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Dettagli automobilistici curiosi

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Inviato

la Primera aveva un ottimo rapporto qualità / prezzo, ma non era sicuramente low cost. E per l'epoca la qualità era decisamente buona in generale per il segmento.

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Inviato
5 ore fa, v13 scrive:

la Primera aveva un ottimo rapporto qualità / prezzo, ma non era sicuramente low cost. E per l'epoca la qualità era decisamente buona in generale per il segmento.

Non era low cost ma full optional costava quanto le altre D base (o costava pur emeno)almeno così mi pare di ricordare

Da noi ne vendettero un botto (sia 4 che 5 porte)

 

4 ore fa, Gabri Magnussen scrive:

Per certi aspetti gli interni mi ricordano la mia amata Corolla 1.6 E11.
I miei amici dicevano che aveva i sedili in Pile ahaha. Credo fossero impossibili da consumare o bucare.

Ma davvero...ma siamosicuri fosse velluto? La nostra lla fine li aveva un pochino consumati...ma nulla di che...

Non so se i tessuti attuali siano così resistenti :D

PETIZIONE 125 in Superstrada e Autostrada

La Desmosedici è una moto difficile, quando dai gas vibra e si muove, ma è una sua prerogativa perchè se non ti fai spaventare vedi che tutto funziona. [Casey Stoner]

Inviato
  • Questo messaggio è molto popolare

La passione dei giapponesi per le scritte descrittive è qualcosa di speciale.

Gli adesivi esterni per evidenziare caratteristiche tecniche salienti sono un classico degli anni Settanta e Ottanta, in realtà sconfinato fino ai primi Novanta (vedi la Primera di cui si parlava).

Ma tra la fine anni '70 e l'inizio anni '80 esplode nei giapponesi la mania di porre scritte descrittive anche all'interno, nell'abitacolo, apparentemente per indicare la funzione di ogni comando.

Guardando bene però, più che sull'aspetto ergonomico, cioè sull'aiutare il guidatore ad eseguire rapidamente e facilmente un'azione, questa pletora di etichette sembra finalizzata specialmente ad evidenziare la presenza del tale o talaltro componente o accessorio.

Compaiono indicazioni come "digital clock" (o almeno "quartz"...), "power mirror" sui comandi elettrici degli specchi esterni (ma non c'è scritto "manual mirror" quando c'è solo la levetta manuale...), "power windows", "trip computer", "automatic air conditioning" etc etc

In particolare tutto ciò che è elettrico o elettronico è evidenziato con una assolutamente ovvia e inutile scritta descrittiva, che altra funzione non ha, se non quella di attirare l'attenzione sulla presenza di tali dotazioni, per la soddisfazione (e lo sfoggio) del proprietario.

 

Mentre nel resto del mondo ci si accontenta di una semplice etichetta "STEREO" come nuova frontiera delle autoradio, nella patria di Technics, Clarion, Pioneer... non bastava più una normale autoradio, si doveva portare in auto un impianto audio degno di questo nome!

 

E da qui parto per il tema di oggi: la moda "stereo hi-fi" che coinvolse anche il mondo auto e che in un periodo particolare (i primi anni Ottanta) portò a una breve fase in cui vari costruttori giapponesi sembrava volessero replicare sulla plancia delle automobili gli stessi impianti stereo di casa.

Dimensioni, modularità, funzioni, stile...

 

Ecco quindi una scelta dei modelli più emblematici in questo senso, con Nissan in prima linea direi.

 

Nissan Gazelle, ma vale anche per le altre serie S110 del periodo 1979-1983 di quella che nel resto del mondo era normalmente chiamata Silvia:

scritte ovunque (tipico giapu il volante con il nome del modello - e non il marchio), ma ovviamente focus sull'impianto audio, assai esteso e notevolmente dotato pensando al periodo.

