercato di altre auto Fiat ben più moderne e gradevoli (come la Regata e successivamente la Tipo) finirono per relegare la Duna ai margini del mercato, con un numero bassissimo di vendite, e dando quindi vita a quello che è stato uno dei più grandi flop commerciali della casa torinese.

I problemi del design ritenuta sgraziato da qualcuno del modello, fecero si che la piccola berlina italo-brasiliana diventasse anche un bersaglio di scherno e satira compromettendo purtroppo l'immagine della vettura.

Visti i magri risultati di vendita, nel 1989 la Fiat decise di intervenire esteticamente sul modello, riorganizzando al contempo la gamma in modo da favorire la versione Weekend, che aveva ottenuto consensi sempre bassi ma leggermente superiori.

Fu eseguito quindi un medio restyling, comune sia alla berlina che alla station wagon, che prevedeva una mascherina anteriore ridisegnata, nuovi fascioni laterali neri, paraurti modificati, diversi copriruota, montanti verniciati di nero opaco e modifiche di dettaglio agli interni. La berlina, inoltre, disponeva di una cornice nera in plastica a raccordo dei gruppi ottici (con "trasparente" modificato). La nuova gamma includeva due versioni berlina (60 e 70) e due Weekend (70 e DS).

Nel luglio del 1991 la Duna berlina venne tolta dai listini europei (ma in Sudamerica la produzione continuò fino al 2000), mentre la versione Weekend fu commercializzata ancora fino al 1997, con un ulteriore facelift minimo, con il nome di Elba e rimarchiata Innocenti (marchio di proprietà della Fiat dal 1989). Altre eredi della Duna sono la Palio e la Siena, lanciate nel 1996, che fanno parte del cosiddetto Progetto 178.

Fiat Fiorino (1987 => Oggi)

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Nel 1987 è uscita una versione più moderna è, basata sulla Fiat Uno venduta in Brasile, venduta in Italia come "Uno CS", che fu veduta fino al 2003 con capacità di carico di 3,2 m³, anche in versione Panorama e in versione pick-up con motori 1.4 benzina ed 1.7 diesel. Nel 1992 il Fiorino ha subito un rilevante restyling al muso (nuovi fari e mascherina più sottili) e in cui il volume di carico è stato incrementato fino a 3,2 m² mentre la portata è salita a 620 kg. Nel 1997 è stato eseguito l'ultimo restyiling prima della fine della produzione europea, che consisteva in una mascherina nuova con presa d'aria più larga.

Il Fiorino dal 1994 sul mercato Brasiliano è basato sulla Fiat Mille ed ancora in vendita in Brasile e in Argentina, basato sull'ultimo restyling subito dalla Mille. La gamma corrente di motori ha il 1.200 cm³ Fire 8 valvole e il turbodiesel dotato di iniezione indiretta da 1.700 cm³. In meno di 4 metri di lunghezza il Fiorino riesce ad offrire un volume utile di carico di 3,2 m3, ha il piano di carico a soli 50 centimetri da terra e dimensioni interne utili di 1,78 m in lunghezza, 1,35 in larghezza e 1,36 in altezza.

Il Fiat Fiorino è ancora in produzione in Brasile nella fabbrica di Betim. Sono più di 1,2 milioni i mezzi fabbricati sin dall'origine fino al 2007.

Fiat Uno Furgao (1987 => Oggi)

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E' la versione van della Mille, prodotta a Betim dal 1987 e ancora in produzione.

Adesso parlate delle vostre storie circa la vettura :D

My cars...

Autobianchi Y10 1.1 i.e. (1992) - Fiat Bravo 1.4 T-Jet Emotion (2008) - Fiat 500 1.2 Lounge (2017) - Alfa Romeo Mito 1.4 TB GPL Super (2017)

 

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Moooolto simpatico il "Furgao Meravigliao"...:lol:

Uno: a me piaceva la 1a Serie versione scarna 45 Base e Rosso Rubino...dippiù 'nin sò! E c'erano comunque altre tinte dedicate e molto azzeccate tipo i "Night" Azzurro&Verde.

Io ero un pischello e stavo facendo il militare a Milano e mi ricordo come fosse oggi i giorni della presentazione coi commilitoni a girar per autosaloni perchè in Italia non si parlava d'altro ( Chi si ricorda le polemiche roventi sulla pubblicità in Italiano stracciato? ),ma da lì a poco stavo partendo in missione a Beirut e al mio ritorno in Giugno.....:shock: fu una sorpresa vederne già tante in circolazione!

