Vai al contenuto

Scelte strategiche gruppo Stellantis NV


Messaggio aggiunto da __P

stellantis.png.53472efbbb1e1fbe16e7849e14448f3c.png

 

⬇️⬇️⬇️ DISCUSSIONI SUI PROSSIMI MODELLI ⬇️⬇️⬇️

Alfa Romeo

Chrysler / Dodge / Ram

Citröen

• DS Automobiles

Fiat / Abarth 

Fiat Professional 

Jeep

• Lancia

Maserati 

Opel / Vauxhall

Peugeot

 

 ⬇️⬇️⬇️ DISCUSSIONI SULLE PIATTAFORME ⬇️⬇️⬇️

STLA Medium

STLA Large


Discussione sul titolo in borsa ➡️ CLICCA QUI!

Messaggi Raccomandati:

48 minuti fa, tenore scrive:

 eh,. wester e in usa. francois e il ceo del marchio fiat e nulla piu (cosi come imparato e alfa, napolitano lancia o huttel opel ecc.)

 

ploue si e messo a capo del rilancio lancia per quanto rigurada il design, che sia fisicamente o temporaneamente a torino non implica che sia fisso a torino, visto che segue il design di tutti i marchi.

 

tavares stara di base a parigi ma e ralativo, seguendo tutto.

 

elkann sta tranquillo a villa frescot aspettando i dividendi.

Wester mi sembra a Torino, almeno e così su LinkedIn. :D

 

Francois e anche Global Marketing Chief Officer. ;)

47 minuti fa, vince-991 scrive:

A me non interessa granché dove sono i poteri , mi interessa che le fabbriche italiane lavorino a pieno regime. Lo stabilimento di Atessa che produce solo i Diesel mi sembra non promettere bene per il futuro del sito 

O evolverà verso una GigaFactory (ci vorranno sempre più Batterie) o vera dimesso come anche gli altri siti di motori del gruppo.

 

Comunque e il Diesel Made in Atessa che e stato scelto da Stellantis per il futuro (anche se non durerà decenni), non quello Francese… non capisco tutto questo alarmismo per l’Italia.

 

Poi lo stato Italiano ha già l’1.1% di Stellantis (con CDP) non serve di più per il momento. Se facciamo famiglia+stato l’Italia e a quota 15.1% e la Francia e a 13.3%… con Exor che ha il doppio dei voti di Peugeot 1810.

 

Poi che lo Stato Francese voglia più produzione in loco e normale, ma ne Tavares ne il suo erede non faranno seg.B core in Francia, Le Maire può anche fare i salti mortali, non e semplicemente possibile, se si vuole sopravvivere contro i Cinesi e Tesla, almeno che lo Stato Francese ci mette MOLTI soldi, come lo ha fatto per le produzioni Toyota in loco. Stesso discorso per l’Italia. In Italia e Francia si faranno solo modelli ad alto valore aggiunto (anche più alto valore aggiunto in Italia con modelli di alta gamma) e direi che è anche meglio così.

Modificato da Stellaris
Link al commento
Condividi su altri Social

22 ore fa, vince-991 scrive:

A me non interessa granché dove sono i poteri , mi interessa che le fabbriche italiane lavorino a pieno regime. Lo stabilimento di Atessa che produce solo i Diesel mi sembra non promettere bene per il futuro del sito 

Atessa non produce i motori diesel. Quelli arrivano da Pratola Serra, al momento solo per il Ducato ma dal 2024 per tutti i brand (inclusa Toyota) prodotti ad Atessa e Gliwice, visto che il powertrain verrà unificato. Questo dovrebbe dare un po' di respiro produttivo all'impianto. 

  • Mi Piace 1
Link al commento
Condividi su altri Social

Ma sbaglio o fino a poco fa la richiesta di Ducato e derivati era così alta che ad Atessa non riuscivano a stare dietro agli ordini? Ricordavo che anche per questo si fosse deciso di allestire una seconda fabbrica.

Secondo me ci sono stabilimenti con prospettive meno rosee, Atessa non mi pare messa male.

Link al commento
Condividi su altri Social

1 ora fa, GL91 scrive:

Ma sbaglio o fino a poco fa la richiesta di Ducato e derivati era così alta che ad Atessa non riuscivano a stare dietro agli ordini? Ricordavo che anche per questo si fosse deciso di allestire una seconda fabbrica.

Secondo me ci sono stabilimenti con prospettive meno rosee, Atessa non mi pare messa male.

Vediamo come evolve, perché attualmente in realtà la produzione ad Atessa è crollata: la crisi dei chip ha decimato la produzione di veicoli, credo più che altrove. Molti allestitori di camper si sono ritrovati senza telai, facendo scricchiolare il dominio del Ducato nel settore. Non ho numeri sotto mano, ad ogni modo vedremo se a ripresa completata i volumi torneranno quelli di prima. 

