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Il futuro dei siti produttivi Stellantis


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Piu che per la Nano, per i motivi già espressi, non sarebbe logico che TATA vi producesse a Termini la futura Indica? Magari avrà una forte condivisione con la G.punto (attuale o futura) e quindi nelle vicinanze il suo principale fornitore (melfi)

Fiat Punto I 55 sx '97

Fiat Punto II restyling 1.2 60cv '04

Toyota Prius V2 '06

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A volte i costi della manodopera mediamente autoimatizzata compensano quelli di trasporto, non è detto altrimenti non produrremmo più un bullone nei paesi occidentali. Dovremmo confrontare le ore uomo necessarie per la costruzione del gioiello con i costi di trasporto unitario dall'India ed anche i costi per l'adeguamento della qualità e della sicurezza visto che molte fabbriche di componenti hanno base in europa.

Non è quindi detto che una versione europeizzata della Nano non sia più conveniente produrla in Europa, magari con qualche bell'incentivo pluriennale del governo italiano e lo stabilimento in regalo in cambio di qualche quota produttiva in più della Linea in India....

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Per costruire la Tata Nano con costi concorrenziali, produrre in europa occidentale è assolutamente tabù.

Nessuna segmento A viene prodotta in europa occidentale a quanto mi risulta. E il motivo è palese.

Tata in Sicilia potrebbe al massimo smistare le vetture prodotte altrove, montando al più qualche accessorio particolare.

Se vogliono una base produttiva logisticamente più vicina all'Europa possono tranquillamente rivolgersi a Russia, Turchia, Europa dell'Est e (sopratutto se si fa il raffronto con Termini) nord Africa.

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Per costruire la Tata Nano con costi concorrenziali, produrre in europa occidentale è assolutamente tabù.

Nessuna segmento A viene prodotta in europa occidentale a quanto mi risulta. E il motivo è palese.

Tata in Sicilia potrebbe al massimo smistare le vetture prodotte altrove, montando al più qualche accessorio particolare.

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Senza cuore saremmo solo macchine.......

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Per costruire la Tata Nano con costi concorrenziali, produrre in europa occidentale è assolutamente tabù.

Nessuna segmento A viene prodotta in europa occidentale a quanto mi risulta. E il motivo è palese.

Tata in Sicilia potrebbe al massimo smistare le vetture prodotte altrove, montando al più qualche accessorio particolare.

Se vogliono una base produttiva logisticamente più vicina all'Europa possono tranquillamente rivolgersi a Russia, Turchia, Europa dell'Est e (sopratutto se si fa il raffronto con Termini) nord Africa.

Diciamo che se devi costruire uno stabilimento ex novo lo fai in un paese più o meno in via di sviluppo per sfruttare i vantaggi del costo della manodopera, che peraltro è da vedere quanto dureranno visto che quando la crisi sarà passata quei paesi (che ricordo aderiscono alla Ue e presto o tardi lof aranno con relativa entrata nell'Euro) torneranno probabilmente a crescere a due cifre con relativo incremento dei salari. E visto che un investimento in un nuovo stabilimento deve avere un orizzonte temporale ben superiore al decennio, non ci sono enormi garanzie in tal senso.

Se invece uno stabilimento, già ingegnerizzato e relativamente moderno, te lo regalano con qualche bell'incentivo nazionale, un paio di grossi mercati di sbocco ad un passo (Spagna-Italia, ma anche Francia) ed un bel pò minori ma interessanti (nord Africa, Grecia, Turchia), tutti estremamente ricettivi al segmento A ed auto low cost, potrebbe non essere una boiata totale. Fiat non ha interesse a sviluppare Termini vista la sovracapacità italiana (e poi compra Bertone e magari Pinifarina...), ma magari Tata potrebbe fare un affare.

Tutto sommato Toyota ha impiantato i siti produttivi della Yaris in Francia, nella tana dei lupi. Avrebbe potuto farlo in Polonia od Ungheria e mi sembra che le cose funzionino piuttosto bene. La Nano europea non costerebbe evidentemente 1700 euro, ma verrà commercializzata a non meno di 4000 euro. Chi lo sa a quei prezzi...

