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Immagini Pubblicate

Inviato
54 minutes ago, angeloben said:

L'indicatore di Power Reserve, uno strumento che al momento mi pare esclusivo del più esclusivo dei marchi, Rolls Royce.

rolls-royce_power-reserve.jpg.5d55c97ea47fbad7c0fed762de3c7136.jpg

 

Volendosi distiguere dalle auto "normali", Rolls Royce non adotta un banale contagiri, bensì questo strumento che sostanzialmente è un wattmetro, ma anziché la potenza espressa in quel momento, indica la potenza ancora a disposizione, in percentuale.

Quindi, per come è concepito, si muove in modo "contrario" a come ci si può attendere da uno strumento collegato ad un motore: la lancetta è a 100 quando si è al minimo, e la sua potenza sostanzialmente non sfruttata e quindi tutta disponibile. Aumentando il carico del motore, la lancetta si muove verso valori più bassi.

A motore spento (come nella foto sopra) la lancetta è comunque a 0.

 

Tutte le Rolls in gamma lo adottano e oggi sembra sia una caratteristica distintiva del marchio, quasi una "firma" derivante da un retaggio storico.

Ma non è esattamente così...

In realtà la sua storia comincia nel lontano... 2003!  Eh sì, Rolls lo ha introdotto solo con la macchina che ha segnato la svolta recente del marchio, la Phantom.

 

E' vero però che l'assenza di contagiri ha contraddistinto generazioni di Rolls Royce...

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Ovviamente non era una scelta dettata dal risparmio... 😜   di strumenti ne han sempre messi in quantità, magari sparpagliati ovunque, per tenere sotto controllo varie cose, ma il contagiri poteva essere considerato sostanzialmente inutile in auto con grandi e tranquilli motori gestiti da cambi automatici, spesso guidate da autisti.

 

 

Ma non è sempre stato così!

Svariate Corniche - le due porte, chiuse o aperte, derivate dalla Silver Shadow - della prima metà anni Settanta, adottano questa versione della plancia portastrumenti, con il grande contagiri ben in evidenza accanto al tachimetro.

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Omaggio ad una presunta sportività di questi modelli? Forse...

Dal 1976, con l'adozione di una nuova plancia, il contagiri però scompare anche dalle Corniche, per tornare solo con la serie III del 1989.

Con l'uscita di produzione della Corniche nel 1996, in effetti il contagiri non si è più rivisto sulle auto con la statuetta alata.

 

 

 

ma non è contro intuitivo avere una lancetta con quel movimento? E cosa misura esattamente?

 

Un indicatore della potenza usata tramite semplice calcolo di coppia teorica x giri potrebbe essere un interessante sostituto del contagiri per gente a cui non interessa guidare, un po' come su certe ibride che hanno un indicatore che vada "save" (recupero energia) a "power". questo indicatore dovrebbe andare da x% al minimo fino al 100% al regime di massima potenza.

Inviato
17 minuti fa, Gabri Magnussen scrive:

Non ho foto s supporto anche perché è un dettaglio trasparente, ma a che serve quella pellicola che montano svariate tedesche ed in particolare le Porsche, nella zona appena davanti le ruote posteriori?

Avendo i parafanghi sporgenti evita che il brecciolino sollevato dalle ruote anteriori rovini la vernice. 

Ce l'hanno anche alcune MiTo

Modificato da Albe89

Inviato
Li ho visti pure sulla tipo SW e su altre, secondo me c'entra qualche normativa per cui a quella quota la ruota deve essere ancora coperta tutta.
È esattamente così. Servono per far rientrare l'auto in quella normativa

☏ POCO F1 ☏

🔧Ⓜ️ MeccanicaMente - L'Automotive spiegato da chi lo vive ogni giorno. 
Seguimi per approfondimenti tecnici, novità e analisi dal mondo automotive, raccontate da un ingegnere della Motor Valley. 

A voi!

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Inviato

 

On 23/9/2020 at 18:00, j scrive:

Molto interessante!

 

Ma anche sulle Bentley derivate era così?

Se la domanda riguarda il contagiri, la risposta è: dipende.

Su varie Bentley "normali" era assente come su Rolls, ma le versioni o i modelli sportivi nella gamma Bentley sono sempre stati più numerosi (persino "volgari" versioni TURBO!), e questi allestimenti in effetti si differenziavano anche per la presenza del contagiri.