841598518_Nissan_Gazelle-coup-S110_1979_interior.jpg.d9de46ad37712714676eea73e8f7501c.jpg

 

Nissan Skyline (1984) :

forse in linea con la sportività più accentuata del modello, l'ambiente appare più semplice, benché appena più recente.

Comunque lo stereo spicca decisamente, con moduli specifici di dimensioni non standard e finitura anodizzata...

nissan_skyline_1984_interior.jpg.1b32fb053c4240d0ac5ed2fb0740c3c1.jpg

 

Nissan Bluebird Maxima (serie U11, 1985) :

impossibile elencare le mille scritte, ma autoradio (termine riduttivo...) sugli scudi, con integrazione estetica, finiture e tecnologia (tutta digitale, anche la cassetta) davvero superiori.

Nissan_Bluebird-Maxima_U11_1985_interior.jpg.83f8b2282941fce97a31082c32e51c30.jpg

 

Sempre Nissan, di nuovo con Silvia (serie S12, 1986) :

stesso impianto di Maxima sopra, con il modulo cassetta separato e semplificato però...

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E il volante... niente marchio, niente nome, solo DOHC TURBO, in rosso! 

Per non parlare della realizzazione del rivestimento in pelle sulle razze: oggi si uccide per molto meno...:manganello:

 

E con Nissan finiamo in... Gloria!   :-D

Un classico tra le berline di lusso giapponesi, qui nella sofisticata versione V30 Turbo della serie Y30 (1984-87).

Impianto sofisticatissimo, tutto digitale, sportellino copri pulsanti secondari, prese per jack cuffie.

E persino un "TV TUNER"!  :eek:   E' quella manopolina in basso a sinistra: in pratica un sintonizzatore per ascoltare canali TV. Mah...

nissan_gloria_1987.jpg.17a61704ccafce9be847e92921990096.jpg

Comunque uno dei picchi giapponesi nei confronti della concorrenza in quanto a dotazioni, davvero uniche per il periodo.

Inclusi i comandi riscaldamento separati per la zona posteriore (è il pannellino tra TV tuner e climatizzatore).

O i comandi radio e cruise control sul volante.

Volante a sua volta esclusivo per l'idea della porzione centrale fissa (come poi Citroen C4, venti anni dopo!), appunto per tenere i comandi in posizione fissa.

 

 

Stessi anni, si cambia casa.

 

Mazda Cosmo (serie HB, 1981-83).

Da noi c'erano Alfa 6, Lancia Gamma e Fiat Argenta. Il Giappone era nel futuro...

Fantastico il lettore musicassette a sportellino, uguale a quello degli impianti casa o professionali.

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Non tralasciamo ovviamente Toyota, ad esempio la sua coupé Supra del 1986:

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Interessante la sua autoradio che segna il passaggio tra la finitura alluminio anodizzato e quella in plastica nera più tipicamente anni Ottanta.

toyota_supra_1986_hifi.jpg.19b56a739e461d32d408f7d804c01bf2.jpg

 

 

 

Ovviamente l'avanzata elettronica giapponese finì per influenzare anche i marchi europei e ancor più quelli americani, ma nessuno arrivò a simili vette di raffinatezza.

Penso alla Renault 25, forse il caso europeo più emblematico, ma anche agli esempi americani più particolari tipo Chevrolet Camaro Berlinetta 1982 o Buick Reatta o Cadillac Allanté.

Avanzatissimi anche loro magari, ma in nessun caso si aveva questa netta somiglianza con lo stile degli impianti audio home.

 

Anche in Giappone comunque, gli anni successivi videro la standardizzazione degli impianti sulle classiche misure DIN (mono o doppio), con la finitura nero o grigio scuro generalizzata. E l'effetto WOW sparì...

 

 

Modificato da angeloben

Inviato
50 minuti fa, angeloben scrive:

Ovviamente l'avanzata elettronica giapponese finì per influenzare anche i marchi europei e ancor più quelli americani, ma nessuno arrivò a simili vette di raffinatezza.