Fu un successo credo anche ben oltre le aspettative di Fiat stessa:grazie a Lei in Svizzera in quelli anni Fiat arrivò da sola al 10% di mercato. Ogni anno era un crescendo e ricordo che nel 1986 solo sul mercato interno se ne immatricolarono 440.000! Più di 1200 al giorno,anche alle 3 di pomeriggio a ferragosto se ne vendevano...poi leggi i numeri odierni di GFA e pensi "La festa è finita"....da un pezzo ormai...:(.

Se un pianto ci fa' nascere, un senso a tutto il male forse c'è !

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Mio padre ha avuto la prima serie: Fiat UNO45 Sting 3p blu nautico del gennaio 1989. Ho imparato a guidare su quella macchina, l'ho odiata e amata allo stesso tempo.

A Luglio del 2012 ha dovuto rottamarla perchè non passava più la revisione (telaio arruginito). Un miliardo di aneddoti sono legati a quella macchina anche se non la guidavo più da diverso tempo (ed evitavo di prenderla) mi è dispiaciuto quando è andata dal demolitore...addirittura mia mamma si è fatta una lacrimuccia.

Fiat Bravo 1.4 TJet 120 CV Emotion (2009)

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presente con il mio forum dedicato alla mitica! è una delle auto a cui tengo di più perchè ci ho passato parte della mia vita era una 45sl blu dell'85! non sarebbe male fare un raduno nazionale dedicato però il problema è che gli appassionati sono sparsi per tutta italia europa e sudamerica!

La potenza è nulla senza il controllo! :D

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Personalmente non metterei le Uno brasiliane insieme alla uno ( almeno le prime ) in quanto basate sul pianale 127 ( derivato da 128 ) . Della uno avevano solo l'aspetto.

Gia le Innocenti 1000 avevano il pianale Uno, ma il motore brasiliano ridotto a 998 cmc.

detto questo ho avuto la Sting. Auto incredibile per il rapporto dimensioni / abitabilità, finiture e materili economicissimi ( ma robusti ) , motore rumoroso ma eterne , consumi ottimi nonostante le 4 marce.

L'unica auto che non mi ha mai lasciato per strada

Difetti ricorrenti: corti sulle luci posteriori e chiavi troppo simili ( Una sera cge ero un pò alticcio, ne ho aperta una uguale alla mia che era posteggiata vicina e me ne sono accorto solo quando mi sono seduto al posto guida :) )

Archepensevoli spanciasentire Socing.

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Personalmente non metterei le Uno brasiliane insieme alla uno ( almeno le prime ) in quanto basate sul pianale 127 ( derivato da 128 ) . Della uno avevano solo l'aspetto.

Gia le Innocenti 1000 avevano il pianale Uno, ma il motore brasiliano ridotto a 998 cmc.

detto questo ho avuto la Sting. Auto incredibile per il rapporto dimensioni / abitabilità, finiture e materili economicissimi ( ma robusti ) , motore rumoroso ma eterne , consumi ottimi nonostante le 4 marce.

L'unica auto che non mi ha mai lasciato per strada

Difetti ricorrenti: corti sulle luci posteriori e chiavi troppo simili ( Una sera cge ero un pò alticcio, ne ho aperta una uguale alla mia che era posteggiata vicina e me ne sono accorto solo quando mi sono seduto al posto guida :) )

io sono rimasto a piedi una volta....si è sganciato il perno della leva di rinvio del cambio (non so come si chiama)...ripresa la vettura il giorno dopo e sistemata al volo con un filetto per andare dal meccanico (non si inserivano i rapporti)

PETIZIONE 125 in Superstrada e Autostrada

La Desmosedici è una moto difficile, quando dai gas vibra e si muove, ma è una sua prerogativa perchè se non ti fai spaventare vedi che tutto funziona. [Casey Stoner]

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Questa fu la mia prima auto (la mia aveva la scritta "FIRE" sul montante C e qualche piccolo accessorio che le mie tasche vuote potevano permettersi) e non posso che parlarne bene! Tanto più che l'idea iniziale era una Cinquecento 900cc, e in confronto questa era un'ammiraglia!

Ebbe qualche disavventura (pompa della benzina, supporti dello scarico...), ma si sa che a quell'età si scordano, in confronto alla libertà di poter scorazzare liberamente! :)

La vendetti ad un collega ed arrivò fino quasi alla maggiore età...

2871503_E_501cfc3d81056.jpg

Some guys they just give up living

And start dying little by little, piece by piece

Some guys come home from work and wash up

Then go racin' in the street

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