 

 

On 23/9/2020 at 18:34, v13 scrive:

 

ma non è contro intuitivo avere una lancetta con quel movimento? E cosa misura esattamente?

 

Un indicatore della potenza usata tramite semplice calcolo di coppia teorica x giri potrebbe essere un interessante sostituto del contagiri per gente a cui non interessa guidare, un po' come su certe ibride che hanno un indicatore che vada "save" (recupero energia) a "power". questo indicatore dovrebbe andare da x% al minimo fino al 100% al regime di massima potenza.

 

E' proprio quello che dicevo, questo indicatore di Power Reserve su Rolls ha esattamente quel comportamento contro intuitivo. Credo sia semplicemente un modo per distinguersi. Il contagiri troppo banale, un wattmetro (o "contacavalli" come dice sotto LucioFire) per esprimere direttamente la potenza era troppo sportivo, allora si sono inventati questa stranezza...

 

 

On 23/9/2020 at 18:33, LucioFire scrive:

il "contacavalli" c'era pure sulle ultime bugatti mi pare

Esatto, c'era su Veyron (2005) e poi anche su Chiron.

bugatti_veyron_cruscotto.jpg.4c39103d2ff1baec3d5471a9e21c62af.jpg

Forse era una risposta a Rolls a colpi di dettagli esclusivi? Sottolineava in ogni caso la potenza max di 1001 CV!

E comunque non rinuncia al contagiri.

 

 

 

Tornando a Rolls e Bentley, ovviamente nel mondo del superlusso di oggi i dettagli particolari - anzi... esclusivi 😎 - ormai si sprecano.

Ma un dettaglio che è un vero punto di tradizione, ormai dalla Silver Shadow del 1965, sono le bocchette dell'aerazione circolari e il particolare sistema di chiusura/apertura a pistoncino. Un tempo era tutto acciao inox, oggi chissà...

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Sempre a proposito di climatizzazione, la foto sopra mi fa notare anche una particolarità di quel modello di transizione che è stato la Silver Seraph, uscito nel periodo delle prime collaborazioni esterne e poi della complessa vendita di Rolls/Bentley da parte del gruppo Vickers.

La collaborazione con BMW nello sviluppo del modello, portò non solo all'adozione del V12 tedesco in luogo dello storico V8, ma anche alla condivisione di certa componentistica tra cui si riconosce bene qui il blocco climatizzatore della coeva Serie 7 E38.

Al di là del carry over forse non proprio al livello della classe Rolls, un dettaglio appare curiosamente dirazzare rispetto ad un'altra caratteristica esclusiva che aveva distinto per anni Rolls e Bentley: il climatizzatore non aveva più la regolazione di temperatura separata per la zona superiore e quella inferiore dell'abitacolo (non una semplice modalità bi-lev, ma proprio comandi separati), e vi rinunciava per introdurre quella separata destra/sinistra, decisamente più mainstream.

 

Rolls Royce, con la successiva Phantom, ha reintrodotto la regolazione dedicata upper/lower temperature, naturalmente mantenendo ormai anche la separazione destra/sinistra e anzi aggiungendo la regolazione a 4 zone, anche per i sedili posteriori.

Inviato
On 18/9/2020 at 16:17, angeloben scrive:

...alla successiva imbottitura cannettata (1968)...

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...per poi evolvere verso una più fine rigatura (1970).

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Ecco, appunto, al di la della tua interessantissima disamina sui l trattamento "non liscio" delle superfici della plancia, queste foto mi hanno fatto venire in mente una tendenza molto più banale del periodo a cavallo tra gli anni '60/70: l'applicazione di pannelli in (spesso finto) legno sul cruscotto.

Qui a titolo d'esempio gli interni della triade italiana di inizio anni '70:
Lancia 2000 (1972)
lancia_2000_strumentazione_plancia.jpg.3dd5ef923ee8aaa7d48e9d2488994650.jpg

 