Penso alla Renault 25, forse il caso europeo più emblematico, ma anche agli esempi americani più particolari tipo Chevrolet Camaro 1982 o Buick Reatta o Cadillac Allanté.

Avanzatissimi anche loro magari, ma in nessun caso si aveva questa netta somiglianza con lo stile degli impianti audio home.

 

Negli anni '80 l'hifi era il prodotto tecnologico feticcio del momento, un po' come adesso lo sono gli smartphone, va da sé quindi che si usassero come ispirazione per gli interni (come adesso si usano schermi touch vari). E va da sé che fosse proprio la patria degli impallinati dell'hifi e delle innovazioni hi-tech, il Giappone, a insistere più su questo aspetto.
Ma come hai ricordato, anche i designer degli altri paesi non furono immuni da questa moda. Non è un mistero (lo afferma lui stesso nel suo libro) che anche Fumia si ispirò alla pulsanteria dei componenti hifi per la parte centrale della plancia della 164, per poi ammettere di essersene pentito perché non era certo la scelta ideale dal punto di vista ergonomico.
07-1991-Alfa-Romeo-164-Down-On-the-Junkyard-Picture-courtesy-of-Murilee-Martin.jpg.c5cd45e103254b5796585e0fdde81431.jpg

 

A margine, dalle tue foto si nota anche come fossero avanzati i climatizzatori delle vetture nipponiche del tempo.
Perfino in questi interni del 1979 era presente il riciclo, che in Europa comincerà a diffondersi nelle vetture di fascia media solo 10 anni dopo.
Nissan_Gazelle-coupé-S110_1979_interior.jpg

Inviato

beh anche qui in Europa ci fu una vera e propria moda per gli impianti hi-fi delle auto

In particolare modo ricordo le francesi

La renault 25 con equalizzatore manuale

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con equalizzatore digitale

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ma anche su renault 11

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e Fuego

spacer.png

 

www.idecore.it

www.madeineighties.it

Inviato
51 minutes ago, Tony ramirez said:

beh anche qui in Europa ci fu una vera e propria moda per gli impianti hi-fi delle auto

In particolare modo ricordo le francesi

La renault 25 con equalizzatore manuale

spacer.png

 

con equalizzatore digitale

spacer.png

 

ma anche su renault 11

spacer.png

 

e Fuego

spacer.png

 

 

anche su Espace 1984

 

1984_Renault_Espace__J11__008_6628.jpg

 

tra l'altro in quest'ultima carrellata di foto di Renault metà ani '80 si notano vari dettagli curiosi come per esempio il satellite dei comandi al volante per il controllo della radio + levetta tergicristalli (con funzionamento assurdo: l'intermittente era verso l'alto, le due velocità continue invece verso il basso). A differenza di altre cose e di altri satelliti di altre marche (Fiat, Citroën), il satellite era ben fatto e dava sensazione di solidità.

 

PD: per i feticisti, si noterà anche che Renault usava gli stessi bottoni su tutta la gamma, con quelli quadrati formato king-size più sulla gamma bassa, e con quelli rettangolari arcuati" tendenzialmente su gamma alta. Ma mischiandoli dove c'era bisogno :-D

Inviato

Gli interni Renault anni 80 stupendi,

R25 su tutte.

Modificato da Vulcar

Inviato
On 21/12/2020 at 11:58, Tony ramirez scrive:

beh anche qui in Europa ci fu una vera e propria moda per gli impianti hi-fi delle auto

 

Sulla macchina ho un impianto

che è costato dei milioni, e me ne vanto

There's no replacement for displacement.

5967677fbce20_autohabenbahnfahren.jpg.4606d45af194e6808929d7c2a9023828.jpg

Anche tu ti ecciti palpeggiando pezzi di plastica? Perché stare qui a discutere con chi non ti può capire? Esprimi la tua vera passione passando a questo sito!

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