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Fiat Auto Poland, a vele spiegate la produzione di auto in Polonia

Fiat, News |21 dicembre 2009

La situazione in Italia per il Gruppo Fiat non è molto rosea, ma dal continente europeo giungono buonissime notizie.

In Italia il Gruppo Fiat soffre, e questo è un dato ineludibile. Sono troppi gli stabilimenti, sono troppi gli operai, sono troppe le pretese degli operai, sono troppe le pretese che hanno i sindacati per tutelare gli operai. Quindi, la situazione in Italia per il marchio del Lingotto non è affatto rosea. C’è da chiudere, o riconvertire, o, addirittura, cedere Termini Imerese, c’è da mandare avanti la Chrysler, c’è da battere cassa.

Ad allietare i sogni di Sergio Marchionne, ma anche a confermare alcune sue riflessioni, giunge dallo stabilimento polacco di Tychy una buona notizia: sulle stime degli undici mesi appena trascorsi la Fiat Auto Poland ha assemblato 554.252 vetture, facendo segnare un +20,75% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Andando ad analizzare i dati di cui siamo a disposizione la Fiat Auto Poland ha prodotto circa 276.000 Panda, circa 9.200 vetture 600, 7.400 Fiat 500 Abarth e 158.700 unità della 500 classica.

Di tutte le auto prodotte nello stabilimento polacco di Tychy la quasi totalità, ben il 97,2% delle vetture, è destinata all’esportazione, di cui ben 217.400 vengono destinate al mercato italiano. Dati che confermerebbero delle strane intuizioni avute in passato da Sergio Marchionne, come quella di chiudere lo stabilimento Termini Imerese per il suo scarso rendimento produttivo.

Eugenio Tinto

Le immatricolazioni delle auto italiane nel mondo: www.carsitaly.net

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da "Il Sole 24 ore"

Per i prossimi due anni la Fiat investirà in Italia 8 miliardi di euro. Lo ha detto l'amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne in apertura dell'incontro con il governo e i sindacati a palazzo Chigi: «Vogliamo che l'incontro di oggi sia tutt'altro che rituale, abbiamo un piano ambizioso per la Fiat soprattutto in Italia». Il top manager del Lingotto ha poi aggiunto che «l'intenzione della Fiat è quella di conciliare i costi industriali e la responsabilità sociale perchè un puro calcolo economico avrebbe conseguenze dolorose che nessuno vuole. L'attenzione esclusiva al sociale però - ha continuato Marchionne - condurrebbe alla scomparsa dell'azienda». Le previsioni della domanda per le auto nel 2010 saranno stabili e l'operazione Chrysler, secondo l'amministratore delegato, è un «tassello fondamentale per il futuro della Fiat».

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Fiat: Marchionne, pronti a discutere riconversione Termini I. (fonti)

Fiat: Marchionne, Termini I. non possiamo piu' permettercelo (fonti)

Fiat: Marchionne, stop auto a Termini I. da 12/2011 (fonti)

ROMA (MF-DJ)--Lo stabilimento di Termini Imerese finira' di produrre auto da dicembre 2011. Lo ha dichiarato, secondo quanto si apprende, l'a.d. di Fiat Sergio Marchionne nel corso del tavolo di Palazzo Chigi.

Lo stabilimento, ha spiegato, opera in condizioni di "svantaggio competitivo" e di "difficolta' strutturali", con un "delta dei costi eccessivo. Lo stabilimento e' in perdita e non possiamo piu' permettercelo".

Marchionne ha ribadito che l'azienda e' pronta a "ridiscutere la riconversione con la Regione Sicilia e con gruppi privati".

Le immatricolazioni delle auto italiane nel mondo: www.carsitaly.net

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Fiat: Marchionne; Pomigliano cosi' non puo' reggere (fonti)

ROMA (MF-DJ)--"Pomigliano e' l'impianto piu' penalizzato per l'assenza di incentivi. Lo stabilimento cosi' non puo' reggere. Abbiamo gia' investito 100 milioni di euro ma non e' servito a sanare la sovrapproduzione".

Lo avrebbe detto l'a.d. di Fiat, Sergio Marchionne, nel corso del tavolo di Palazzo Chigi.

Le immatricolazioni delle auto italiane nel mondo: www.carsitaly.net

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