Fiat 132 (1972)
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Alfetta (1972)
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Mi ci sarebbero davvero molti esempi su altri modelli coevi.
A che cos'era dovuta questa moda? Azzardo questa ipotesi: verso la fine degli anni '60 l'elettronica di consumo (TV, radio e HIFI) comincia ad avere una diffusione crescente nella vita quotidiana, complice i nuovi prodotti made in Japan che abbassano notevolmente i prezzi di questi apparecchi. Ma in questo periodo, a livello di design, questi oggetti elettronici ancora si rifanno ancora un concetto pre-transistor (o valvolare, se si preferisce) nel quale le grandi dimensioni imposte dalle valvole facevano in modo che questi apparecchi fossero considerati dei veri e propri elementi di arredo.
Quindi nella percezione dell'epoca questi oggetti, anche all'inizio del passaggio ai transistor, erano un ibrido tra un mobile e un apparecchio.
E sappiamo tutti di che materiale sono fatti la maggior parte dei mobili:
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Anche in seguito, fino alla fine degli anni '70, per una questione di convenzione stitlistica, apparecchi sempre più hi-tech e piccoli (specialmente quelli pensati per un utenza mainstream molto conservatrice), continuavano a utilizzare questa reminiscenza "legnosa":
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Fino ad arrivare a settori di elettronica di consumo che non avevano antenati negli anni '60:
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Cosa c'entra tutto ciò con gli interni delle auto a cavallo tra i 60'/70'? Ebbene, anche in quel settore, secondo me, in quel momento si stava vivendo un periodo di transizione stilistica. I cruscotti in lamiera che erano la norma (anche per vincoli di produzione di materiali) fino ai primi anni '60 ormai risultavano troppo demodé in un epoca sempre più indirizzata all'hi-tech, mentre la plastica veniva ancora percepita come una soluzione troppo cheap, specialmente nelle fascie medio alte della produzione automobilistica. 

Ecco che allora, nelle intenzioni degli interior designer dell'epoca, uno strato di finto legno al posto della lamiera o della plastica avrebbe ricordato quegli apparecchi elettronici molto in voga diffusi in quasi tutte le abitazioni dell'alta borghesia dell'epoca, avrebbe, insomma, fatto tanto "salotto borghese".
Almeno io la vedo così :D


 

 

Inviato
On 23/9/2020 at 18:00, j scrive:

 

Molto interessante!

 

Ma anche sulle Bentley derivate era così?

 

Le Bentley il contagiri lo avevano.

 

Non a caso Bentley aveva il "driver's club" mentre quello di Rolls era il "owner's club" (per sottolineare che in una Rolls non ti sedevi dietro il volante...).

 

Altra civetteria delle Rolls è che per tantissimo tempo non dichiaravano la potenze del 6.75 litri. Indicavano un generico "quella che serve"

[sIGPIC][/sIGPIC]

Some critics have complained that the 4C lacks luxury. To me, complaining about lack of luxury in a sports car is akin to complaining that a supermodel lacks a mustache.

Inviato
  • Questo messaggio è molto popolare

Pensando al meccanismo a pistoncino delle bocchette Rolls Royce e Bentley,

mi son venute in mente le altrettanto originali bocchette della Saab 9000.

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La piccola manopola circolare per regolare la portata è rimasto un unicum, non replicato neppure nella produzione Saab.

Invece il comando a joystick per gestire la direzione del flusso delle bocchette (vedi sotto), anch'esso introdotto con Saab 9000, è stato poi mantenuto in vari modelli successivi di Saab. E la sua particolarità risiede anche nel meccanismo che varia l'angolazione delle alette solo all'interno, giacché la griglia esterna è fissa.

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Ma con SAAB si apre un mondo!

Questi svedesi erano gli "originali" del nord, sempre alla ricerca di idee la cui razionalità, talvolta radicale, poteva portare a soluzioni decisamente non convenzionali, a volte davvero uniche.

 

In altri messaggi era già stato ricordato il blocchetto chiave di Saab 99/900/9-3 (e poi 9-5, saltando la 9000 evidentemente vincolata al Tipo 4) posizionato sul tunnel, alla base del cambio.

Al di là della posizione scelta per non offendere le ginocchia/gambe in caso d'urto, ovviamente spostava la funzione antifurto da "blocca-sterzo" a "blocca-cambio", richiedendo sempre di inserire la retro per poter sfilare la chiave.

 

Proseguendo con la climatizzazione, era evidentemente un ambito che SAAB teneva in particolare considerazione, immagino per le severe condizioni meteorologiche del nord Europa.

Su Saab 99 del 1968 ad esempio, il lunotto termico a filamenti elettrici era un optional (come ancora era comune a quei tempi), ma di serie c'era un sistema di canalizzazione dell'aria con bocchette posizionate dietro allo schienale del sedile posteriore, dedicate allo sbrinamento del lunotto.