 

Per quabto riguarda Gliwice, anche lì si è partiti con lentezza causa contesto forniture, ora sembra che stiano accelerando. Premesso che è una fabbrica più piccola, è anche in grande spolvero, vedremo se i due stabilimenti andranno in competizione cercando di stabilire dei rapporti di forza. Curiosità: Gliwice era nata ufficialmente per ampliare la capacità produttiva insufficiente di Atessa, in realtà si dice fosse il preambolo per la fine dell'alleanza Sevel, con PSA che avrebbe continuato per conto suo a sviluppare i furgoni per i propri brand e a produrli in Polonia. Poi le strategie aziendali hanno fatto nascere Stellantis e riunificato i progetti che si stavano già biforcando. 

Modificato da diciottocavalli
  • Mi Piace 2
Link al commento
Condividi su altri Social

On 3/6/2023 at 19:28, Stellaris scrive:

Poi lo stato Italiano ha già l’1.1% di Stellantis (con CDP) non serve di più per il momento.

Non mi risulta.

Ti dirò di più: proprio in questi giorni Confindustria (attraverso il Sole24Ore) ha "suggerito" a CDP di entrare nel capitale Stellantis e lo stesso Elkann ha detto che non lo vogliono tra le pa... ehm... tra le scatole

 

https://www.ansa.it/canale_motori/notizie/industria/2023/06/01/-elkann-stellantis-non-ha-bisogno-di-intervento-dello-stato-_bc78c308-42c3-4362-b629-247ef32b8de3.html#

 

Link al commento
Condividi su altri Social

1 ora fa, M86 scrive:

Non mi risulta.

Ti dirò di più: proprio in questi giorni Confindustria (attraverso il Sole24Ore) ha "suggerito" a CDP di entrare nel capitale Stellantis e lo stesso Elkann ha detto che non lo vogliono tra le pa... ehm... tra le scatole

 

https://www.ansa.it/canale_motori/notizie/industria/2023/06/01/-elkann-stellantis-non-ha-bisogno-di-intervento-dello-stato-_bc78c308-42c3-4362-b629-247ef32b8de3.html#

 

 

L'italia è dentro stellantis con Banca D'Italia che possiede l'1,14%,  la discussione che c'è stata questa settimana era se CDP dovesse entrare o meno dentro ed avere un rappresentante nel board .

 

I top 10 Shareholders sono  

Giovanni Agnelli B.V. 14.45%

Etablissements Peugeot Freres 7.21%

Bpifrance Participations SA 6.19%

Amundi Asset Management 3,79%

Dongfeng Motor Corporation 3,19%

The Vanguard Group, Inc. 2.48%

JPMorgan Chase & Co, Brokerage and Securities Investments 1.88%

J.P. Morgan Asset Management, Inc. 1.18%

Dodge & Cox 1.16%

Banca d'Italia 1.14%

Modificato da Davialfa
  • Mi Piace 2
Link al commento
Condividi su altri Social

On 3/6/2023 at 19:28, Stellaris scrive:

Wester mi sembra a Torino, almeno e così su LinkedIn. :D

 

Francois e anche Global Marketing Chief Officer. ;)

O evolverà verso una GigaFactory (ci vorranno sempre più Batterie) o vera dimesso come anche gli altri siti di motori del gruppo.

 

Comunque e il Diesel Made in Atessa che e stato scelto da Stellantis per il futuro (anche se non durerà decenni), non quello Francese… non capisco tutto questo alarmismo per l’Italia.

 

Poi lo stato Italiano ha già l’1.1% di Stellantis (con CDP) non serve di più per il momento. Se facciamo famiglia+stato l’Italia e a quota 15.1% e la Francia e a 13.3%… con Exor che ha il doppio dei voti di Peugeot 1810.

 

Poi che lo Stato Francese voglia più produzione in loco e normale, ma ne Tavares ne il suo erede non faranno seg.B core in Francia, Le Maire può anche fare i salti mortali, non e semplicemente possibile, se si vuole sopravvivere contro i Cinesi e Tesla, almeno che lo Stato Francese ci mette MOLTI soldi, come lo ha fatto per le produzioni Toyota in loco. Stesso discorso per l’Italia. In Italia e Francia si faranno solo modelli ad alto valore aggiunto (anche più alto valore aggiunto in Italia con modelli di alta gamma) e direi che è anche meglio così.

 

Banca d'Italia a titolo di investimento, necessario eguagliare la presenza dei francesi.

 

2 ore fa, Davialfa scrive:

 

L'italia è dentro stellantis con Banca D'Italia che possiede l'1,14%,  la discussione che c'è stata questa settimana era se CDP dovesse entrare o meno dentro ed avere un rappresentante nel board .