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E queste bocchette godevano di una regolazione di portata indipendente, al pari delle altre bocchette dedicate alla zona piedi dei sedili posteriori.

Nella foto sotto, sono quelle due levette alla base della leva del freno a mano, accessibili anche dai passeggeri dietro.

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In tempi più recenti, quando ormai il lunotto termico era divenuto uno standard che rendeva inutile un complesso sistema di bocchette dedicate, comunque Saab 9000 nel 1985 spostò la medesima attenzione ai finestrini laterali posteriori, per i quali prevedeva una bocchetta di sbrinamento specifica:saab_9000_1985_aria-finestrino-posteriore.jpg.04c8f0717ab6ff29bf27efe7537c7bd7.jpg

 

 

Ma non è certo finita qui!

SAAB ne ha tante che ci vorranno più messaggi...

 

 

 

 

Inviato
  • Questo messaggio è molto popolare

Proseguiamo allora con altre particolarità del mondo SAAB.

 

Si parte dalle origini, dal primo modello Saab, la 92 del 1949.

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Come nello spirito del topic, tralasciamo gli aspetti di meccanica motoristica/telaistica, che sarebbero numerosi anche per questo modello, per parlare di quelli più esteriori o di dettaglio, e questa foto sopra ci permette di parlare di tre soluzioni piuttosto originali:

 

La prima.

Fonti non ufficiali dicono che questo modello abbia un Cx di appena 0.30, un risultato davvero degno di nota. Un dettaglio che potrebbe aver avuto un ruolo significativo in questo senso sono i passaruota integrati con le ruote parzialmente carenate. E questo è un caso raro di carenatura anche delle ruote anteriori!

Già dal modello successivo, la 93 del 1956, il passaruota anteriore fu modificato per scoprire totalmente la ruota.

 

La seconda.

L'originale apertura del cofano motore. Questo difatti integra i fari anteriori e si apre con le cerniere al di sotto di essi, permettendo un'apertura più ampia e un accesso più facile anche alle lampade stesse.

L'idea di un meccanismo particolare di apertura del cofano, evidentemente per consentire un accesso migliore, continuò anche nei vari modelli eredi delle 92, fino alla 900 "classic" (per distinguerla dalla NG - New Generation - nata con General Motors).

Ad esempio la 96, che dal modello 1965 modificò il frontale coi fari non più integrati nel cofano, ricevette un sistema con cerniera articolata per l'apertura del cofano, come nella foto sotto: con un sistema così è innegabile che l'accesso sia molto più agevole, almeno rispetto ai sistemi con cerniera frontale classica.

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Simile, ma assai più scenografica, l'apertura del cofano di Saab 99/900, che inglobava anche un'ampia sezione del parafango, all'interno del quale avevano pure piazzato alcuni componenti di servizio.

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La terza.

Il brancardo nascosto. La portiera si estende in basso fino a coprire totalmente la trave inferiore della carrozzeria.

Forse aveva una ragione principalmente aerodinamica, con una fiancata più liscia, ed era così, immutata, anche sulle derivate 93 e 96.

Ma nel 1968, con la nuova 99, SAAB elaborò ulteriomente l'idea con una forma più complessa della portiera, non semplicemente diritta come nei modelli precedenti, ma con la base avvolgente (l'ho evidenziato nella foto sotto).

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Questo determinava una particolare conformazione della scocca nella zona della portiera, che definivano a "soglia arretrata",

per l'effetto che si crea quando si apre la porta (qui in una più recente 900, che manteneva la stessa caratteristica):

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Saab indicava tra i vantaggi di questa soluzione la migliore accessibilità, e soprattutto la protezione dallo sporco per le gambe dei passeggeri quando salivano o scendevano, perché la soglia non era esposta alla sporcizia.

 

 

 

Tornando all'apertura del cofano assieme ai fari della 92, potrebbe esser stata di ispirazione per la Renault Dauphine (1956)

la cui diversa architettura - a motore posteriore - aveva dato modo ai progettisti francesi di inventarsi quest'altra curiosissima soluzione per alloggiare la ruota di scorta.

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E se questo frontale (non la ruota di scorta) vi ricorda qualcosa... sì, anche R4 aveva i fari inglobati nel cofano che si apriva allo stesso modo!

 

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