 

I top 10 Shareholders sono  

Giovanni Agnelli B.V. 14.45%

Etablissements Peugeot Freres 7.21%

Bpifrance Participations SA 6.19%

Amundi Asset Management 3,79%

Dongfeng Motor Corporation 3,19%

The Vanguard Group, Inc. 2.48%

JPMorgan Chase & Co, Brokerage and Securities Investments 1.88%

J.P. Morgan Asset Management, Inc. 1.18%

Dodge & Cox 1.16%

Banca d'Italia 1.14%

Major Shareholders

As of February 21, 2023, the largest shareholders of Stellantis were Exor N.V. (“Exor”) (holding 13.99 percent of the outstanding common shares)

Link al commento
Condividi su altri Social

 

971b642448aa138e5e7d711c62a45f021a3aba24.jpeg.84b24c29130d4064d63a28ed8bfbff18.jpeg

Cita
Stellantis e Galloo costituiscono una joint venture per il riciclo dei veicoli a fine vita
  • La joint venture fornirà a Stellantis e ad altre case automobilistiche servizi di riciclo per la gestione dei veicoli al termine del loro ciclo di vita
  • Il lancio dei servizi è previsto per la seconda metà del 2023, inizialmente in Francia, Belgio e Lussemburgo, per poi estendersi al resto d’Europa
  • Il riciclo è un’attività fondamentale nell’ambito del modello di economia circolare delineato nel piano strategico di Stellantis Dare Forward 2030
     

5 giugno 2023, AMSTERDAM  Stellantis N.V. e Galloo, azienda leader nel riciclo dei metalli, hanno annunciato oggi la firma di un Memorandum d’intesa per l’avvio di una trattativa esclusiva per la costituzione di una joint venture per il riciclo di veicoli a fine vita (End-of-Life Vehicles, ELV) come parte integrante dell’impegno della casa automobilistica a sostegno delle sue attività di economia circolare.

La joint venture Stellantis-Galloo collaborerà con gli impianti di trattamento autorizzati per ritirare gli ELV dall’ultimo proprietario, consentendo così il recupero dei componenti per il riutilizzo, la rigenerazione e il riciclo. Si prevede che i servizi saranno operativi alla fine del 2023, inizialmente in Francia, Belgio e Lussemburgo e poi nel resto d’Europa. La joint venture offrirà i propri servizi ad altre case automobilistiche.

“Rendere più facile per i clienti il riciclo degli ELV è essenziale per ridurre l’impatto ambientale dei veicoli” ha dichiarato Alison Jones, Senior Vice President della business unit di Economia Circolare di Stellantis. “Il reinserimento di componenti e materiali nella catena del valore consente di salvaguardare risorse limitate, supportando l’obiettivo di azzerare le emissioni nette di carbonio entro il 2038. Siamo impazienti di avviare il programma quest’anno e di procedere a un rapido ampliamento.”

“Siamo lieti di annunciare un nuovo passo avanti nella collaborazione iniziata molto tempo fa con Peugeot e Citroën e che prosegue ora con Stellantis e di continuare il cammino verso un modello di business sostenibile e responsabile, portando il riciclo dei veicoli a fine vita a un livello superiore” ha affermato Rik Debaere, CEO di Galloo. “Insieme a Stellantis, apriamo la strada all’innovazione per garantire un futuro più sostenibile per tutti.”

Il riciclo è fondamentale nella strategia basata sulle 4R della business unit Circular Economy di Stellantis – Reman, Repair, Reuse, Recycle (Rigenerazione, Riparazione, Riutilizzo, Riciclo). Il programma per il riciclo degli ELV contribuirà ad aumentare di 10 volte rispetto al 2021 i ricavi provenienti da attività di riciclo e di 4 volte quelli derivanti dall’estensione della vita utile di componenti  entro il 2030, nonché al raggiungimento dell’obiettivo di generare oltre 2 miliardi di euro di ricavi entro il 2030 previsto nel piano strategico di Stellantis Dare Forward 2030. Il programma di riciclo favorisce inoltre l’obiettivo di Stellantis di impiegare il 40% di materiali green nei veicoli di nuova produzione entro il 2030.

La transazione è soggetta all’accordo sulla documentazione definitiva e alle consuete condizioni di chiusura, incluse le approvazioni normative.

 

# # #

Galloo
Fondata nel 1939, Galloo è diventata un leader e un partner innovativo nell’ambito dell’economia circolare. Attraverso un’ampia rete costituita da 42 controllate (operanti in Belgio, Francia e Paesi Bassi) si occupa del recupero, della trasformazione e del riuso dei metalli (ferrosi e non ferrosi) e di alcuni tipi di plastiche industriali per l’industria mondiale dei materiali di qualità.

Ogni anno Galloo offre una seconda vita a oltre 1 milione di tonnellate di acciaio, a oltre 60.000 tonnellate di metalli e a 35.000 tonnellate di plastiche tecniche, garantendo un impatto ambientale per quanto possibile ridotto.

Per saperne di più, visitare www.galloo.com o scrivere a communication@galloo.com

 

Modificato da j

1486064684650356737.gif.a00f8cace62773a93b9739b2906757ee.gif

Link al commento
Condividi su altri Social

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere iscritto per commentare e visualizzare le sezioni protette!

Crea un account

Iscriviti nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora

×
×
  • Crea Nuovo...

 

Stiamo sperimentando dei banner pubblicitari a minima invasività: fai una prova e poi facci sapere come va!

Per accedere al forum, disabilita l'AdBlock per questo sito e poi clicca su accetta: ci sarai di grande aiuto! Grazie!

Se non sai come si fa, puoi pensarci più avanti, cliccando su "ci penso" per continuare temporaneamente a navigare. Periodicamente ricomparità questo avviso come promemoria.